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LETTERA APERTA A MINISTRO DELL’INTERNO E QUESTORE DI ROMA

di Ruggiero Capone

Chi vi scrive non teme certo processi e galera, e non vi sarà difficile appurarlo spulciando il suo cursus honorum. Preme comunque al contribuente sottolineare come le forze dell’ordine stiano sempre più dimostrandosi gendarmi degni d’una metafora di Collodi: ovvero sbirri buoni solo a menar botte alla povera gente. Ma veniamo ai fatti, e perché chi vi scrive è stato fermato (arrestato) meno d’un mese fa dinnanzi al Campidoglio (era l’8 giugno 2023) poiché armato di megafono nel bel mezzo d’una manifestazione autorizzata. Quindi condotto in restrizione (contro la propria volontà) presso il “I° Distretto di Ps”, identificato, dichiarato il proprio difensore, quindi reso edotto che verrà processato per violazione dell’articolo 656 del Codice penale, per aver diffuso nella pubblica piazza notizie atte a turbare l’ordine pubblico.
Lo scrivente sta morendo di paura! E’ dai sui tredici anni che entra ed esce da caserme e commissariati, sempre per aver fronteggiato le prepotenze di quel potere che la vostra polizia difende al pari dei migliori bravacci manzoniani.
Ma veniamo ai fatti. Con quel megafono, gentilmente concesso da amici e sostenitori, lo scrivente raccontava alla piazza chi avrebbe ispirato la delibera della Giunta Gualtieri sulla nuova ZTL: ovvero quella disposizione che metterà fuori legge più del 70% di vetture e motociclette immatricolate e circolanti su Roma città. Tagliamo corto: la delibera è stata ispirata da quel Partito Democratico che a Bruxelles ha preso le mazzette da “industrie green” e case automobilistiche. Questo è ben noto alle autorità giudiziarie belghe che, mentre indagavano sul Qatar-gate, facendo emergere le responsabilità della Kaili (vice di Ursula von der Leyen) e dell’ex eurodeputato Pd Panzeri, scoprivano che nel Parlamento europeo circa una sessantina di europarlamentari avrebbero preso tangenti dalle multinazionali per far approvare le famigerate norme europee.
Lo scrivente sa benissimo che di questo fatterello non importa un bel tubo a voi difensori del potere. Ma, siccome le “norme green” peseranno soprattutto sulle spalle della povera gente, e non di voi superpagati dirigenti di stato, è il caso di ricordarvi che la polizia non è onnipresente a difendere l’incolumità dei “rappresentanti istituzionali”. Che un servo del potere come Roberto Gualtieri potrebbe anche rimanere con l’auto blu in panne in periferia, e trovarsi a cospetto di buona gente incazzata. Perché le personalità di potere (lo scrivente lo ha sperimentato personalmente) temono solo e soltanto le botte, la violenza fisica: ovvero che qualcuno li umili, prendendoli robustamente a ceffoni. Quindi caro Ministro e caro Questore, non abbiate a temere che i romani tentino d’occupare il Campidoglio. Non hanno la tempra e la forza d’animo dei francesi. Vi dice bene, da personale sondaggio di chi vi scrive potrete giocarvi la bella figura d’aver scongiurato l’occupazione della “Capitol Hill” romana.
Invece urge consigliarvi di scegliere meglio gli agenti che dispiegate sul territorio. Il fermo (arresto) è avvenuto anche per segnalazione di una certa signora Chiara (probabile vostra informatrice) che aveva segnalato la presenza dello scrivente ad uno della Digos. Quest’ultimo aveva riconosciuto nel fermato un aderente al “Movimento 9 Dicembre” (da certi detto “Forconi”) che aveva partecipato alle manifestazioni contro il Governo Monti del 2013, nello specifico contro il Ministro Elsa Fornero. Quindi aveva detto agli agenti di procedere al mio fermo perché “ci sarebbero dei sospesi di notifiche da parte della Digos”. Quali sospesi e quali notifiche? Siamo in pieno abuso di potere! Di tutto questo si parlerà nelle aule del tribunale, sempre che la cancrena (ovvero il connubio tra stato di polizia e magistratura serva del potere) non riesca a mettere tutto a tacere appioppando condanna esemplare. Nel frattempo si continuerà a sensibilizzare la popolazione romana, milanese e italiana trattata come polli in batteria dalla vostra smania di controllo, telecamere e tracciatura.