No green pass per andare in chiesa, Sileri: “Nessun pericolo assembramenti”. Assembramenti solo nei bar e ristoranti?
Il Green pass non sarà obbligatorio per chi vuole andare a messa e nei luoghi di culto: ecco la decisione del Governo e le parole del sottosegretario Sileri
Come è ormai tristemente noto dal prossimo 6 agosto il Green pass diventerà obbligatorio per poter accedere a molto luoghi della vita sociale come ristoranti al chiuso, cinema, teatri e altro ancora. Gli occhi però ora sono puntati anche su un altro spazio che fino a questo momento non era mai stato citato dal Governo: la chiesa. Per entrarci, partecipare alla messa o a eventi come battesimi, comunioni e cresime, gli italiani dovranno mostrare anche qui il lasciapassare verde? A rispondere alla domanda è direttamente il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
Ai microfoni di Radio Capital il sottosegretario Sileri precisa la questione del Green pass per andare in chiesa e dà buone notizie ai fedeli: la certificazione non servirà per entrare nei luoghi di culto. Il Green pass sarà dunque obbligatorio – come ha annunciato il premier Mario Draghi nel corso della sua ultima conferenza stampa – per accedere a diversi luoghi pubblici, ma le chiese fanno eccezione. Ma cosa si nasconde dietro a tale decisione? Perchè chiedere il lasciapassare agli italiani se vogliono andare fuori a cena con la propria famiglia e non ai fedeli che assistono alla messa?
La differenza tra i locali al chiuso e la chiesa secondo il sottosegretario Pierpaolo Sileri è una sola: al momento gli italiani (e non) che si riuniscono la domenica mattina nei luoghi di culto “non rappresentano un’occasione di assembramento“. Per tale motivo “non si rende necessario richiedere la certificazione verde”. In ogni caso però – precisa ancora Sileri – rimane obbligatorio rispettare rigorosamente le regole anti-contagio per evitare un’ulteriore diffusione del Coronavirus. Distanziamento interpersonale, mascherina obbligatoria e gel igienizzante restano i tre principali strumenti per combattere il virus.
Per accedere alla messa dunque, anche dal prossimo 6 agosto, non servirà il Green pass e quindi non servirà attestare di essersi sottoposti alla vaccinazione contro il Covid-19, di aver effettuato nelle ultime 48 ore un tampone negativo o di essere guariti dall’infezione. “Non abbiamo previsto nulla” per le chiese, ha confermato Sileri a Radio Capital. I sacerdoti e i fedeli però dovranno sempre osservare le norme volute dal Governo: ancora niente stretta di mano in segno di pace, acquasantiere vuote e la comunione si può continuare a dare ma solo nella mano, scrive Il Giornale d’Italia.
Se qualcuno avesse ancora dubbi sul fatto che il green pass non sia uno strumento sanitario bensì uno strumento politico, le affermazioni di Sileri tolgono ogni dubbio in merito, ovviamente per chi è in buona fede – visto che si parla di chiesa -.