Verso la terza guerra mondiale. Siamo abituati ai politici fanfaroni, ma Putin non scherza

Spedire a Kiev armi e denaro, ammassare truppe in Europa orientale e sbarrare le acque a Mosca, anziché spegnere l’incendio, lo farà divampare. Presto, il caos potrebbe estendersi all’Asia. Con esiti imprevedibili. È l’odierno editoriale di Maurizio Belpietro.

Lentamente, quasi senza accorgercene, – scrive il direttore de La Veritàstiamo scivolando verso una guerra mondiale dagli esiti incerti e dalle conseguenze economiche indefinite. Ieri dal nostro ministero della Difesa si sono affrettati a far sapere che l’Italia si appresta ad aumentare il contingente in Romania, per «rafforzare il fianco Est della Nato». Al momento nella base Mihail Kogalniceanu di Costanza, sul Mar Nero, la nostra presenza è limitata a pochi uomini, mentre 240 alpini sono concentrati in Lettonia. Ma presto il battaglione sarà incrementato con l’invio di 1.400 soldati, a cui potrebbero unirsi altri 2.000 uomini. Niente, se si pensa alle truppe schierate da Vladimir Putin per invadere l’Ucraina. E niente pure se si considerano i militari impegnati anche dagli altri Paesi della Nato nell’operazione. Il problema, tuttavia, non è costituito dalle forze schierate sul fianco Est o su quello Nord e nemmeno a Ovest. Né si tratta di capire quali siano le regole d’ingaggio di questi contingenti: quasi sempre il compito delle missioni militari è di pura assistenza ai profughi e di sorveglianza dei confini. No, ciò che conta è che sia l’Europa che gli Stati Uniti si stanno impegnando a finanziare e sostenere la resistenza di Kiev all’invasione russa, con il rischio di un’estensione del conflitto.

Dopo l’aggressione all’Ucraina, – li legge ancora su La Verità – la comunità internazionale ha isolato la Russia di Putin, schierandosi al fianco di Kiev e delle sue ragioni, ma tentare di chiudere in un angolo Mosca può avere anche conseguenze inimmaginabili, che al momento non paiono essere state prese in considerazione. Nel suo intervento prima dell’attacco, Putin ha minacciato non solo l’uso della forza, ma anche l’impiego di armi nucleari e dunque spingere sull’acceleratore in un conflitto che può sfociare in una guerra mondiale non è consigliabile.

Come abbiamo scritto fin dall’inizio, riportando anche le parole scritte da Henry Kissinger ai tempi dell’annessione della Crimea, far entrare l’Ucraina nella Nato rischia di provocare una guerra civile. E infatti a questo siamo, sottolinea Belpietro.

Ora, dopo aver stuzzicato l’orso russo, si pensa di fermarlo armando gli ucraini, ai quali si attribuisce il compito di combattere per noi, mentre i nostri soldati se ne stanno al confine per «sostenere», per lo meno idealmente, la resistenza di Kiev. Ma tutto ciò, invece di spegnere l’incendio, rischia di attizzarlo. Così, come rischia di far esplodere tutto, il blocco navale che si vorrebbe schierare contro Mosca. Fermare i mercantili nella Manica, impedire il transito delle navi nel Mar di Marmara, come sembrava potesse accadere ieri, è un atto di guerra, che potrebbe spingere la Russia alle estreme conseguenze. Sì, pur dichiarando di non voler morire per Kiev, qui tutti stanno giocando con il fuoco e nessuno però sembra aver ben chiaro come potrebbe finire, anche se già si intravedono gli effetti economici con l’aumento dei prezzi del gas. In apparenza, Putin sembra isolato, al punto che al Consiglio di sicurezza dell’Onu solo la Russia ha posto il veto alla bozza di risoluzione che la condanna, mentre la Cina si è astenuta (con India ed Emirati arabi uniti). Tuttavia, Pechino ha le stesse ambizioni di conquista di Mosca. Se lo zar del Cremlino sogna di annettere l’Ucraina, Xi Jinping vuole mettere le mani su Taiwan.

Insomma, – afferma Belpietro – quello che sta accadendo in Europa sembra la prova generale di ciò che potrebbe succedere domani in Asia, con il rischio che una scintilla faccia esplodere tutto. I disastri compiuti in Medio Oriente dagli Stati Uniti hanno indebolito il ruolo di un’America gendarme nel mondo e oggi non basta annunciare l’invio di qualche migliaio di soldati o lo stanziamento di centinaia di milioni per spaventare l’avversario.

Un pensiero su “Verso la terza guerra mondiale. Siamo abituati ai politici fanfaroni, ma Putin non scherza

  • 28 Febbraio 2022 in 12:35
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    Quello che accade ora non è casuale, il mondo diviso in due fa comodo a chi lo domina, dalla visuale esterna vedo liberismo e totalitarismo due facce dello stesso Giano bifronte, che si prodiga al raggiungimento del mondialismo.

    L’Ucraina, come la Polonia di Hitler, è solo un palcoscenico creato ad arte per giungere alla stretta finale, cioè allo spauracchio atomico dopo un mare di sangue e distruzione, per indurre tutti gli abitanti del pianeta alla totale prostrazione verso il “salvifico” potere globale, quando i madonnari d’occidente saranno tutti convinti che la “madre di dio” li ha salvati dal tremendo olocausto e ridotti a pregarla giorno e notte come i Musulmani pregano Allah.

    E’ il sogno massonico-elitario, l’intero mondo prostrato al potere politico-religioso, loro da millenni dominano la Terra così, seppure in modo regionale, ma si sa che il grande capo ha sempre desiderato un impero mondiale, puntualmente fallito, ed anche quest’ultima volta finirà male, anzi peggio che mai prima.

    La palude ucraina è una perfida trappola per giustificare una escalation mondiale con armi non convenzionali, ma nemmeno un down ci sarebbe cascato, quindi è chiarissimamente una tragica commedia scritta dai soliti occulti e recitata da attori consapevoli e comparse ignare che fanno da cadaveri patriottici.

    Il resto è solo una interpretazione faziosa degli spettatori, che comunque fanno parte della massa da dominare, mentre fanno il tifo per una partita truccata scannandosi fra loro. Classico.

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