I CINQUE PAESI ANGLOSASSONI ODIANO MORTALMENTE GLI ITALIANI-
I CINQUE PAESI ANGLOSASSONI ODIANO MORTALMENTE GLI ITALIANI
Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di banche e finanza)
Fonte immagine: https://www.rollingstone.it/politica/per-molti-americani-gli-italiani-non-sono-bianchi/523801/
Il tenace rifiuto degli inglesi al trasferimento della bimbetta in Italia certifica ancora una volta il persistente e secolare disprezzo per gli italiani verso i quali hanno da secoli un odio insano, ossessivo, autistico, forse frutto di invidia. Sentimenti che noi italiani non ricambiamo nella stessa misura a causa di una prolungata e sistematica propaganda organizzata dalla Cia e dall’Istituto Tavistock in favore del paradiso inglese prima e americano poi. Un bombardamento mediatico che per oltre settanta anni ha alterato totalmente la percezione critica degli italiani e del resto degli europei. (1).
Sulla bambina ricadono le conseguenze mortali di tale decisione. Sarà trasferita in una struttura che accoglie senza appello i malati terminali in attesa della loro morte. Il giudice deve obbedire sempre alla logica spietata del contenimento dei costi di una medicina commerciale che non risparmia gli umani da tenere in vita finché sono attivi come semplici strumenti della produzione e da spazzare via quando non lo saranno più o non possono esserlo.
Vogliamo parlare della condizione dell’infanzia in Inghilterra? È il luogo dove scrittori inglesi famosi hanno descritto gli orrori della condizione dell’infanzia. Citiamo Dickens fra i più famosi e corrosivi. Bambini condannati alle pene e ai rigori penali riservati agli adulti per aver rubato un tozzo di pane. Nel Regno Unito, la repellente e vergognosa condizione dell’infanzia sussiste ancora oggi. Come si può stimare un popolo che odia i propri figli? Un intero popolo seguace di Saturno.
Vogliamo parlare dei suoi governanti? Sul popolo britannico regna una dinastia tedesca del casato di Hannover. Il principe Alberto, figlio di Ernesto I, duca di Sassonia-Coburgo-Gotha non ha mai voluto imparare la lingua inglese (come i Savoia che continuavano a parlare francese anche nel dopoguerra). L’odio popolare verso l’impero germanico costrinse la casata a cambiare nome con quello del palazzo dove vivevano: Windsor, appunto!
Vogliamo parlare della letteratura? Voci sempre più accreditate da studi accuratissimi stanno affermando che Shakespeare non è inglese e si avanza la certezza cha sia nato a Messina. La questione non da poco per le sue evidenti ripercussioni, è tuttora seppellita da una densa coltre mondiale di silenzio imposto dallo strapotere dell’impero anglosassone massonico sull’Italia. E che dire del miserabile comportamento USA di pura vendetta e di abissale ignoranza ai danni del grande scrittore Ezra Pound che, con i suoi Cantos può a buon diritto essere definito il nuovo Dante Alighieri? È stato infilato in una gabbia come una bestia feroce a spaccarsi la pelle sotto un sole cocente, Fu liberato solo dopo la pressione a valanga delle firme di migliaia di intellettuali di tutto il mondo. Non fu nemmeno preso in considerazione per la candidatura al premio Nobel a causa delle sue posizioni politiche.
Vogliamo parlare dell’arte? Gran parte dei musei sono riempiti da opere d’arte razziate, spesso in modo pesante, dai Paesi aggrediti. Il caso più clamoroso è quello della Grecia con la depredazione di quasi la metà del Partenone (https://www.rivistastudio.com/grecia-inghilterra-partenone/). Non parliamo della razzia del Tibet. e di gran parte dell’Asia.
Vogliamo parlare del rispetto dei diritti umani? In modo sbrigativo, gli inglesi hanno svuotato le loro prigioni, manicomi e giri di prostituzione. Come? Hanno deportato in Nordamerica prostitute, ladri, grassatori, malati, vecchi, oppositori, ecc. Hanno deportato in Australia milioni di poveri e di cosiddette “bocche inutili”. Adesso stanno carcerando gli immigrati dentro enormi navi prigione e prossimamente da deportare in Ruanda. Per questi atti costoro non hanno ricevuto nessuna critica dai buonisti inclusivi globalisti immigrazionisti. Le organizzazioni mondiali ONU e UNICEF sono arroccate in un silenzio imbarazzante. Nessuno critica apertamente ogni azione genocida eseguita dai popoli anglosassoni che hanno affamato interi popoli perché tali operazioni sono sempre “giuste e perfette”. Sono guidate da un “destino manifesto” assegnato loro da una superiore Autorità Divina (2)
Gli italiani hanno avuto la sfacciataggine di intraprendere un proprio percorso in tema di immigrazioni. Hanno deciso finalmente di non aspettare i tempi lunghi e gli ostruzionismi della UE. Non hanno atteso il nulla osta degli angloamericani, dei germanici e dei francesi. Il primo effetto interno è stato il ricorso del PD presentato in sede europea contro questo provvedimento perché strenuamente favorevole ad un’accoglienza totalmente in suolo italiano. Chi c’è dietro queste posizioni sfacciatamente antitaliane del PD travestite da globalismo inclusivo, ecc. ecc.? Essi agiscono nel totale interesse degli italiani o eseguono disposizioni di altre forze che da decenni ostacolano con ogni mezzo la realizzazione degli interessi italiani?
