Indagato il generale Figliuolo: «Abiti sartoriali in regalo»

Il caso Enzo Vecciarelli regala un nuovo colpo di scena. Nell’inchiesta sul capo di Stato maggiore, iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione per l’esercizio della sua funzione, compare un altro nome altisonante, – si legge sul Fatto Quotidiano – quello del generale Francesco Figliuolo, il commissario per l’emergenza Covid. L’iscrizione di Figliuolo è un atto dovuto, a sua tutela. Sull’inchiesta si tiene il massimo riserbo: da quel poco che trapela il generale non è mai finito direttamente nelle intercettazioni, ma sarebbero altri a far riferimento a lui nell’ambito di circostanze che riguardano però un periodo precedente alla sua nomina da parte del governo Draghi. Nelle prossime settimane, la Procura di Roma depositerà una richiesta di archiviazione, nel frattempo però il commissario risulta ancora iscritto. Il Fatto ha anche chiesto – tramite l’ufficio stampa – alcuni chiarimenti al commissario straordinario, ma non ci è giunta risposta.

L’inchiesta in cui è indagato Figliuolo – prosegue il Fatto – è quella che vede coinvolto anche Enzo Vecciarelli, il capo di Stato maggiore è accusato di corruzione per l’esercizio della funzione. Secondo le accuse iniziali, Vecciarelli nella sua veste di pubblico ufficiale si sarebbe messo a disposizione di una società fornitrice di mascherine e macchinari per la produzione e il confezionamento di mascherine. Agevolando lo sdoganamento di 600mila mascherine alle Forze Armate. In cambio Vecciarelli avrebbe ricevuto per se e i suoi familiari utilità consistite “nella donazione di generi alimentari e di 58 capi di abbigliamento”. E nel capo di imputazione si citano: “Abiti sartoriali, cappotti, vestito da sposa, giacche, camice e divise”.

Affari ItalianiImmagine LaPressa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *