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NEGLI USA E’ VIETATO OFFRIRE AIUTO AI SENZA TETTO ED AUMENTANO OMICIDI E SPARIZIONI DI “SENZA FISSA DIMORA”

Arnold Abbott ha novanta anni, dovrà scontare sia una pena detentiva di sessanta giorni di prigione che pagare una multa di 500 dollari (circa 400 euro): Arnold Abbott è un cittadino che nella sua New York portava pasti ai “senza tetto” (da qualche anno nelle città Usa è vietato offrire cibo sia agli homeless che agli animali randagi).
Apprendiamo anche da “JacobinMag” che “negli Stati uniti gli omicidi contro le persone senza fissa dimora stanno aumentando in modo impressionante. È la reazione perversa di una società che crea povertà ma criminalizza i perdenti”.
Sarebbero numerosissime le segnalazioni di sparizione di “senza tetto”, fatte da volontari come da tantissima gente comune turbata dal volatilizzarsi di persone ridotte in povertà. In città come New York e Los Angeles inizierebbe a circolare la leggenda metropolitana che possano essere stati prelevati da strutture di sicurezza privata, su mandato di centri di ricerca, case farmaceutiche, biolaboratori e cliniche: qualcuno va anche oltre, ipotizzando vengano eliminati in accordo con “agenzie federali” impegnate a contenere il problema del degrado urbano.
Numerosi sarebbero anche i “serial killer” non riconducibili a strutture di potere, ma ugualmente eliminano i “senza tetto”; è il caso di Willy Maceo sospetto serial killer arrestato a Miami: sarebbe andato a caccia di “homeless” che abitualmente dormono per strada. Willy Maceo è stato interrogato, ma ha negato collegamenti con organizzazioni specializzate nell’eliminazione dei “senza tetto”.
Jerome Price aveva cinquantasei anni quando Maceo gli ha sparato dalla sua vettura: un episodio plateale che non sfugge a testimonianze come a telecamere, questo esclude Maceo faccia parte d’una organizzazione specializzata. La famiglia di Price ha appreso della morte del proprio parente dalla televisione. Poi c’è stata una seconda vittima di Maceo, poi sopravvissuta per miracolo. E qualche poliziotto ipotizza anche un secondo omicidio ricollegabile al “serial killer”.
Sindaci e polizia delle comunità colpite da Maceo hanno tenuto più di una conferenza stampa. Tutti hanno velatamente tentato di allontanare i sospetti da organizzazioni dedite a far sparire i “senza tetto”. Ma è emerso che la pistola di Willy Maceo era stata sequestrata dalla polizia e successivamente restituita. Maceo viene descritto come un elegante agente immobiliare, e pare qualcuno lavori nell’ombra a coprire la sua attività di “ripulitore di degrado umano”.
Che esistano organizzazioni finanziate per far sparire i senza tetto lo ammette anche la Comunità di Sant’Egidio, che ha dedicato più d’una messa in favore di chi vive in povertà e rischia di essere eliminato. A Genova don Maurizio Scala di Sant’Egidio, padre Nicola Gay di san Marcellino e don Antonio Lovato hanno letto i nomi di tutti gli homeless scomparsi in Liguria. Il fenomeno è planetario, ed in tanti si domandano se la sparizione dei senza dimora sia opera del caso, di menti folli isolate o di vere e proprie organizzazioni.
Certamente negli Usa potrebbero insistere più organizzazioni dedite a questa pratica criminale. E’ il caso dell’uomo in passamontagna che ha sparato a cinque senzatetto tra New York City e Washington Dc: tutti dormivano, e gli omicidi si sono consumati tra mezzanotte e le prime ore dell’alba.
Il magazine “Jacobin” ha contattato i ricercatori Matt Fowle e Fredianne Gray del dipartimento di polizia di Los Angeles (dipartimento di polizia specializzato più di altri su senzatetto e situazioni al limite), ed è emerso che dal 2010 ad oggi le uccisioni di senzatetto sono in aumento. Soprattutto la pandemia ha portato una nuova ondata di omicidi di senzatetto.
Oltre alle migliaia di sparizioni, che lascerebbero sospettare esista una organizzazione: dal 2010 ci sono state più di mille uccisioni di persone classificate come senzatetto, lo dicono i dati raccolti da Fowle e Gray. E le morti per omicidio sono solo una frazione delle morti complessive dei senzatetto: dal 2010 ad oggi sono stati trovati morti nelle metropoli Usa per varie cause circa 25mila “senza fissa dimora”, a loro si sommano centinaia di migliaia di sparizioni sospette.
“L’aumento del tasso di omicidi di persona senza fissa dimora negli ultimi cinque anni sembra superare la crescita relativa all’intera popolazione statunitense – racconta Jacobin -. Il tasso di omicidi più recente disponibile tra i senzatetto supera anche quello delle città con i tassi di omicidi complessivi più alti, come Saint Louis. Las Vegas, Portland e Miami nel 2020 contavano tassi di omicidio tra le persone senza alloggio di circa 200 ogni 100.000. È astronomicamente superiore alla media nazionale di circa 8 su 100.000. Se osserviamo le variazioni percentuali tra il 2015 e il 2020, notiamo un aumento del 514% nella contea di Santa Clara (San José); 281% a Washington Dc; 110% nella contea di Miami-Dade; e il 93% a New York City. Le presunte vittime di Maceo e Brevard non rappresenterebbero casi isolati”.
Brian Davis, direttore dell’organizzazione di base presso la National Coalition for the Homeless, afferma “gli attacchi violenti ai senzatetto non sono mai stati così tanti”: L’organizzazione di Davis documenta da decenni la violenza contro i senzatetto in 165 città Usa. I dati della polizia confermano i riscontri dei medici legali, ovvero ci sono tantissime vittime e scarsi sospettati.
“I dati del dipartimento di polizia di Los Angeles mostrano che le persone senza fissa dimora hanno circa il doppio delle probabilità di essere vittime rispetto a essere sospettati – racconta Jacobin -. Secondo il portale open data della città, che risale al 2010, le persone senza alloggio sono state vittime di circa due terzi degli omicidi in cui qualcuno è stato identificato come senzatetto (417) e sospettati di esserne autori in circa un terzo (215)”.
“Gli shock economici come la Grande Recessione del 2007-2008 tendono ad aumentare la violenza contro i senzatetto – raccontata il magazine -. Il contesto della pandemia è stato il peggiore degli ultimi trent’anni”.
“Il clima creato dai pubblici funzionari aumenta la criminalizzazione dei senza tetto – afferma Eric Tars (direttore legale del National Homelessness Law Center) -. Il sindaco di New York Eric Adams dice alla gente che ha paura di andare in metropolitana, il governatore della California Gavin Newsom propone di creare tribunali che potrebbero aumentare i ricoveri coatti ed i legislatori sostengono progetti di legge che criminalizzano i senzatetto”.
Sui siti web di molti quotidiani Usa, il serial killer di New York e Washington è stato giustificato nell’opera d’eliminazione della gente caduta in “povertà irreversibile”.
Il fenomeno criminale è certamente figlio della cultura calvinista, si stenta a credere che un cattolico romano possa invocare questa “soluzione” per i senza fissa dimora. Ma è forte il timore che qualche potente della terra possa “filantropicamente” finanziare la sparizione dei poveri: casomai verrebbe operata in gran segreto, e la gente col tempo non farebbe più caso all’assenza di “homeless”.