Covid, Tar: proibite terapie che avrebbero potuto salvare moltissime persone dalla morte
Il Tar spiega che le linee guida del dicastero della Salute sul Covid di fatto hanno proibito terapie che avrebbero potuto salvare moltissime persone dalla morte. Se avesse dignità, il ministro dovrebbe dimettersi oggi stesso.
Ci voleva il Tar per rimediare ai danni di Roberto Speranza e dei suoi compagni, il che dice tutto dello sfascio di questo Paese. Dopo due anni di proteste, ma soprattutto di ricerche scientifiche che documentavano quanto fosse sbagliata la cura anti Covid raccomandata dal ministero della Salute, il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso presentato dal Comitato cure domiciliari, sospendendo la circolare che imponeva ai medici di dare alle persone contagiate dal coronavirus la Tachipirina, e di consigliare «la vigile attesa». Il buon senso avrebbe dovuto evitare di ricorrere a una simile terapia, perché il paracetamolo, più noto con il marchio Tachipirina, poteva al massimo fermare la febbre, ma non il virus, e la vigile attesa equivaleva ad aspettare che il Covid progredisse nell’organismo, provocando il peggio. Medici ed esperti avevano suggerito di ricorrere ad altre cure, ma Roberto Speranza e i suoi consiglieri si erano sempre inspiegabilmente opposti, bollando qualsiasi trattamento diverso da quello da loro indicato come stregoneria, sperimentazione pericolosa o, addirittura, dannosa. A chi parlava di trasfusioni di sangue iperimmune, di antibiotici o eparina, di monoclonali, il ministero ha testardamente risposto sempre negativamente, bloccando qualsiasi tentativo di trovare una terapia che potesse aiutare i malati. Il risultato è noto a tutti, perché prima che arrivassero i vaccini, la vigile attesa per molti pazienti è equivalsa all’anticamera della morte.
L’Istituto Mario Negri da tempo spiegava quanto fosse sbagliato tutto ciò. Giuseppe Remuzzi, che del centro di ricerca è direttore, a proposito del paracetamolo disse che consumava il glutatione, che è un antiossidante molto potente, e i pazienti di Covid guarda caso devono far fronte a uno stress ossidativo importante, probabilmente responsabile del danno infiammatorio polmonare. Quindi, la Tachipirina faceva e fa più male che bene, ma nonostante gli studi Speranza e compagni hanno continuato a consigliarla. Non c’era solo l’Istituto Mario Negri a dire queste cose. C’erano ricerche estere importanti, analisi della Fondazione Hume sulle possibilità di cure alternative di cui si parlava nel mondo e anche uno studio dell’università di Pavia che sulla Verità pubblicammo nell’autunno scorso. Tutti parevano concordi nel dire che la vigile attesa non era una cura, sostenendo che di fronte al Covid bisognava aiutare l’organismo a reagire. Remuzzi ha spiegato che i farmaci antivirali impediscono al virus di replicarsi e quindi fermano la malattia prima che si sviluppi e andrebbero somministrati nei primi cinque giorni dall’inizio dei sintomi. Lo stesso dicasi degli anticorpi monoclonali, che funzionano contro alcune varianti, ma solo se usati subito, quando cioè il paziente è risultato positivo. Perfino l’eparina dà risultati se data nelle fasi precoci. Ma al ministero, per due anni hanno sostenuto il contrario, rinchiudendo in casa i contagiati di Covid fino a che la situazione non richiedeva un ricovero in ospedale, a volte per somministrare la terapia che avrebbe dovuto essere somministrata subito, altre per finire in terapia intensiva.
Oggi il Tar dice che non è compito di Roberto Speranza e della sua combriccola decidere qual è la cura giusta per il paziente, ma spetta ai medici stabilire quale farmaco somministrare. Una cosa ovvia, in quanto non risulta che l’ex assessore all’urbanistica di Potenza abbia le competenze necessarie per decidere come curare le persone ed è quasi certo che non ce l’abbiano neppure i burocrati che lo circondano. Tuttavia, per due anni l’unica terapia ammessa contro il coronavirus sono state le pastiglie di paracetamolo per abbassare la febbre. Quante migliaia di persone hanno sperimentato sulla loro pelle ciò che Remuzzi e altri studiosi indicano come un errore? Quante persone, invece di essere trattate con gli antivirali e con i monoclonali (come è successo con Donald Trump, ma anche a un solone come Massimo Galli), hanno ricevuto la Tachipirina? E quante di queste hanno visto peggiorare le loro condizioni.
