15MILA MERCENARI UCRAINI SERVIRANNO LA “POLIZIA EUROPEA” E COLPIRANNO LE IMPRESE
di Ruggiero Capone
Se dovessimo pensare che sembianze possa avere il potere, immagineremmo uomini e donne avanti negli anni, con enormi partecipazioni nelle multinazionali e con grande preoccupazione per la riottosità dei popoli, sempre meno propensi a riconoscere le tasse al signore. Il potere ha realizzato in Occidente (Unione europea e Usa) un perfetto sistema feudale coadiuvato dalla tecnologia cibernetica a servizio di fisco, banche e sicurezza. Questo ha permesso il totale controllo (la tracciatura continua) di ogni buon cittadino remissivo (ne abbiamo avuto contezza sotto pandemia). La classe politica eletta e quella dirigente cooptata sono totalmente a servizio del potere, e si mormora giurino fedeltà ai potenti durante vertici a porte chiuse, propedeutici a conciliaboli ben più oscuri dello stesso World Economic Forum di Davos. I governi occidentali obbediscono a linee politiche esterne al proprio territorio, in totale contrasto con la tanto sbandierata autodeterminazione dei popoli. Ma c’è la variante imponderabile, il timore di una forza selvaggia turba da quasi cinque anni i sonni dei grandi feudatari: infatti, se è possibile ottenere l’obbedienza totale alle regole degli europei occidentali e degli statunitensi, di contro il potere nutre ancora troppi dubbi sulla devozione dei nuovi, ovvero quei popoli extraeuropei che migrati nell’Ue sono poi diventati imprenditori, risparmiatori, proprietari di case e laboratori. Cosa succederà quando i migranti ben inseriti imprenditorialmente subiranno le angherie bancarie, fiscali e giudiziarie del sistema europeo e soprattutto italiano? Cosa succederà quando un opulento fruttivendolo nordafricano, che avrà comprato negozio e casa in Italia, si sentirà dire dalla banca che i suoi soldi quando sono sul conto sono da considerare a disposizione del “sistema bancario europeo”? Potrà un imprenditore pakistano, egiziano o nigeriano sopportare quest’angheria del sistema nel momento in cui vorrà fare il proprio comodo con soldi sudati e risparmiati? Se l’italiano medio teme le punizioni del sistema come reazione al ritirare somme in contanti o investire fuori dai canali consigliati dalla banca; invece l’imprenditore extracomunitario pretende d’usare i propri soldi come meglio crede, comprando magazzini ed immobili, soprattutto usando quotidianamente la carta moneta. E cosa succederà quando le polizie locali intimeranno d’aprire la porta di casa o del negozio ai proprietari extracomunitari d’immobili per verificare la messa a norma Ue di impianti, caldaie, condizionatori ed elettrodomestici vari? Potrebbe succedere che aprano pacificamente la porta e consentano agli agenti ogni angheria, dimostrandosi indiani e pakistani gandhiani, remissivi al potere come i loro connazionali che in Gran Bretagna fanno i sindaci ed i membri del Parlamento. Oppure potrebbe scapparci una bella rivolta, ovvero che soprattutto i musulmani si riuniscano nella tante moschee e decidano di fronteggiare il sistema occidentale, pretendendo con la forza che non vengano toccati i loro sacrifici. Tutto può succedere, ed in molti ci mettiamo alla finestra ad augurare ogni male a rappresentanti del potere.
Intanto da anni il CENSIS fotografa la situazione dell’imprenditoria straniera in Italia. Se alla fine del 2018 si contavano 447.422 titolari d’impresa nati all’estero (l’81,1% dei quali proveniente da un paese extracomunitario) oggi si è superata quota 700mila. Il che vuol dire che più del venti per cento dei titolari di imprese attive è straniera. Un numero importante sulle oltre tre milioni d’attività, suddivise in commercio al dettaglio ambulante e nei negozi, locali artigianali, laboratori di vario genere e prestazioni varie di servizi sia in ambito rurale che urbano. A partire dagli anni ‘90 del Novecento, gli imprenditori stranieri sono sempre aumentati, mantenendo un trend positivo anche negli anni della crisi, ovvero dopo il biennio 2008-2010. Così mentre gli imprenditori italiani diminuiscono di oltre il 15%, quelli stranieri sono cresciuti di circa il 35%. Anche il “Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali” ha una foto ben chiara dell’imprenditoria migrante in crescita continua. Secondo stime del ministero, nel 2022 gli imprenditori nati all’estero hanno raggiunto quota 761 mila (analisi svolta dalla Fondazione Leone Moressa). Secondo Fondazione Leone Moressa ed Infocamere, in testa sono gli imprenditori cinesi e romeni. Ma significativi anche gli albanesi, egiziani, pakistani, bengalesi, macedoni, russi ed indiani. Nel frattempo il potere ha già risposto all’ipotesi d’eventuale insubordinazione alle regole bancarie, fiscali, Ue; lo ha fatto costituendo il corpo militare della polizia europea (Forza di gendarmeria europea, Eurogendfor o EGF), un corpo di polizia militare nato durante il Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000: la ciliegina sulla torta l’ha posta in questo periodo d’aggressione Usa alla Russia, prospettando entro un triennio l’assunzione di 15mila mercenari ucraini nella “gendarmeria europea”, un accordo tutto fatto tra la presidente della Commissione europea Ursula Gertrud von der Leyen ed il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelens’kyj. Cambiano i tempi ma non i modi, chi si ribellerà all’imperatore di Germania potrà ricevere visita dei mercenari ucraini come ieri dei lanzichenecchi.