Continuano le indagini sulle mascherine di Arcuri: frode, falso e abuso di ufficio, per almeno 120milioni

Un’informativa della Guardia di finanza svela che le provvigioni contrattualizzate non erano 72 milioni, come detto fino a oggi, ma almeno 120. La cifra potrebbe salire addirittura a 200 scrive La Verità.

C’è un mistero provvigioni nella maxi commessa di mascherine cinesi da 1,2 miliardi di euro gestita dal commissario straordinario per l’emergenza Covid. Infatti sarebbero molti di più i denari finiti nelle tasche dei mediatori indagati a vario titolo per reati che vanno dal traffico di influenze, alla frode in pubbliche forniture, dal riciclaggio all’autoriciclaggio.

Il Rup della procedura, Antonio Fabbrocini, è sotto inchiesta – fa sapere La Verità – , oltre che per la presunta frode, anche per falso (a causa delle certificazioni farlocche) e abuso d’ufficio, quest’ultima contestazione condivisa con il suo capo Domenico Arcuri.

Immagine Imagoeconomia – Domenico Arcuri

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