MIGRANTI SENZA NOME MA IDENTIFICABILI RAPIDAMENTE SE LO ESIGE LA PROPAGANDA

di Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di banche e finanza)

È un dato di fatto che si sono abbattuti sulle coste italiane centinaia di sbarchi di migranti. È un fatto conclamato che arrivano innumerevoli e silenziosi con migliaia di piccole imbarcazioni. È un fatto che le imbarcazioni delle grandi Ong sono solo una parte risibile del totale, ma è quella appariscente sulla quale si accapigliano a colpi di propaganda i gruppi contrapposti.
Nessuno – di qualsiasi parte politica – parla di questi mini-sbarchi. Gli inarrestabili e occhiuti satelliti rotanti della NSA e dell’Aeronautica italiana vedono tutto il pianeta perfettamente, centimetro per centimetro. Sanno tutto dettagliatamente. Se così non fosse, sarebbero falsità quelle che ci raccontano sui satelliti USA che vedono il passaggio di una capra nel deserto inospitale dell’Afghanistan, della Libia, del centro dell’Africa, in una distesa della Sardegna, ecc. Nessuno vieta di sospettare che non debbano essere “notati” gli approdi di migliaia di barchini. Non se ne deve parlare. Tutti parlano solo delle Ong. Il resto è silenzio. Prossimamente, avremo decine di migliaia di approdi incontrollati. Un’ondata inarrestabile che si estende su un fronte di oltre duemila chilometri di coste.
I servizi segreti francesi e germanici sanno tutto, forse da molto tempo e per questo si sono premuniti sbarrando militarmente e con mezzi blindati i confini con la ex-italia. La rapidità dell’operazione di blocco solleva sospetti, perché fa intuire una situazione gravissima che viene occultata all’opinione pubblica. Tutti sono a conoscenza di tutto tranne i cittadini italiani che subiranno i danni di questa onda d’urto costituita da umani, quasi tutti uomini affamati, inferociti, con la rabbia della sfortuna. I nostri governanti non temono nulla. Sono protetti da centinaia di uomini dei servizi segreti pagati dal contribuente, da milizie private che circondano le loro ville e le loro abitazioni blindate. Le città rimangono terreno di scontro di queste ondate contro i bianchi che certa ideologia buonista, inclusiva con le treccine, vuole punire a prescindere, solo perché bianca e occidentale.
A tutto lo scenario ora descritto si aggiunge il paradosso di alcuni buonisti inclusivi per i quali il migrante medio ha l’alibi di non sapere che in Italia non si violentano le donne, che non si debba sfregiare e/o amputare la gente con il machete a lama lunga, che non si deve spacciare droga, che non si deve rubare in genere o creare risse nelle strade e nelle piazze. A seguito di vari disordini in varie città con assalti e omicidi, qualche famoso esponente islamico operante nel nostro Paese, ipocritamente, si è limitato a esternare banalità formali, il minimo sindacale. Se qualcuno eccepisse che i “soggetti” sono responsabili morali di questi incidenti, i “soliti” risponderebbero che ogni comunità islamica è totalmente indipendente dalle altre. Quindi, cosa vuole dirci questa affermazione che avremo caos libero da alibi culturali esterni?
Le solite catene televisive e i giornali di regime, ben precisi partiti politici in caduta di consensi per ultradecennale inefficienza e per cinico immobilismo ordinato dagli Alti Comandi anglofrancogermaniciUSA, continuano a narrare di bambini non accompagnati, di madri incinte, di confusione incredibile. Si racconta che gli sbarcati non sono in possesso di documenti personali con sé. Parlamentari italiani si lanciano con enorme zelo sulle coste nordafricane per perorare la causa dei prossimi arrivi, predicando a costoro che è un loro diritto intoccabile e senza restrizioni. Un nostro ministro della Repubblica è tuttora sotto processo per aver difeso i confini. Nessuno processa l’Inghilterra per gli imprigionamenti di migranti in navi in disuso usate come depositi umani o persino da deportare in isole sperdute nell’Atlantico. Nessuno processa la Francia e la Germania per il mancato rispetto di accordi bloccando improvvisamente le loro frontiere. Nulla mi vieta di pensare che ci siano stati accordi monetari sotterranei fra i ridetti Paesi ed una ampia frangia di parlamentari nazionali per avere mano libera con i blocchi di frontiera. Adesso stanno facendo marcia indietro, tacendo su questi ignobili e sottostanti “accordi”. Il caso è troppo clamoroso per essere nascosto né tollerato dal resto dell’Europa e del mondo. C’è un limite a tutto, per fortuna.
Se questi gesti fossero stati decisi dalla ex-italia sarebbero atterrate due divisioni aviotrasportate dell’ONU, una divisione della Nato, ondate di censure da Bruxelles, censure giuridiche della Corte dei Diritti dell’Uomo, spread a 900 punti, 160 girotondi, 21 trasmissioni televisive giornaliere con dibattiti a reti unificate per 78 ore al giorno, giornaloni a mitraglia, sinistre urlanti, femministe inferocite, le associazioni partigiane, i vaticinatori da New York, il Vaticano felpato e subdolo che si muove dietro le quinte contro gli interessi italiani, le rampogne delle grandi firme che ogni volta ci sbattono in faccia che hanno studiato a Cambridge o alla Columbia University, giornaliste incollerite fino al fanatismo (contro la ex-italia, ovviamente), raffiche di interrogazioni di parlamentari filofrancesi, filoinglesi, filotedeschi ecc.
Tutta questa giostra, invece, non si attiva per le ridette nazioni, eloquenti bacini di civiltà occidentale che da anni danno lezione di morale al nostro martoriato Paese. I “soggetti” hanno una immunità totale, riveniente dal fatto che si sono auto attribuiti il possesso della Verità Unilaterale, da irrogare sprezzantemente dall’alto a noi poveri mentecatti dubbiosi e quindi non istruiti (salvo qualche laureato).
Se l’imbarcazione affonda e se ci sono morti in mare, i telegiornali ci raccontano che sono stati pietosamente rintracciati i parenti immediatamente portati in Italia in fila davanti alle casse per piangere. Ma costoro non erano giunti sulle nostre coste ignoti e senza documenti? Il verbo del vangelo mondialista è quello di soccorrere senza condizioni, a milioni, ininterrottamente, coperti di lacrime e colpevoli di essere bianchi e occidentali.
La propaganda è un Moloch feroce che vuole continuamente sacrifici e sangue per restare sulla cresta dell’onda. Una velocità dei soccorsi totalmente sconosciuta quando si tratta di salvaguardare i terremotati dell’Abruzzo, dell’Irpinia. Celerità per l’appoggio militare e finanziario per miliardi di euro all’estero ritenuto importante e prioritario rispetto agli italiani che sono affogati nel fango da oltre dodici anni e sono ancora vivi. Non finisce di sorprendere il fatto che molti credono a queste narrazioni: È la propaganda bellezza.