Afghanistan: i talebani effettuano una caccia all’uomo porta a porta
I talebani hanno intensificato la ricerca di persone che hanno lavorato per le forze Nato o per il precedente governo afghano, avverte un documento delle Nazioni Unite.
Il documento riferisce che i militanti sono andati di porta in porta per trovare obiettivi e minacciare i loro familiari. Il gruppo islamista intransigente ha cercato di rassicurare gli afgani da quando ha preso il potere con un’offensiva lampo, promettendo che non ci sarebbe stata “nessuna vendetta”. Ma crescono i timori per il divario tra ciò che dicono e ciò che fanno. L’avvertimento che il gruppo stava prendendo di mira “collaboratori” è arrivato in un documento confidenziale del Centro norvegese per le analisi globali RHIPTO, che fornisce informazioni alle Nazioni Unite, fa sapere la BBC.
«Ci sono un numero elevato di individui che sono attualmente presi di mira dai talebani e la minaccia è chiarissima», ha detto alla BBC Christian Nellemann, che guida il gruppo dietro il rapporto. «Sta per iscritto che, a meno che non si arrendano, i talebani arresteranno e perseguiranno, interrogheranno e puniranno i familiari per conto di quegli individui».
Il comunicato avverte che chiunque fosse sulla lista nera dei talebani è in grave pericolo e che potrebbero esserci esecuzioni di massa. Intanto continuano gli sforzi da parte delle potenze straniere per far uscire i propri cittadini dall’Afghanistan. Un funzionario della Nato ha detto venerdì che più di 18.000 persone sono state evacuate negli ultimi cinque giorni dall’aeroporto di Kabul. Altri circa 6.000, tra cui ex interpreti per le forze armate straniere, sono in attesa di essere trasportati in aereo giovedì tardi o venerdì mattina presto. L’obiettivo è raddoppiare gli sforzi di evacuazione durante il fine settimana, ha affermato il funzionario.
Fuori dall’aeroporto la situazione rimane caotica. I talebani hanno bloccato gli afgani che cercavano di fuggire. Il presidente americano Joe Biden, che è stato oggetto di feroci critiche per il ritiro “caotico” degli Stati Uniti.
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