Vaccino anti Covid, Vaia: «Ci sarà un richiamo annuale. Variante Omicron? Nessun allarmismo»

«Sarà necessario un richiamo annuale con vaccini aggiornati alle varianti, esattamente come per l’anti-influenzale», ha detto Francesco Vaia, direttore generale e direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani di Roma. Su Omicron però è più ottimista di molti suoi colleghi: «I dati che arrivano dal Sudafrica non giustificano allarmismi». Sulla quarta «resto convinto che dobbiamo immaginare di superare l’emergenza. E, come per l’influenza, fare un richiamo annuale con vaccini che siano però aggiornati alle varianti».

Variante Omicron più benigna

Una vaccinazione annuale che «non deve essere un dramma e dobbiamo adottare misure che facciano delle famiglie le nostre alleate, non spaventarle», continua Vaia. «Con il sorriso e con il buon senso. Ne usciremo, ci siamo». Sull’obbligo vaccinale, Vaia dice che «dobbiamo convincere le persone, non spaventarle: la scienza si nutre del dubbio, della tolleranza e dell’empirismo. I dati sono inoppugnabili: contagiati, morti, ricoveri, soprattutto quelli gravi sono assolutamente di gran lunga inferiori al medesimo periodo dell’anno scorso e ciò è merito dell’atteggiamento corretto dei cittadini e del vaccino. Rispetto all’obbligo: si potrebbe ampliare la fascia di chi è a contatto col pubblico».

Secondo Vaia «l’indice Rt si sta tenendo basso: il quotidiano insopportabile bollettino non dice nulla più se non spaventare le persone. Ne stiamo uscendo e sarà un buon Natale».

Infine, sempre sulla variante Omicron, questa «non sembra più patogena e non sta destando allarme – rileva Vaia – per cui si potrebbe pensare addirittura ad una variante più benigna, seppur dobbiamo però considerare che la popolazione sudafricana è molto giovane e, quindi, come ci ha insegnato la pandemia meno soggetta a malattia, soprattutto grave. Ma i colleghi sudafricani sono ottimisti e auspicano, tra l’altro, una revisione delle misure di chiusura da parte degli altri Stati e io credo che abbiano validi motivi. Non dobbiamo avere paura. Non vi sono affatto motivi». Infine: «In Italia abbiamo pochissimi casi e scarsamente rilevanti clinicamente; allo Spallanzani, ad esempio, allo stato zero».

Il Giornale d’Italia

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