Non so se si arriverà mai a fare chiarezza su ciò che è successo in questi due anni, sugli errori, le sottovalutazioni, i ritardi commessi da chi aveva il compito di tutelare la salute degli italiani. Una sola cosa però mi pare certa e inevitabile ed è la lettera di dimissioni che se avesse un minimo di dignità Roberto Speranza dovrebbe consegnare oggi stesso nelle mani del presidente del Consiglio. Di fronte al numero di morti in aumento nonostante il green pass e il super green pass, davanti a provvedimenti che hanno inutilmente privato dei diritti costituzionali milioni di italiani e dinnanzi alla sconfessione della linea della vigile attesa, l’unico passo che il ministro della Salute dovrebbe fare è quello verso la porta. Ma anche nell’addio serve coraggio.
di Maurizio Belpietro – La Verità
Gli anticorpi monoclonali sembrano mal tollerati ma dato che costano una eresia, vengono promossi ugualmente al posto di una terapia precoce con farmaci antiinfiammatori che costano 2 lire e quiundi non interessano alle industrie chimiche.
da; gospanews.net
ANTICORPI MONOCLONALI: CURA COVID O PROCURATA SVENTURA? Boom di Reazioni Avverse in Studio Coreano
Francesco Cappello 16 Gennaio 2022
Scopo: L’uso di anticorpi monoclonali (mAb) è in aumento in vari campi clinici. Sebbene la sicurezza degli mAb debba essere dimostrata prima dell’approvazione, una farmacovigilanza mirata è essenziale per il riconoscimento e la valutazione delle reazioni avverse. Lo scopo di questo studio era di identificare le principali caratteristiche cliniche delle reazioni avverse agli mAb in Corea.
In totale, sono state segnalate 11.492 reazioni avverse in 7.569 pazienti. Quasi il 19% della popolazione totale dello studio ha mostrato sospette reazioni di ipersensibilità. Sono state riportate frequentemente anomalie dei leucociti (10,0%), nonché infezioni (9,5%), eruzioni da farmaci (7,5%) e prurito (5,0%). Inoltre, 3716 delle reazioni avverse in 2538 pazienti sono state classificate come gravi; questi includevano infezioni gravi (18,2%), neutropenia (12,1%), disfunzioni visive (6,6%) e anafilassi (4,8%). I mAb con il maggior numero di segnalazioni di reazioni avverse sono stati rituximab (27,6%), adalimumab (17,5%), cetuximab (11,9%) e infliximab (10,7%).
E’ un vero scandalo; hanno voluto, ai fini di controllarci digitalmente e schiacciarci, nascondere la verità.
da adncronos;(estratto intervista Ott. 2021 al Prof Remuzzi;Il Covid è un’infiammazione, il segreto è spegnerla sul nascere. ……. il trattamento con “aspirina, nimesulide, celecoxib in genere garantiscono un miglioramento in tre-quattro giorni. Se non basta, si passa al cortisone e all’eparina. Con gli antinfiammatori il Covid si può curare a casa nella stragrande maggioranza dei casi
Già ad Aprile 2021 vi erano stati 2 studi anche in Italia che dicevano;
“… l’impiego di antinfiammatori non steroidei utilizzati ai primi sintomi della malattia riduce del 90% l’evoluzione verso le forme gravi e l’ospedalizzazione. ….”
Al Senato ad Aprile 2021;
l’Assemblea ha approvato l’ordine del giornoche impegna il Governo: ad aggiornare, tramite l’Istituto superiore di sanità, Agenas e Aifa, i protocolli e le linee guida per la presa in carico domiciliare dei pazienti Covid-19 tenuto conto di tutte le esperienze dei professionisti impegnati sul campo
Il governo era quindi a conoscenza degli studi e niente è stato fatto per salvare tante persone abbandonate da medici spesso inibiti a fare cure risolutive.Ma quando indagano per questi gravi crimini contro la salute e la vita del popolo italiano??