IL GESTO ARDITO DI MONTESANO E L’IGNORANZA STORICA DELLA LUCARELLI
Questa non è una difesa d’ufficio di Enrico Montesano, semplicemente l’esposizione dei fatti. La signora Selvaggia Lucarelli sostiene d’aver dato la notizia di “Enrico Montesano alle prove di Ballando con Le Stelle indossa la maglia nera della Decima Mas”. Lucarelli ha fatto rimbalzare foto, filmati e notizia sui social, ed a questo punto dovrebbe andare fino in fondo, chiedendo agli empori abilitati dalla Marina Militare italiana di togliere dal commercio le maglie della Decima Mas, accusando d’apologia del fascismo Marina e Stato Maggiore della Difesa. Riuscirà in questo intento la prode Selvaggia e la milite esente Rai? La Lucarelli ha detto che “la Decima Mas è nazismo”, e dovrebbe studiare la storia per comprendere che ha detto inesattezze. Poi Enrico Montesano ha indossato quella maglia solo come gesto virile e dannunziano, un inno alla forze contro la mollezza dell’incedere comune, un gesto che si rifà tanto allo spirito della Regia Marina nella Prima Guerra Mondiale (Quarta guerra d’Indipendenza) che voleva far dimenticare la brutta figura fatta dall’ammiraglio Persano nella Terza Guerra d’Indipendenza: nel 1866 l’Italia aveva navi d’acciaio ma veniva sconfitta a Lissa dalle navi di legno della flotta asburgica.
Infatti le unità operative Mas risalgono alle fasi iniziali della Prima Guerra Mondiale, quando il cantiere navale veneziano SVAN (acronimo di Società veneziana automobili navali) forniva alla Regia Marina i primi mezzi speciali denominati MAS, acronimo di “Motobarca Armata Svan”. La Regia Marina si era interessata ai motoscafi siluranti già a partire dal 1906, quando veniva avviata la definizione del progetto d’una “barca torpediniera mossa da motore a scoppio”, capace di raggiungere una velocità massima di venti nodi e con una lunghezza di circa 15 metri. Con lo scoppio della Prima Guerra mondiale anche le ditte statunitensi vagliavano i progetti Mas italiani: per esempio il prototipo Maccia Marchini ed il più quotato SVAN, da lì nasceranno i modelli di serie ordinati per la prima volta da varie nazioni cobelligeranti entro l’aprile del 1915. Modelli successivamente prodotti anche dai cantieri di altre società, come l’Isotta Fraschini e la FIAT. L’acronimo MAS passava però alla storia non con il nome del brevetto “Motobarca Armata Silurante SVAN” ma con il motto latino di Gabriele D’Annunzio (inserito nei suoi Taccuini di guerra) “Memento Audere Semper”. Ovvero “Ricordati di osare sempre”, motto del già deputato socialista Gabriele D’Annunzio, motto a cui s’ispira l’intrepido Enrico Montesano anche ballando. D’Annunzio era con l’equipaggio dei tre MAS che effettuarono la Beffa di Buccari, ed il merito alla prosecuzione delle imprese dei MAS e del successivo sviluppo tecnico è da attribuire all’allora capo di Stato Maggiore della Marina Paolo Thaon di Revel, la cui foto campeggia nei palazzi della Marina Militare: riusciranno la Lucarelli e la Rai a far togliere le foto d’un passato capo di Stato Maggiore?
Con l’armistizio dell’8 settembre 1943, la Xª Flottiglia MAS che era sotto il comando di Junio Valerio Borghese rimaneva bloccata a La Spezia dove si riorganizzava come corpo franco nella Marina Nazionale Repubblicana. Invece la Flottiglia Mas rimasta bloccata a Taranto era comandata dal Ernesto Sforza ed otteneva il rilascio dei prigionieri dai campi di prigionia angloamericani: quindi si riorganizzava con nuovo nome di “Mariassalto”, continuando le attività belliche con i nuovi alleati. Le unità di Borghese e Sforza non entrarono mai in contrasto, e nel 1954 il gruppo veniva ricostruito con il nome di Comsubin (Comando Subacquei ed Incursori).
Ecco perché s’invitano la signora Lucarelli, la Rai ed i lettori tutti a visitare il sito della Marina Militare https://www.marina.difesa.it/noi-siamo-la-marina/storia/la-nostra-storia/medaglie/Pagine/decimamas.aspx
La Decima Flottiglia MAS è per tutti questi motivi “Medaglia d’oro al Valor Militare”. E riportiamo integralmente le parole dello Stato Maggiore come sul sito: “Erede diretta delle glorie dei violatori di porti che stupirono il mondo con le loro gesta nella prima guerra mondiale e dettero alla Marina Italiana un primato finora ineguagliato, la X Flottiglia M.A.S. ha dimostrato che il seme gettato dagli eroi nel passato ha fruttato buona messe. In numerose audacissime imprese, sprezzante di ogni pericolo, fra difficoltà di ogni genere create, così, dalle difficili condizioni naturali, come nei perfetti apprestamenti difensivi dei porti, gli arditi dei reparti di assalto della Regia Marina, plasmati e guidati dalla X Flottiglia M.A.S., hanno saputo raggiungere il nemico nei più sicuri recessi dei muniti porti, affondando due navi da battaglia, due incrociatori, un cacciatorpediniere e numerosi piroscafi per oltre 100.000 tonnellate. Fascio eletto di spiriti eroici, la X Flottiglia M.A.S. è rimasta fedele al suo motto: ‘Per il Re e la Bandiera”. Mediterraneo, 1940 – 1943”.
