IL COLLASSO PIANIFICATO EUROPEO NON È SOLAMENTE COLPA DELLA LAGARDE-BCE
di Manlio Lo Presti (scrittore ed esperto di finanza e banche)
Fra i vari compiti istituzionali della Banca Centrale Europea (BCE) esiste quello di controllare la stabilità dell’euro nei mercati mondiali e all’interno dell’Unione Europea. Sembra una operatività ristretta, ma non è così.
La schermata del link https://european-union.europa.eu/institutions-law-budget/institutions-and-bodies/search-all-eu-institutions-and-bodies/european-central-bank-ecb_it#:~:text=La%20Banca%20centrale%20europea%20(BCE,la%20crescita%20e%20l’occupazione. elenca le funzioni dell’istituzione europea:
Cosa fa la BCE?
• Fissa i tassi di interesse ai quali concede prestiti alle banche commerciali dell’eurozona (nota anche come area dell’euro), controllando pertanto l’offerta di moneta e l’inflazione
• gestisce le riserve di valuta estera dell’eurozona e l’acquisto o la vendita di valute per mantenere in equilibrio i tassi di cambio
• si accerta che le istituzioni e i mercati finanziari siano adeguatamente controllati dalle autorità nazionali, e che i sistemi di pagamento funzionino correttamente
• garantisce la sicurezza e la solidità del sistema bancario europeo
• autorizza l’emissione di euro in banconote da parte dei paesi dell’eurozona
• monitora le tendenze dei prezzi e valuta i rischi che ne derivano per la stabilità dei prezzi.
In termini più diretti, il sito della rivista “Internazionale” (https://www.internazionale.it/bloc-notes/2019/04/23/banca-centrale-europea ) scrive: “Il compito principale della Bce è controllare l’offerta di moneta e l’inflazione fissando i tassi d’interesse a cui concedere prestiti alle banche commerciali dell’eurozona”.
Non dico niente di nuovo, ma ritengo utile ribadire che la manovra sui tassi di interesse determina la fluidità del sistema economico nel comparto della produzione ed offerta di beni e di servizi. Il settore strettamente finanziario-speculativo si muove su dinamiche dettate dai contratti di borsa totalmente speculativi e slegati dalla dinamica e dalla necessità effettiva di liquidità per muovere il sistema economico. Ogni rialzo dei tassi d’interesse provoca una frenata nei movimenti di denaro e recessione del sistema economico che rallenta sempre di più fino al collasso, in casi estremi. Il compito della BCE è unicamente quello di controllare ed abbassare il livello delle spinte inflazionistiche del sistema economico a causa del rialzo dei prezzi. In questo periodo i rialzi sono stati la conseguenza dell’aumento vertiginoso delle tariffe energetiche ai privati cittadini e alle imprese. Sarebbe stato interessante e utile verificare l’incidenza delle manovre degli speculatori sui prezzi dei prodotti energetici con la scusa del conflitto russo-ucraino. Ma queste sono inchieste che infastidiscono e quindi non vale la pena di avviarle. E’ più facile e cattura i lettori allestire periodici linciaggi alla BCE, investendo direttamente e scorrettamente la responsabile Christine Lagarde come colpevole della crisi economica dell’Europa; che ha radici ben più profonde e di cui l’inflazione è una conseguenza che i responsabili politici dei Paesi membri dovrebbero eliminare con l’adozione di politiche economiche espansive sostenute da attente strategie fiscali, meno afflittive, ed una razionalizzazione delle spese statali a sostegno di scambi politici e favoritismi clientelari. Il caso del cosiddetto “parastato” italiano è un fulgido esempio di sprechi per sostenere un’area eminentemente parassitaria e autoreferenziale ai danni dei cittadini.
Sarà spiacevole dirlo, ma la BCE non si occupa del rilancio espansivo delle economie che rimane un tema squisitamente politico. I rialzi dei tassi dovrebbero essere considerati un allarme in ordine al surriscaldamento dell’economia che giunge sino al suo collasso in caso di prolungata inerzia, che porta all’immediato trasferimento di ricchezze dalla popolazione ad una ristretta area di miliardari, ed in nome di un liberismo interpretato nella sua versione più selvaggia che distrugge e crea benessere solo per pochissimi. Una élite che si difende con scorte armate reclutate da società private: una copia del sistema americano attuale, specialmente in uso in California. Il livello di scarsa e addirittura inesistente simpatia della BCE complica ed offusca i contenuti delle comunicazioni della Banca stessa. Ma questo è un altro problema che evidenzia il crescente distacco delle istituzioni comunitarie dalla popolazione europea.
Le manovre della BCE sui tassi di interesse devono essere interpretate come una esortazione ai politici perché procedano alla delineazione di strategie economiche più eque, per non compromettere altresì la tenuta sociale dei Paesi europei attualmente segnalati da una serie di micro-rivolte di piazza. L’inerzia della classe politica dei singoli Paesi e della struttura comunitaria è una grave responsabilità, causata dal totale appiattimento delle strategie geopolitiche europee a quelle Usa e, soprattutto, alle decisioni Nato che non sempre coincidono con quelle Usa, facendo tale struttura riferimento alle direttive impartite dai consigli di amministrazione di circa venti colossi industriali, tecnologici e in gran parte finanziari a livello planetario.
Christine Lagarde non lo può dire apertamente che i politici del vecchio continente sui temi socioeconomici sono inerti, e ad un livello tale da rendere quasi certo il sospetto che sia una decisione pianificata da tempo.
È quindi ipocrita l’accanimento di gran parte delle notizie diffuse per colpevolizzare la Bce di tutti i mali possibili, che sono invece da addebitare all’Unione Europea che appare una struttura elefantiaca, ostile ai cittadini europei, con una tecnica comunicativa veicolata dai soliti canali in rete, stampa e catene televisive; che è dispersiva fra varie fonti di informazione e con un linguaggio spesso incomprensibile al cittadino che vorrebbe informarsi ma subito si scoraggia. Una struttura che ha un Parlamento che ha il solo compito di eleggere i commissari, che poi nominano in seconda battuta i componenti della giunta direttiva.
I giornali, le reti Tv e il web dovrebbero evidenziare la crescente distanza delle istituzioni europee non democratiche e che rasentano l’ostilità verso il cittadino, il cui compito è quello di subire continuamente le decisioni verticistiche dell’Unione, deliberate da un ristretto Sinedrio sempre più autoreferenziale ed antidemocratico. Gli operatori dell’informazione dovrebbero chiarire le enormi responsabilità delle élites politiche che, obbedendo ai comandi USA-NATO, stanno dirottando miliardi di euro verso l’Ucraina, ma nessuno poi indaga sulla reale entità delle somme deliberate e se arrivano realmente in Ucraina. Qualcuno prima o poi dovrà farlo. E’ il diversivo del linciaggio, bellezza!