Churchill è stato il simbolo di odio mortale conclamato contro gli italiani. Sono note le sue posizioni sul prolungamento del conflitto in Italia allo scopo di far proseguire i bombardamenti per provocare altri due milioni di morti. Una proposta che non fu raccolta. Questo è uno dei motivi per i quali non è più il caso di mettere piede in nessuno dei Paesi di lingua inglese (Gran Bretagna, Australia, USA, Malta, Nuova Zelanda – i famosi FIVE EYES). Fa eccezione l’Irlanda che è stata ripetutamente sterminata, umiliata, offesa, trucidata, saccheggiata dall’Inghilterra nel corso dei secoli e la sua storia ci somiglia molto.
Vogliamo parlare del mito della riconoscenza? Noi italiani non dobbiamo alcun debito verso questi popoli che hanno avuto il loro ampio tornaconto nelle relazioni commerciali con noi. Non sono stati i “liberatori” come ancora stupidamente e cinicamente è narrato da una favolistica storica ampiamente e tuttora pastorizzata. Ci hanno occupato militarmente, economicamente e linguisticamente sostituendo il potere fascista con il loro ferreo dominio. La oleografia prevalente, ma in crisi, ci ha raccontato che essi sono stati generosi. Non vedo perché dovrebbero essere stati cugini di Teresa di Calcutta.
Vogliamo parlare della lingua inglese? Un altro segno del pesantissimo predominio è l’invasione della lingua inglese (spesso distorta) nella nostra lingua. Teniamolo bene a mente ed eliminiamo gli stupidi ed inutili inglesismi che sovente non esistono nella lingua angloamericana. Un popolo che è lo specchio di una lingua selvaggia che elenca una enorme quantità di parole dalla pronuncia caotica (3) una parola può pronunciarsi in tre modi diversi, tre parole diverse in un solo suono. Un popolo che non ha nemmeno tentato di coordinare l’ortografia con la pronuncia delle parole assegnando un suono ad ogni lemma. Erano occupati a saccheggiare, sterminare, incendiare. La questione ortografica non aveva importanza. Un tema che fu invece saggiamente affrontato nella Germania del dopoguerra, in Turchia che operò un grandioso cambiamento con la sostituzione della notazione araba con le lettere dell’alfabeto. In Giappone istituti di linguistica nazionale procedono periodicamente alla revisione degli ideogrammi. L’Inghilterra no. Il già citato Churchill lo aveva capito benissimo quando affermò che “inglesi ed americani sono divisi dalla stessa lingua”. Avete notato le loro conversazioni? Si rimbalzano venti/trenta volte al giorno la parola WHAT (come?).
I fastidiosi inglesismi non sono necessari. Se ne può fare a meno. la lingua italiana dispone di ben 470.000 lemmi comprese le forme flesse. Questo incredibile ed ignorato patrimonio è stato dichiarato dall’Istituto Giovanni Treccani. Un tesoro immenso riversato nel suo Vocabolario della Lingua Italiana articolato in 14 volumi, compreso atlante storico e disco ottico che contiene tutte le parole reperibili con un motore di ricerca interno. Un lavoro lessicografico prezioso da consultare religiosamente ed incessantemente. Da non dimenticare.
La buona volontà italiana di curare la bimbetta ha acceso come un interruttore l’odio mortale ed il disprezzo inglese. L’atteggiamento di sapore neocoloniale contro l’Italia si è elevato a livelli disgustosi. E noi dobbiamo stimare un popolo simile, colpevole nei secoli di aver costruito nel sangue un impero sulla pirateria, sul saccheggio, sull’uso della discordia, sulla guerriglia permanente, sul tradimento, sull’assassinio, sulla carestia di interi popoli? Un esempio per tutti? La diffusione della YERSINIA PESTIS in Nordamerica uccise oltre 100.000.000 di nativi pellerossa (4). Macchiati e sommersi da una immensa responsabilità morale nei confronti dei popoli da loro sterminati e umiliati nel corso dei secoli, gli angloamericani hanno ritenuto di avere i giusti requisiti morali per giudicare Hitler per il suo terribile operato. Un genocidio di dimensioni quasi irrilevanti se confrontato con i numeri dei massacri perpetrati durante la edificazione dell’impero coloniale inglese prima e nordamericano poi.
Infine, un aneddoto in chiusura per chiarire il concetto ai soliti finti tonti. Quando vinse l’Italia una partita di calcio contro l’Inghilterra del 14 novembre 1973 (5), i giornali inglesi – sempre gonfi di livore antitaliano malato e autistico – scrissero sui loro quotidiani: HANNO VINTO TRECENTOMILA CAMERIERI.
Non credo che sia necessario aggiungere altro.
Note
(1) France Stonor Saunders, La guerra fredda culturale. La Cia e il mondo delle lettere e delle arti, Fazi, 2004, Pag. 500
(2) Anders Stephanson, Destino manifesto, Feltrinelli, 2004, Pag. 191
(3) Cerutti, Dizionario degli omofoni inglesi, Ceschina, 1967, Pag. 1.278
(4) Alan Taylor, American Colonies. Volume 1 of The Penguin history of the United States, History of the United States Series, Penguin, 2002, p. 40, ISBN 978-0-14-200210-0. URL consultato il 7 ottobre 2013.