REVOCABILE ELARGIZIONE D’ELEMOSINA

di Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di banche e finanza)

Le attuali analisi costi-benefici, elaborate da Istituti economici pubblici e soprattutto privati di tutto il mondo, arrivano a valutare meno costoso elargire denaro dall’alto rispetto alla creazione di nuovi posti di lavoro: anche rispetto al sostegno di quelli esistenti, come all’impulso di vasti piani di formazione permanente che rendano possibile lo spostamento di lavoratori dai settori obsoleti a quelli moderni e concorrenziali. È troppa fatica, richiede qualità organizzative, intelligenza e onestà.
Nel contempo, il danaro è concesso e non più collegato alle occupazioni lavorative ricoperte. I livelli salariali non sono più determinati da una negoziazione fra parti sociali, che trasformi i livelli reddituali in un diritto acquisito e tutelato dalle legislazioni del lavoro.
Ma guardiamo “oltre il giardino” di Peter Sellers.
Per i vertici erogatori, le concessioni sono revocabili senza preavviso e senza accordi sociali e politici preventivi.
La revocabilità è quindi l’altra faccia della precarietà. Abbiamo il paradosso per il quale la popolazione si batte ed è incoraggiata in Europa da certi partiti, e da alcuni gruppi industriali e finanziari nazionali e mondiali, per ottenere un diritto precario, effimero, temporaneo e soprattutto revocabile.
Si arriva a combattere per un’erogazione precaria e non più per ribadire che il lavoro è un diritto, come peraltro sancito dal primo articolo della nostra Costituzione repubblicana, diventata carta straccia con la connivenza ignobile di tutte le parti sociali.
Il lavoro stabile consente la realizzazione di un progetto di vita personale di durata temporale medio/lunga.
Il reddito concesso dall’alto è precarietà ma è anche uno strumento di ricatto. Viene revocato se i comportamenti non sono conformi ai canoni stabiliti dall’alto, e con un sistema di valutazione a punti detratti per ogni atto ritenuto difforme e di dissenso. Colleghiamo la vita a punti dentro una città ad aree percorribili in un tempo massimo di quindici minuti. Sincronizziamo i canoni a punti con i quindici minuti, con il paradiso elettrico, con mezzi di trasporto pubblici senza autista e la trappola è completata. Gli umani devono vivere dentro questa bolla green, inclusiva, multisex, senza famiglia, senza poter appartenere a gruppi di opinione, senza possedere nulla di personale e dove ogni cosa o servizio sono presi in affitto. Le bocche inutili, i lungodegenti, i pensionati saranno costi, spazzatura da eliminare con l’eutanasia: la dolce morte di massa i cui costi saranno coperti dai fondi pensione, per eliminare milioni di beneficiari che hanno la sfacciataggine di vivere troppo. Gli Alti Comandi ci vogliono felicemente Androidi.