“10mila euro ai vaccinati con AstraZeneca”. Il Codacons lancia la class action per gli under 60
Dopo la decisione di vietare il vaccino AstraZeneca agli under 60 l’associazione dei consumatori accusa il governo di “aver messo potenzialmente a rischio la salute” dei cittadini e lancia un’azione legale per chiedere un risarcimento fino a 10mila euro. Un rimborso fino a 10mila euro per gli italiani sotto i 60 anni che sono stati vaccinati con AstraZeneca. È la richiesta del Codacons, che, dopo la decisione del governo di vietare l’utilizzo di Vaxzevria nelle fasce di popolazione più giovani, ha lanciato una campagna per chiedere allo Stato italiano di risarcire chi ora si troverà a dover sperimentare il cosiddetto “mix vaccinale”.Una pratica che secondo i virologi, come Fabrizio Pregliasco, intervistato da Sputnik Italia, sarebbe priva di rischi ed anzi, garantirebbe un “risultato addirittura migliore”. Gli studi in questo senso, però, sono ancora limitati e sono in molti ad esprimere scetticismo.Un sentimento catturato dall’associazione dei consumatori che denuncia: “La situazione di totale incertezza e i continui cambiamenti nel piano vaccinale hanno di fatto messo potenzialmente a rischio la salute di quei soggetti che hanno ricevuto AstraZeneca pur essendo categorie a cui la somministrazione di tale vaccino era sconsigliabile”.
L’azione legale annunciata dall’associazione si basa su tre pilastri. Il primo, come si apprende da una nota diffusa ai giornalisti, è quello del “risarcimento del danno non patrimoniale causato dalla paura di ammalarsi per aver ricevuto la somministrazione del vaccino AstraZeneca autorizzato dalle competenti autorità Italiane”, quantificabile proprio attorno ai 10mila euro.
Il secondo è il “risarcimento del danno non patrimoniale-biologico” per “essere stato sottoposto alla vaccinazione AstraZeneca, con riserva di indicazione e quantificazione specifica”. E il terzo è l’indennizzo per eventuali danni psicofisici.
“La nostra non è un’azione no-vax”, mette in chiaro il presidente del Codacons, Marco Ramadori, intervistato da Libero. Ma, aggiunge subito dopo, “così come la gente che ci contatta ogni giorno, vogliamo chiarezza e sicurezza in merito ai vaccini”.
E ora per Ramadori, sarebbero in molti ad esprimere “disagio” e “dubbi sulla necessità di ricevere la seconda dose di un vaccino differente”. Intanto, oggi è arrivata la circolare del ministero della Salute sul mix vaccinale, a firma del direttore generale per la prevenzione Gianni Rezza, che contiene il parere dell’Aifa e del Cts sul richiamo con Comirnaty per gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose del vaccino della casa anglo-svedese.Il mix vaccinale, si legge nel testo della circolare, pubblicato dall’Adnkronos, “ha presentato un profilo di reattogenicità che, seppure caratterizzato da una maggiore frequenza in termini di effetti collaterali locali e sistemici di grado lieve-moderato, è apparso nel complesso accettabile e gestibile”. Il richiamo con i vaccini a Rna messaggero può essere somministrato, quindi, illustra ancora il ministero, “a distanza di 8-12 settimane” dalla prima dose del vaccino di AstraZeneca.
Di Alessandra Benignetti – Sputnik News Italia