LE IMPRESE MAS SUL SITO DELLA MARINA
Il sito della Marina italiana così continua: “In tutti i mari, in tutti i porti, la dove l’offesa era inaspettata, o dove, reso prudente da precedenti attacchi, il nemico era ben premunito, sono penetrati gli Arditi della Flottiglia MAS. Molti hanno donato la loro vita in stretta unione con l’arma che non doveva cadere in mano dell’avversario, molti non hanno trovato la via del ritorno, alcuni sono tornati per riprendere, con rinnovato ardimento la via aspra del dovere e del sacrificio. L’elenco delle vittoriose missioni costituisce l’aureo libro della Flottiglia: Baia di Suda 25 – 26 marzo 1941 Affondamento dell’incrociatore York di 8.250 tsl. e grave danneggiamento della cisterna Pericles di 8.324 tsl; Alessandria dicembre 1941 Poste fuori servizio le due navi da battaglia Queen Elizabeth e Valiant, danneggiamento della cisterna Sagona (7.750 tsl) e del C.T. Jervis; Sebastopoli 10 giugno 1942 Affondamento di una motonave da 5.000 tsl. 12 giugno 1942 Danneggiamento di un piroscafo da 10.000 tsl successivamente affondato da aerei tedeschi. 18 giugno 1942 Danneggiamento dell’incrociatore Molotov da 10.230 tsl e affondamento di due imbarcazioni armate. 19 giugno 1942 Affondamento del sommergibile Qquoka. 1 luglio 1942 Nell’occasione della capitolazione di Sebastopoli le unità della flottiglia svolsero una intensa attività di rastrellamento, sostenendo scontri con motovedette e cannoniere. Affondamento di una motovedetta. 19 maggio 1943 Danneggiamento, dopo aspro combattimento, di due motovedette sovietiche. Gibilterra luglio 1942 Danneggiamento dei piroscafi Meta (1.575 tsl), Shuma (1.494 tsl), Empire Snipe (2.497 tsl) e Baron Douglas (13.899 tsl). Maggio 1943 Grave danneggiamento dei tre piroscafi carichi Pat Harrison (7.000 tls), Mashud (7.500 tsl) e Camerata (4.875 tsl). Agosto 1943 Affondamento della petroliera Thorshov (10.000 tsl) e dei piroscafi Stanridge (6.000 tsl) e Harrison Gray Otis (7.000 tsl). Algeri dicembre 1942 Affondamento dei piroscafi Ocean Vanquisher (7.147 tsl) e Berto (1.493 tsl); danneggiamento dei piroscafi Empire Centaur (7.041 tsl) e Armattan (6.587 tsl). Alessandretta e Mersina giugno luglio e agosto 1943 Affondamento dei piroscafi Orion (7.000 tsl) e Farnplant (7.000 tsl) e danneggiamento del piroscafo Kaituna (10.000 tsl)”.
E poi i nomi degli appartenenti alla X Flottiglia MAS
Insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare sono sul sito della Marina: il Sergente Cannoniere P.S. Emilio Barberi, il Capo Palombaro di 3° Classe Emilio Bianchi, il Tenente di Vascello Gino Birindelli, il Capitano di Corvetta Junio Valerio Borghese, il Sottotenente di Vascello Angelo Cabrini, il Sottotenente di Vascello Nicola Conte, il Tenente di Vascello Luigi Durand de la Penne, il Capitano Medico Bruno Falcomatà, il Sottotenente di Vascello Roberto Frassetto, il Tenente di Vascello Emilio Legnani, il Guardiamarina Gerolamo Manisco, il Sottocapo Palombaro Evelino Marcolini, il Capitano A.N. Vincenzo Martellotta, il 2° Capo Palombaro Alcide Pedretti, il Capo M.N. di 3a Classe Tullio Tedeschi, il 2° Capo Meccanico Lino Beccati, il Tenente del Genio Militare Fernando Berardini, il Sottotenente di Vascello Ettore Bisagno, il Sottotenente di Vascello Carlo Bosio, il Capo Cannoniere di 3a Classe Alessio De Vito, il Tenente di Vascello Luigi Faggioni, il Tenente d’Artiglieria Luigi Ferraro, il Capitano di Corvetta Giorgio Giobbe, il Sottocapo Palombaro Giovanni Magro, il Capitano G.N. Antonio Marceglia, il Capo Palombaro di 3a Classe Mario Marino, Capitano di Fregata Vittorio Moccagatta, il Palombaro Spartaco Schergat, il Maggiore G.N. Teseo Tesei, il Sottocapo Silurista Guido Vincon.
QUESITI A LUCARELLI, RAI E LEONI DA TASTIERA
La domanda che ora ci si pone è: riusciranno la Lucarelli e la Rai a far revocare le medaglie d’oro? Riusciranno a far cambiare il sito della Marina Militare? Dopo la crociata contro l’ardito Enrico Montesano ci aspettiamo uno scontro tra la Lucarelli ed il Ministro della Difesa.
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