LA PREMIER MELONI NON BADA AGLI INSULTI E LIBERA L’INGRATO ZAKI
di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di banche e finanza)
Vorrei partire dalla riflessione di Maurizio Belpietro, Direttore del quotidiano La Verità, pubblicata sulla pagina https://www.instagram.com/p/CvCm-nWP14Z/ :
“Ammetto la mia colpa: non riesco ad appassionarmi al caso Zaki. Certo, mi fa piacere che abbia ottenuto la grazia e che possa tornare in Italia, ma leggere che tutto il Paese dovrebbe essere in festa, come ha scritto qualcuno, lo trovo un filo esagerato. Patrick Zaki è uno studente egiziano, iscritto e poi laureato all’Università di Bologna: questo è l’unico collegamento che ci lega a lui. Il giovane era stato ingiustamente imprigionato per aver espresso delle opinioni che non piacevano al regime di Al Sisi? Sì, ma sapete quanti sono i ragazzi finiti dietro le sbarre e spesso torturati in Iran? Migliaia. E quanti quelli che per aver osato criticare la dittatura sono spariti in qualche laogai cinese, cioè in un gulag? Ben di più. Il mondo è pieno di giovani che protestano e pagano con la libertà il proprio coraggio. In Medio Oriente come in Sud America, in Cina come in Russia. E non ci sono solo i ragazzi, ma anche tante altre persone che si battono in nome dei diritti, come ad esempio Alexey Navalny, il principale oppositore russo, per il quale un tribunale di Putin ha appena chiesto 20 anni di carcere. E però per lui e per quelli come lui non ho visto lo stesso interesse manifestato per Zaki.”
Fa riflettere che tale dichiarazione sia scritta da un esponente dell’area politica conservatrice. Perché le sinistre politicamente corrette e immigrazioniste si sono chiuse in un ignobile silenzio? Fa riflettere che appunto sia Zaki il campione dei diritti negati, rispetto a duemila e forse più perseguitati dimenticati: e non dimentichiamo che la sinistra ha eliminato i diritti sociali, sposando in circa venti anni gli interessi sulla causa globalista e volutamente dimenticando i diritti connessi al lavoro. Si aggiunge l’ignobile silenzio dei sindacati che si svegliano solo adesso e solo per colpire la Meloni (appellata “la carciofara” in una delle tante raffinate definizioni affibbiatele dalle eccelse firme di Repubblica e suoi sodali, anche televisivi e sulla rete, e dai vari professori come dai “magnifici” rettori universitari schierati a sinistra): insulti lanciati anche dallo storico Gozzini, quello dell’omonima legge. Del resto basta leggere https://www.liberoquotidiano.it/news/politica/32023884/giorgia-meloni-insulti-pd-cosa-dietro-raffica-oscenita-menzogne.html ; https://tg24.sky.it/politica/2021/02/21/giorgia-meloni-insulti-sessisti , e l’odio assoluto di un rettore in servizio a Siena: https://www.iltempo.it/personaggi/2022/09/23/news/tomaso-montanari-contro-meloni-spero-non-in-orbace-gruber-sbalordita-33174304/; https://alleanzacattolica.org/il-caso-tommaso-montanari/ È possibile aprire i seguenti link di odio assoluto che certificano la civiltà politica della cosiddetta sinistra: https://www.ilgiornale.it/news/politica/macchina-fango-contro-meloni-e-lassordante-silenzio-delle-2071486.html ; https://www.lanazione.it/siena/cronaca/insulti-a-giorgia-meloni-il-prof-mi-scuso-il-rettore-ha-la-mia-testa-1.6050347. Il livore di illustri studiosi di fama mondiale:
https://bari.repubblica.it/cronaca/2022/04/11/news/luciano_canfora_al_liceo_meloni_neonazista_lei_annuncia_querela-345111907/ e dal mondo musicale: https://www.affaritaliani.it/entertainment/il-cantante-dei-placebo-da-del-pezzo-di-merda-a-giorgia-meloni-865703.html. Chiamata “pescivendola” dai canali social: https://www.business.it/la-giornalista-offende-cosi-giorgia-meloni-e-scoppia-la-bufera-social/.
Un coro troppo coeso per essere “casuale”. Non sarà l’ennesima azione coordinata da nascosti e pagatissimi esperti della sovversione e della guerra ibrida a bassa intensità?
Va aggiunto che la Meloni è salita al governo proprio a causa di questa drammatica e sistematica assenza di politica sociale. Una inerzia teleguidata dall’ex-sinistra ai danni della ex-italia. Sempre la ridetta – “sporca fascista in orbace” (etichetta assegnata dal rettore di Siena) è stata capace di intercettare la richiesta di giustizia sociale della popolazione massacrata socialmente ed economicamente nella ex-italia. Con la schiumante rabbia delle sinistre buoniste che si sono dimenticate di tutelare i diritti contrattuali e di legge da quasi venti anni, la ridetta “carciofara” (https://www.ilgiornale.it/news/interni/carciofara-moira-orfei-ora-sinistra-armocromista-attacca-2176924.html ) è stata capace di intercettare la domanda di giustizia non teleguidata e di ricostruzione di un dignitoso stato, che assicuri la fruizione dei servizi sociali fatti estinguere metodicamente dalle sinistre durante il loro martellante appoggio a governi “tecnici” a trazione atlantista. L’ordine non negoziabile di matrice esterna ai sinistri de’ noantri è stato quello di orientare il Paese verso una logica gestionale strettamente commerciale e aziendale di matrice angloamericana.
