“STRUTTURE” ED ISTITUZIONI INTERNAZIONALI CONTINUANO A SACCHEGGIARE LA EX-ITALIA

di Manlio Lo Presti (Scrittore ed esperto di banche e finanza)

 

La strategia di espropriazione dei beni ai privati si sta realizzando con la creazione di norme che impongono ristrutturazioni sempre più onerose per gli appartamenti di proprietà dei cittadini. I costi tecnici, aumentati senza controlli preventivi, costringono i meno abbienti a svendere le proprie case. Gli acquirenti fanno man bassa mediante l’operato dei prestanome, che agiscono per conto di colossi immobiliari anglofrancogermaniciUsa.
I pretoriani di Bruxelles non si sono azzardati a varare normative che prevedessero la requisizione diretta di milioni di metri cubi abitativi ai danni dell’intera Italia. Perché hanno subito capito che, disposizioni così frontali avrebbero provocato una rivolta sanguinosa da parte di migliaia di famiglie italiane, che fanno la fame pur di essere puntuali con il pagamento delle rate di mutuo.
E come hanno deciso di compiere il programma di rastrellamento capillare delle case? I pretoriani evitano il conflitto, aggirando l’ostacolo con la creazione di normative che obbligano d’imperio ad una serie infernale di ristrutturazioni, complicate e onerose, che pochi potranno sostenere. Un vero e proprio restringimento della garrota.
Si certifica, con scandalo, l’ignobile e cinica inerzia di tutta la classe politica nazionale. Una paralisi così totale fa pensare ad oscure manovre corruttive, che garantiscono la loro incondizionata complicità a questo piano scellerato.
Non è casuale la creazione di normative comunitarie scritte malissimo. L’astrusità dei testi ha lo scopo di rendere incomprensibili le leggi comunitarie, causando un numero immenso di infrazioni utilizzate per tormentare e dissanguare progressivamente la popolazione che sovente commette errori.
Dopo il saccheggio del settore immobiliare, passeranno alla brutale razzia dei risparmi italiani, il cui ammontare da solo è il doppio del totale di quello di tutti i Paesi europei. Molte fusioni fra banche di nazioni diverse hanno avuto questo scopo, ma nessuno, nemmeno i Servizi segreti hanno agito per salvaguardia della sicurezza nazionale.
Altra espropriazione sistematica riguarderà i beni artistici nazionali. Alla chetichella, e con studiata lentezza, questo “spostamento proprietario” è realizzato da un Fondo creato ad inizio del secondo dopoguerra da un ristretto gruppo di magnati italiani, ed imitando il modello istituzionale inglese. Uno dei fondatori vantava una parentela con i Rothschild. Nessuno dei politici e nessuno dei giornalisti ha mai proceduto ad una inchiesta su questa struttura parallela, che utilizza lavoro schiavista gratuito pur avendo la possibilità di pagare avendo in dotazione un capitale di quasi 40.000.000 di euro. Aumenta vertiginosamente il numero dei monumenti di proprietà dei cittadini bisognosi di cure, così passa la scusa che vengono restaurati. Il ministero competente non parla, non vede, non sente.
La ex-italia è infestata e condizionata da strutture con strategie privatistiche alle quali aggiungiamo anche la la potentissima Comunità che si muove con un proprio apparato diplomatico, e cerca di incidere, pro domo sua, sulla vita democratica del nostro martoriato Paese.
Una volta estromessa da ogni bene posseduto, la ex-italia dell’arte sarà nelle mani di strutture private a trazione anglofrancogermanicaUsa. Tutto questo per il bene degli italiani, ovviamente. Cerchiamo di pungolare i politici a disporre controlli preventivi sull’operato di immobiliari, multinazionali, banche ed istituzioni comunitarie sempre ostili alla ex-italia. Forse, siamo ancora in tempo.