A Perugia in piazza contro Green pass con una ghigliottina
Ieri a Perugia è scesa nuovamente in piazza la protesta contro il Green pass. I promotori del Fronte del dissenso Umbria sono tornati ancora a manifestare chiedendo l’abrogazione di «tutte le leggi liberticide», compreso l’obbligo vaccinale, rivendicando inoltre il «diritto al lavoro». Non sono mancati gli slogan contro il governo Draghi.
La manifestazione ha unito i rappresentanti e simpatizzanti del “Fronte del dissenso“, “Movimenti di resistenza costituzionale” e “Studenti contro il Green pass“, dopo che lo scorso 27 gennaio aveva suscitato molte polemiche un loro presidio realizzato in occasione della Giornata della memoria, con le divise dei deportati nei campi di concentramento stese a terra.
Alla guida del corteo c’era una ghigliottina, a simboleggiare – hanno spiegato – la «rivoluzione in atto», fa sapere l’Ansa.
A prendere la parola è stato anche il figlio del biologo Trinca: «Lo spirito combattivo di mio padre – ha detto Alessandro – non è morto con lui. La libertà di scelta è un principio che non può essere mai messo in discussione». Il figlio di Trinca ha voluto anche precisare che il padre «non è mai stato maltrattato in ospedale».
Ma non solo Perugia. Centinaia di persone contrarie alla certificazione verde hanno sfilato ieri, 12 febbraio, anche per le vie di Torino e Trieste. Sui social intanto si moltiplicano i messaggi per richiamare quanti più partecipanti alla manifestazione in programma lunedì a Roma, si legge su Today. «Appuntamento davanti a Montecitorio. Ottawa chiama, Roma risponde» uno degli appelli che sta circolando nelle chat di chi rivuole acquistare i diritti costituzionali.
All’urlo di «noi siamo liberi», coloro che ritengono anticostituzionale il green pass ieri hanno dato vita a un corteo non autorizzato tra piazza Castello e piazza Vittorio Veneto, a Torino. Nella ex piazza d’Armi hanno poi organizzato un “aperitivo disobbediente”, su tavoli allestiti ad hoc.
«La pandemia di Covid è finita – si legge in una nota di Marco Liccione, leader del Movimento No Gree Pass e della Variante Torinese, annunciando il corteo -. Il vergognoso certificato sanitario non ha più alcun senso. Nessuno fermerà quindi il corteo pacifico, a cui parteciperanno vaccinati e non. Non riconosceremo, da ora in poi, alcuna restrizione. Invitiamo le forze dell’ordine e tutti gli apparati di sicurezza dello Stato a unirsi al popolo italiano, disobbedendo al Governo. L’ incompetente Mario Draghi e i suoi ministri, incapaci di svolgere il proprio lavoro, pongano attenzione al crescente malcontento sociale. Le esemplari proteste, dei nostri fratelli canadesi, sia un monito per Palazzo Chigi e per le autorità locali della nostra amata nazione. La misura è colma».
Prima del corteo, circa quaranta persone si sono presentate davanti a una stazione dei carabinieri per presentare una denuncia-querela contro Mario Draghi e l’Esecutivo proprio per le norme sul Green pass.
Anche a Triste in centinaia hanno attraversato le vie del centro senza autorizzazione. Come riporta TriestePrima, i manifestanti sono stati scortati dalla polizia in tenuta antisommossa. Avvolti in bandiere bianche con la scritta “No Green pass”, hanno intonato cori contro il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e scandito ripetutamente la parola “resistenza”.