L’ALLUVIONE ITALIANA E LA LOUISIANA
di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)
Con grande enfasi, e con toni altamente drammatici, oggi 24 maggio 2023 viene diffusa su tutti i canali televisivi, cartacei e della rete che le acque dell’alluvione sull’Emilia stanno cominciando ad essere veicolo d’infezioni, a causa della commistione tra acque da inondazione e liquami provenienti da tubazioni danneggiate. Quale migliore occasione da cogliere al volo per parlare nuovamente di vaccinazioni, sempre per il bene comune? Le reti nazionali hanno per ora diffuso la notizia in tono minore per valutare le reazioni della popolazione. Se non ci sono focolai ribelli, il piano proseguirà con la solita fanfara mediatica basata su una commistione di trionfalismo e terrore. Poi scatterà l’obbligo di vaccinazione di massa dopo l’invocazione dello stato d’emergenza sanitaria su canoni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS. L’obbligo sarà certificato da una rapida successione di dpcm, cioè di provvedimenti amministrativi di secondo livello, e di infausta memoria, sui quali il Parlamento non ha necessità di dare la propria approvazione, lavandosene le mani una seconda volta. Il successo dell’operazione potrà condurre al rovesciamento del governo attuale per consegnare il Paese all’ennesimo governo tecnico, forse guidato dall’economista parlamentare che si è dimesso recentemente dal Senato?
La sequenza è già stata sperimentata e quindi può ripetersi senza problemi. Nonostante una pesantissima cappa di omertà e di silenzio, emergono azioni giudiziarie per disastro colposo plurimo, per ora contro ignoti. Gli alti comandi governativi hanno edificato una corazza mediatica di copertura, con il rapidissimo reclutamento di dozzine di climatologi. Alcune trasmissioni affermano che il territorio italiano è continuo bersaglio di centinaia di eventi climatici avversi, come a far capire che anche questo disastro con decine di morti rientra in quella classificazione. Dall’altro, ascoltiamo interviste che dicono che questo disastro ha avuto una violenza imprevedibile e, quindi, fra le righe ci viene suggerito che non ci sono colpevoli. Come nel metodo Covid19, vengono lanciati messaggi contraddittori affinché la popolazione non capisca quello che accade.
Il risultato del disastro, una volta annunciato e una volta no, produce i soliti e vasti effetti monetari. Lo Stato erogherà fondi per risarcire i danneggiati, per ripristinare l’operatività produttiva e per il rimpiazzo del bestiame lasciato morire affogato per avvalorare la tesi dello sfacelo? Come nella vicenda del virus, lo Stato sospenderà il pagamento delle bollette, delle rate dei mutui, ecc.? Su pressione di partiti e partitini, avremo la riattivazione di una qualche forma di sovvenzioni mensili ai singoli danneggiati che ricordi l’ex reddito di cittadinanza? Tutto sembra scritto da un copione già vissuto. Una pioggia di miliardi per tutti i beneficiari, per le imprese agricole, per gli agricoltori, per gli impiegati, per i professionisti, per i mutuatari, e per altri ancora. Obiettivo raggiunto, nonostante tutto e malgrado una siccità dichiarata ma mancata portatrice di soldi?
A conti fatti, questa “casuale” alluvione fa pensare. Sembra capitare al momento giusto, ma questa volta erano tutti pronti ad agire. Il ciack era scattato il giorno prima con le strutture di soccorso già allertate e schierate. Complimenti per questa efficienza che non ha evitato morti e dispersi in numero grave e imbarazzante. Sarebbe stato sospetto un eccesso di efficienza, i fatti dovevano comunque dispiegarsi come si deve.
Non sarà che questo evento stia diventando un’arma di ricatto contro qualcuno che scalpitava troppo e a cui bisognava mettere la museruola? Sembra una resa dei conti interna ad un ben preciso raggruppamento politico che non ha avuto recenti risultati elettorali esaltanti? Non sarà che questo evento sia stato un’occasione per ripetere gli invocati schemi totalitari della vaccinazione di massa del recente passato, in nome di protocolli sanitari stabiliti da poteri mondiali che nessuna democrazia può eccepire? Non sarà che questo evento ricorda ciò che accadde nello stato della Louisiana demolita da una alluvione causata dall’uragano Katrina del 25 agosto del 2005? La Louisiana era il più “europeo” degli stati Usa. Aveva uno stato sociale ben strutturato e ha rifiutato varie volte i diktat della politica di bilancio depressiva e ultraliberista americana del tempo. L’uragano arrivava come un regalo inaspettato. Si racconta che il gruppo di economisti discepoli di Milton Friedman faceva un brindisi molto chiassoso. Essi avevano la possibilità di realizzare in toto le misure delineate dall’ultraliberismo. Fu eliminato l’intero impianto sociale, furono privatizzate le scuole, fu eliminata qualsiasi funzione equilibratrice dello stato, ci fu un aumento abissale di povertà che colpì il sessanta percento della popolazione. Insomma, costoro imposero la ricetta sperimentata in Cile e in altri Paesi sudamericani con risultati sociali, economici, etnici disastrosi, con migliaia di morti e deportazioni, con una sequenza infernale di fucilazioni di massa e di scomparsa di oppositori. In Louisiana non potevano arrivare a tanto. La storia è nota. In sintesi, ebbe luogo una delle più spettacolari e vaste spoliazioni e saccheggi di risorse trasferite ad imprese globali di provenienza Usa.
Con le dovute differenze, questa alluvione sta offrendo ai soliti poteri l’occasione di ripetere provvedimenti precedenti, magari con maggiore durezza dettata dall’esperienza in relazione alla imposizione di massa di vaccinazioni e di requisizioni di appartamenti contra-legem da utilizzare per gli sfollati. Anche questa operazione è stata anticipata da una sequenza di articoli-sonda con reazioni di ritorno piuttosto agguerrite. Anche in questo caso, si fa passare un principio illegale con motivazioni della solita ed ennesima “emergenza”. Altri elicotteri, altra polizia nelle strade, altre ambulanze a sirene spiegate, altre carcerazioni in casa di milioni di cittadini, altre imputazioni e licenziamenti di massa a chi osa dissentire, come qualche giornalino di centro sinistra ha chiesto in questi giorni.
Ecco di nuovo che l’Italia diventa il laboratorio per strappare liberisticamente risorse dalle mani dei singoli cittadini, svalutate dallo “stato d’emergenza”, a strutture societarie di nazionalità estera. Una ripetizione dei governissimi da Monti in poi.
Il Paese deve rimanere in ginocchio ora e sempre! Nessuno ha notato che le ultime esercitazioni della Nato in Sardegna sono state guidate dai soliti vertici americani nonostante la guida delle operazioni sia di spettanza dello Stato ospitante? Noi non siamo alleati come la fanfara retorica nazionale e dei vertici politici ci racconta. Tutti gli Stati europei sono sottomessi alla Nato e agli Usa, anche quelli che pensano di contare qualcosa di più. Il predatore non divide il bottino, ma pretende che gli schiavi si diano da fare fino al proprio sangue. Non ce n’è per nessuno!