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ABBANDONARE I RIFIUTI DOMESTICI DIVENTA REATO PENALE: IL SINDACO DI ROMA ELIMINA I CASSONETTI

E’ entrato in vigore da pochi giorni il reato penale d’abbandono di rifiuti urbani. Non solo vengono inasprite le pene per i reati ambientali, ma nella stessa fattispecie ora vi entra anche il cittadino che abbandona il sacchetto domestico accanto al cassonetto: la nuova legge sanziona con pene detentive e multe fino a 10mila euro chi conferisce in maniera errata l’immondizia su suolo pubblico. Materia velocemente finita sui tavoli dei “comitati provinciali per la sicurezza e l’ordine pubblico”: così sindaci e prefetti hanno già chiesto la massima attenzione di Polizia locale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Carabinieri Forestali e Polizia di Stato affinché sempre più trasgressori vengano assicurati alla giustizia: avvalendosi anche delle immagini di videosorveglianza urbana, come di operazioni in borghese per tanare il cittadino desideroso di sbarazzarsi in modo maldestro dei rifiuti domestici.
Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non s’è fatto soffiare sotto al naso il titolo di primo cittadino ecologista: ha deciso d’insegnare ai cittadini romani a diventare svizzeri. Ovvero, forte delle legge che permette di rovinare l’incauto cittadino con spazzatura a seguito, ha deciso di approvare il piano AMA (azienda municipalizzata ambiente) che abolisce i cassonetti ed obbliga il cittadino a portare anche il più piccolo sacchetto d’indifferenziato in “isola ecologica”.
Gualtieri racconta che così Roma sarà più pulita, che aumenterà la raccolta differenziata sfiorando il 100% e, soprattutto, senza cassonetti stradali verrà assicurato il decoro urbano. Scatterà così tra circa due mesi l’obbligo per privato e società (negozi e laboratori) di conferire la spazzatura alle “isole ecologiche”. Ovviamente il Comune di Roma promette un vistoso aumento delle aree di raccolta, e che il cittadino possa accedere e scaricare senza dimostrare l’avvenuto pagamento della Tari (tassa rifiuti), ma qui arriva il primo ostacolo: attualmente l’accesso alle “isole ecologiche” per lasciare legno o metallo o plastica è vincolato alla presentazione dell’avvenuto pagamento della tassa. Soprattutto il regolamento dell’AMA prevede che il conferimento in perimetri di raccolta possa essere aperto solo a chi dimostra d’aver pagato. “Difficilmente si potrà permettere ad un cittadino di lasciare i propri rifiuti in isola – spiega un funzionario AMA – senza che venga accertata identità e soprattutto tassa pagata”. Parole che fanno presagire interminabili file ai cancelli delle “isole”.
“La raccolta stradale registra troppe criticità – spiega il funzionario -. Il conferimento in ‘isola’ ci permetterebbe di ridurre drasticamente i vettori su gomma, che oggi sono tanti per via dei cassonetti nell’enorme perimetro romano. A Torpignattara, Monti, Balduina, piazza Bologna… sono state già allestite le prime isole ecologiche. I vertici di Ama stanno ultimando i piano di prelievo di tutti i cassonetti stradali. Parallelamente vengono allestite le ‘isole ecologiche’. L’accesso agli questi spazi AMA verrà regolato da un calendario settimanale: e certo non saranno sempre a disposizione, le ‘isole’ non sono assolutamente cassonetti o discariche, bensì aree delimitate con pannelli protettivi e svuotate ad orari da stabilire. Insomma finisce l’abuso di gettare immondizia a tutte le ore: le isole saranno presidiate 24 ore su 24, e gli addetti controlleranno che l’utenza abbia separato correttamente i rifiuti: gli errori verranno messi a verbale – chiosa il ligio funzionario – ed il cittadino attenzionato dovrà tornare a casa per dividere gli scarti come da regolamento”.
Da indiscrezioni emerge che il Comune di Roma punta a fare grande bottino dal portafoglio dei cittadini poco attenti, che probabilmente abbandoneranno i rifiuti dove un tempo insisteva il cassonetto. Le “isole ecologiche” avranno anche l’opzione di poter dichiarare d’aver raggiunto i limiti di capienza, nel qual caso i cittadini saranno costretti a riportare a casa i rifiuti, attendendo giornate con meno affluenza. Ma potrebbe innestarsi anche l’opzione a pagamento: ovvero, oltre al pagamento della Tari, potrebbe essere chiesto un pagamento extra ed eccezionale al cittadino che non vuole riportare a casa i rifiuti. Quindi l’isola accetterebbe qualche sacchetto in eccesso in cambio d’un pagamento in moneta elettronica e tracciabile del servizio extra. Del resto da decenni ci dicono che raccogliere i rifiuti a Roma dovrebbe costare dieci volte più che a Milano.
L’amministrazione Capitolina ha così deciso di fare dei rifiuti urbani la prima voce d’entrata in bilancio. Decisione dovuta anche al calo delle contravvenzioni: i romani sono diventati molto attenti, e cercano di non prendere multe. Il fattore pigrizia diverrà fondamentale per far cadere in errore il romano medio. Anche se va detto che l’esempio svizzero calza poco con la Città Esterna: infatti nei cantoni ci sono più isole ecologiche che cittadini elvetici. Insomma i romani hanno scarsi due mesi per sbarazzarsi della roba vecchia, da inizi 2024 scatta il nuovo piano rifiuti.