IL COMITATO DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DEL MORANDI SCUOTE IL TORPORE ITALIANO
di Possetti Egle (Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi)
In questi giorni di assenza delle udienze processuali c’è il tempo per riflettere.
Viene in mente la frase del mitico Totò “Siamo uomini o caporali?”
Quello che sta accadendo al processo per la strage annunciata del Ponte Morandi fa riecheggiare nelle nostre orecchie questo mantra per tante e tante volte.
Questa delicata fase processuale è il momento dell’audizione degli imputati che hanno accettato di essere esaminati dall’accusa: la nostra normativa consente loro anche di non farlo .
La Procura nella sua veste accusatoria utilizza tutti gli strumenti consentiti per far emergere la mole di documentazione e i dettagli dell’inchiesta.
Abbiamo sentito in aula cose che “voi umani non potreste neanche immaginare”. Nelle ultime udienze, prima della recente pausa, abbiamo anche visto le lacrime.
Umanamente possiamo anche comprendere le lacrime legate alla tensione di chi sotto la pressione dell’interrogatorio: pressione doverosamente esercitata per far emergere, lo ricordiamo per i disattenti, la verità sulla morte di 43 persone.
Non possiamo e non potremo mai provare pena per queste ed altre lacrime. Non potremo mai provare compassione per la pressione a cui sono sottoposti. Non potremo mai provare dolore per queste persone: ne abbiamo già provato troppo e continuiamo a provarne ogni giorno. Pensiamo che moralmente molte persone abbiano colpe gravissime per non aver supportato l’emersione della verità; e vedremo quali di loro avranno anche colpe penali.
Oggi sentiamo che uno degli imputati eccellenti, Castellucci, ha rinunciato a farsi esaminare in questa fase processuale. Certamente come per gli altri imputati è un suo diritto: ci dispiace non poter sentire la “sua verità” in aula, sarebbe stato interessante, ma ci saranno altre occasioni e noi ci saremo. Saremo attenti, come lo siamo stati fin ora, ad ogni parola che lui e gli altri imputati diranno.
La dura e cruda verità è già sul piatto da molto tempo, molti stanno lavorando per farla emergere e farla restare a galla: altri lavorano per darle un vestito più elegante, o seppellirla definitivamente per sempre.
E’ molto difficile in questo paese che le vittime abbiano vera giustizia, soprattutto quando sono interessati molti colletti bianchi che di candido spesso hanno solo il colletto; ma continueremo con i nostri avvocati e con il nostro tecnico a collaborare per farla rimanere a galla questa cruda verità, che è costata la vita alle nostre famiglie.
Ogni tanto per impepare la vicenda leggiamo anche notizie che paiono allucinazioni, a volte sembrano addirittura delle bufale talmente paiono assurde. In una delle ultime pare che la famiglia Benetton, con la finanziaria di gruppo, abbia deciso di occuparsi della manutenzione e ristrutturazione delle autostrade in Portorico, probabilmente le referenze acquisite qui in Italia sono state uno sprone alla scelta. Anche questo è il mondo con cui ogni giorno ci confrontiamo, noi siamo in partita, sempre.