Covid-19

“Chi non si vaccina risarcisca gli ospedali”. Il delirio della veterinaria

Capua attacca: “chi rifiuta le dosi deve sobbarcarsi il costo dei ricoveri”. Quindi i no-vax avranno diritto a delle detrazioni fiscali?

Chi sceglie di non vaccinarsi deve risarcire gli ospedali nel caso in cui venga ricoverato per Covid. La provocazione (?) è stata lanciata da Ilaria Capua, laureata in veterinaria, dalle colonne del Corriere della Sera. E, in giorni in cui si dibatte animatamente delle restrizioni da imporre alle persone sprovviste di Green Pass, è destinata ad alimentare ulteriormente le polemiche. «Ai non vaccinati per scelta ovvero coloro che rifiutano di assumere una misura di salute pubblica necessaria a tenere l’emergenza sotto controllo, e di conseguenza uno strumento essenziale per mantenere in equilibrio il sistema sanitario nazionale si potrebbe immaginare di proporre una piccola franchigia, per non dire ticket, in caso di ricovero Covid che vada a coprire almeno i costi “non sanitari” dell’ospedale: letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia, utenze». È quanto propone la veterinaria, spiegando che «in cambio della libertà di scegliere se vaccinarsi o no, si potrebbe chiedere un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva. Si tratterebbe soltanto di 1.000-2.000 euro al giorno. Sì, al giorno. Il resto, ovvero i costi di infermieri, medici, medicine ed altro necessario alla cura, sarebbero esclusi dal computo perché quelli ce li passa lo Stato. Per ora, e fintanto che il sistema non finisca dissanguato», riporta le farneticazioni della veterinaria il Tempo.

Quindi, secondo l’esperta della salute di cani e gatti, dovrebbero pagare i costi non sanitari anche tutti i fumatori, dato che il fumo è la principale causa del tumore ai polmoni. È vero che gli animali non fumano, quindi Capua, essendo dottoressa in veterinaria, può non essere esperta dei danni da fumo, ma ormai è risaputo da tutti che, anche in forma passiva, il fumo può creare danni irreparabili per la salute di coloro che sono affetti da tabagismo e di chi sta loro vicino: non c’è bisogno d’essere ricercatori, basta avere un minimo di cultura in ambito sanitario. Così com’è dannoso lo smog – anche per gli animali -: un inquinante presente nelle aree urbane, irritante per gli occhi, per le vie respiratorie, cancerogeno. Allora? Possiamo chiedere i danni a Comuni, Regioni e Stato?


E poi, sempre secondo il ragionamento dell’esperta, la stessa procedura dovrebbe essere usata per chi è affetto da Hiv, poiché la malattia, sovente letale, può essere trasmessa con i liquidi biologici – sperma e secrezioni vaginali -. Pertanto, secondo la logica “capuana“, anche i sieropositivi che hanno avuto rapporti sessuali non protetti dovrebbero essere sanzionati nello stesso modo di chi rifiuta la “pozione magica” sperimentale, denominata vaccino anti Covid-19.

3 pensieri riguardo ““Chi non si vaccina risarcisca gli ospedali”. Il delirio della veterinaria

  • arcistufa

    fortuna che la signora ha scelto di lavoricchiare come opinionista, almeno non rischio di ritrovarmela in clinica a curare i miei animali.

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  • Cara dott.ssa Capua, con il mio misero stipendio da dipendente ho pagato tante di quelle tasse da coprire tutti i costi di un mio eventuale ricovero lungo una decina di anni. Si può dire lo stesso di tutti quelli che sono vaccinati? E se considera che io in ospedale non ci ho passato un solo giorno della mia vita, ho diritto a qualche detrazione “per buona condotta”? Ah no?? E nemmeno avete intenzione di lasciarmi i soldi delle tasse in busta paga in modo che io possa spenderli per curarmi come e dove desidero, senza “pesare” sul SSN? Ok, allora la cosa più intelligente che lei possa fare è tacere.

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  • credo che la Signora sia meglio che continui a fare la veterinaria e poveri animali, non è degna neanche di essere presa in considerazione, non è competente ne direi culturalmente idonea a parlare. E oggi è stata denunciata alla procura della repubblica per le sue affermazioni.

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