Il governo attuale (bersaglio di una ex-sinistra che pratica linciaggi ed accuse senza essere stato capace di offrire un coerente e credibile piano d’azione politica) è stato in grado di portare in Italia il giovane egiziano martirizzato e perseguitato. Come mai le sinistre non ci sono riuscite? Qual è stato il costo di questa transazione? Adesso, il furbetto egiziano sarà ospite delle 21 trasmissioni politiche, sarà ricevuto dall’attuale pontifex maximus, andrà a cena dalla potentissima e pervasiva Comunità di S. Egidio, diventerà consigliere di Bologna e poi deputato. Costituirà l’esempio della narrazione Dem buonista, corretta, green con le treccine, inclusiva, elettrica. Insomma, si aprirà un processo di santificazione laica del giovane. Un procedimento che è in corso a favore della tamponatrice Ong (la Rakete) che ha colpito le imbarcazioni italiane dedite alla sicurezza costiera: anche costei sarà incanalata nella filiera della santificazione, 21 trasmissioni politiche, udienza papale, incarico politico locale e poi nazionale come stendardo dell’inclusione mondiale e come occasione di procedimento giudiziario ad orologeria contro un ministro di campo avverso (quindi nemico da eliminare ad ogni costo con la solita arma giudiziaria, al di fuori di un normale e civile confronto politico in Parlamento). Sarebbe interessare andare oltre la diffusione passiva della biografia per uso popolare. Appare troppo pulita, potabile, standardizzata e pastorizzata. Approfondirei se Zaki sia stato realmente uno studente a Bologna, quale facoltà abbia frequentato o se non sia stata costruita una biografia artificiale. Un articolo lo racconta laureato al Cairo presso una università germanica, la German University del Cairo. Si perfeziona all’lma mater, nel Master Gemma, in Women’s and Gender Studies (https://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/patrick-zaki-chi-e-perche-arrestato-go14h8mc). Una biografia movimentata e troppo perfetta per non far pensare ad una covert operation realizzata per utilizzare lo studente come icona del fronte mondialista, inclusivo, oltre ad ulteriori futuri incarichi internazionali. Non sappiamo inoltre quanto sia stato sborsato dai nostri servizi segreti per “liberarlo”. Non sappiamo se sia stato uno scambio di favori. I soldi spesi saranno sborsati da tutti i cittadini della ex-italia e non dai politici promotori. Anche la tempistica è sospetta. Farei notare che l’operazione di esfiltrazione, si è conclusa a ridosso della certissima caduta verso fine anno del governo, con il contestuale ritorno di un altro killer dell’economia che potrebbe essere Cottarelli (ex Banca mondiale a trazione USA). Un esperto che si è “riverginato” uscendo dalle file senatoriali del Pd per non precisati dissensi con la linea politica, casualmente due mesi fa.
Dopo la liberazione, lo studente ha poi voluto dimostrare la propria equidistanza rifiutando il volo di Stato. Un indecoroso segno di ingratitudine verso l’azione italiana, a cui lui deve la propria liberazione. Successivamente non ha tuttavia esitato a festeggiare in Italia insieme agli adepti di una sezione del Pd bolognese, sempre in nome della dichiarata “equidistanza”. Sembra l’aggiornamento del gioco dei quattro cantoni incrociato con il gioco del domino. Nessun giornalista avrà la voglia di scavare sulla vita del liberato: troppa fatica e poi si rischia di vedersi interrompere il beneficio dei flussi finanziari. Quanto è concreta, in alternativa, l’ipotesi di uno scambio dello studente come riscatto per la vicenda Regeni? Si tratterebbe di una transazione cinica, atta a depistare per evitare la conoscenza di altre attività meno nobili e di tutela degli interessi https://sinistrainrete.info/estero/16980-fulvio-grimaldi-patrick-zaki-giulio-regeni-2-0-soros-100-0.html petroliferi ed economici italici nel Mediterraneo?
A molti personaggi di sinistra e simili da’ fastidio che Belpietro sia il testimone dei diritti negati a duemila e forse più persone dimenticate, assieme al perseguitato Julian Assange. La sinistra non è più capace di farlo perché ormai specializzata in killeraggio sistematico e ossessivo dei diritti sociali, vi ripetiamo da tempo che da oltre 20 anni privilegia la causa globalista, una attivit’ politica tesa ad eclissare il diritto al lavoro per come sancito dall’articolo uno della Costituzione repubblicana italiana. Questa scelta di campo non è ovviamente a costo zero. Quali e quanti vantaggi monetari arrivano a periodici italiani e partiti da parte delle centrali di potere angloamericana? Vediamo tante chiacchiere propagandistiche e moltissimi insulti buoni per fare rumore, ma poca azione concreta. La liberazione dello studente egiziano non sarebbe mai rientrata tra i meriti della sinistra, del Pd.