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LA FRANCIA E LA “FINIS EUROPAE”

di Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di finanza e banche)

La situazione francese rientra in un riassetto più vasto di demolizione controllata del vecchio continente. La Finis Europae rientra in un quadro geopolitico di matrice angloamericana.
Nel caso francese non viene perdonato il voto contrario alla partecipazione alle operazioni militari in Ucraina da parte dell’attuale presidente. La vendetta angloUsa è iniziata con l’allestimento della rivolta “popolare” in Francia (https://www.italiaoggi.it/news/le-rivolte-in-francia-non-sono-figlie-dei-lumi-ma-li-spengono-2606407). Detronizzare Macron non sarà facile, perché insediato dalla potentissima casta mondiale dei banchieri e della finanza che non obbedisce ai diktat Nato/Usa. Lo scenario è più complesso di quanto appare. Lo scontro fra élites avrà effetti dirompenti anche negli Stati uniti. La finanza mondiale è il mandante di molte operazioni, ma non accetta di buon grado che siano coinvolti i propri pretoriani.
L’operazione è partita in numerose località, troppe e tutte sincronizzate per essere “spontanee” e di matrice popolare. La questione razziale è la motivazione apparente e credibile, dal momento che in Francia esiste da decenni ed è evidenziata nel libro del 2015 “Sottomissione” dallo scrittore Houellebecq: un testo premonitore abilmente dimenticato.
Nessun organo di stampa ha comunicato che è stata notata nelle aree della rivolta la presenza di “Consiglieri” angloamericani in piena attività.
Nessuno dei numerosi video li ha ripresi. Come mai?
Un periodico non totalmente allineato ha anche scritto di azione delle mafie (https://it.insideover.com/criminalita/francia-l-ombra-delle-mafie-dietro-la-rivolta-delle-banlieue.html): è un depistaggio?
In Francia è in corso una COVERT OPERATION con le stesse procedure utilizzate nel caso Charlie Hebdo. La matrice “araba” venne evidenziata da documenti di identità che “casualmente” non bruciarono nell’incendio. Nei locali della redazione in fiamme venne ucciso il capo dell’ufficio studi di Banca di Francia, che l’indomani avrebbe riferito in Parlamento di alcune gigantesche operazioni finanziarie di riciclaggio. Poco importa che per eliminare il banchiere centrale morirono altre persone. Da non sottovalutare che gli eventi francesi avranno un effetto a cascata in Europa (https://legrandcontinent.eu/it/2023/03/26/proteste-francia-ispira-altri-paesi-conversazione-con-laurent-berger-e/).
Una lettura più panoramica degli eventi abilmente coperti da motivazioni condivisibili e “sociali” (disuguaglianze, povertà, razzismo, ecc.) fa emergere altro. I tecnologi della sovversione vogliono che la popolazione si concentri sui particolari, diffondendo “casuali” video tutti in diretta, con azioni di guerriglia, con dibattiti televisivi, con tamtam sui canali di rete, lavorando sulla emotività delle riprese, la convulsiva velocità dei servizi giornalistici ecc. La tecnica è sempre la stessa, come pure l’armamentario scenografico e psicologico (https://www.italiaoggi.it/news/le-rivolte-in-francia-non-sono-figlie-dei-lumi-ma-li-spengono-2606407). Il 90% delle notizie raccontano i fatti in salsa razziale e di mancata inclusione (https://www.fanpage.it/esteri/cosa-c1e-dietro-la-rabbia-sociale-esplosa-nelle-rivolte-in-francia/).
È prudente non credere alle notizie troppo sparate. Quasi sempre sono manipolazioni per il controllo cognitivo di massa.
Una razionale visione geopolitica mostra sovente i veri interessi in gioco dietro le cruente apparenze, giungendo a valutazioni diverse da quelle in circolazione. Niente è come sembra.