LA COLONIA ITALIA IMPRIGIONATA NEL NODO DI GORDIO DAL 1947

di Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di banche e finanza)

Il nodo gordiano, che continua a garrotare la ex-italia con la democrazia bloccata, è il contenuto celato nel controverso articolo 16 del Trattato di pace di Parigi del 1947; il cui contenuto è portato alla personale conoscenza dei capi di governo tempo per tempo in carica.
La pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Trattato vessatorio, e con scadenza eterna, è visionabile qui: https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1947/12/24/047U1430/sg.
Ancora oggi noi abbiamo perso la guerra, mentre i germanici, che hanno sterminato e ucciso oltre 50 milioni di umani, la guerra l’hanno vinta e poi stravinta.
La gravissima subalternità italiana è stata nascosta da decenni in una fitta cortina propagandistica, resa verosimile da finte contrapposizioni ideologiche, di cui furono complici tutti i partiti presenti a quel tempo nell’Assemblea costituente. La presenza sovietica in italia, tramite il partito comunista, non fu mai completamente chiarita. Nessuno aveva interesse a farlo. Bastava agitare lo spauracchio per intruppare il popolo, spaventato dal Vaticano, sotto lo scudo crociato finanziato a colpi di miliardi di lire dagli USA, e per giustificare le varie creazioni di strutture militari esogene chiamate Gladio, Rosa dei venti, Stay Behind, il Noto Servizio e altri. Sempre nell’interesse degli italiani, ovviamente.
Da quel Trattato in poi, qualsiasi capo di governo italico, di qualsiasi colore o di qualsiasi alleanza che sale al potere, è tenuto ad obbedire militarmente a quelle draconiane disposizioni e a nominare acriticamente le persone indicate dagli USA.
L’incompleta o parziale obbedienza a quelle disposizioni vessatorie, stabilite dal principale vincitore, innescherebbe una serie di individui “suicidati” e farebbe ripartire una edizione aggiornata della “stagione delle bombe” su numerosi punti del territorio nazionale, con migliaia di morti, amputati, dispersi allo scopo di bloccare totalmente i diritti civili.
All’epoca, la prima deflagrazione di centinaia di attentati fu gestita da menti sottilissime fra le quali spiccava il ben noto Federico Umberto D’Amato: dirigente generale di pubblica sicurezza, direttore dell’Ufficio Affari Riservati del Ministero dell’interno dal 1971 al 1974.
Poi abbiamo avuto il “Noto servizio” denunciato dal luciferino Andreotti.
Poi Gladio raccontata da Cossiga. Poi la permanente presenza di ben 164 basi atomiche NATO-CIA-NSA.
Poi l’entrata italiana nella Nato come staterello vassallo, eufemisticamete definiti “alleato”.
Ancora oggi, qualche “anima bella” crede di vivere in un paese democratico, complici le esternazioni mirate dell’effervescente avatar del Colle.
Se dopo 76 anni non si elimina quella parte occultata del ridetto art. 16, la volontà popolare della ex-italia continuerà ad essere inesistente. Attualmente, i partiti sono di fatto condizionati, esautorati ed impossibilitati ad adempiere alle promesse elettorali. Il Parlamento non ha nessun effettivo potere di uscita da questi trattati capestro a causa della totale ricattabilità di gran parte dei deputati e senatori in carica.
Al di fuori e oltre la gigantesca e collosa melassa retorica, proveniente soprattutto da un famoso Colle e dai suoi sodali spalleggiati da uno staterello postconfessionale che ha bloccato la democrazia italiana per secoli, il peso geopolitico della ex-italia continuerà ad essere pari a zero, come un qualsiasi staterello balcanico o africano di seconda fila. Gli Usa continueranno a decidere “motu proprio et ex ante” i nomi dei 5 ministeri chiave della nostra martoriata Nazione.