I TRE DELLA LOTUS ECLAT RIPARTONO DA VALLELUNGA: GIANLUCA BARDELLI E PIETRO SILVA IN PISTA, NICOLA CIPPONE SCALDA I MUSCOLI

A Vallelunga di scena il “Lotus Speed Cup”. La collaudata coppia Gianluca Bardelli e Pietro Silva accetta la sfida: questa volta non per fronteggiarsi, come avveniva una quarantina d’anni fa, bensì per dimostrare che in mani italiane il progetto Lotus Eclat torna attuale e competitivo. Non solo nelle competizioni monomarca, soprattutto gareggiando contro Alfa Romeo e Porsche.
Bardelli e Silva avevano già fatto squadra alla “Trecento Chilometri” di Vallelunga su Alfa Romeo Giulietta: dimostrandosi affiatati e capaci di lavorare insieme al risultato.
Questa volta a Vallelunga cercheranno di dimostrare l’attualità competitiva della Lotus Eclat: circa 200 CV di potenza bastevoli per il “Lotus Speed Cup PBR Italy” del prossimo 29 e 30 aprile, e suscettibili di quelle migliorie che potrebbero far figurare la scuderia anche in altri circuiti europei e britannici. La Eclat appartiene alla stessa categoria della Lotus Elite, ma anche della Renault Alpine A 310 e della Porsche 924: a metà anni ’70 la vettura entrava nel “Campionato sport su strada HSCC” (quello britannico per intenderci). L’imprenditore lucano Nicola Cippone è pronto a giurare che il duo Bardelli Silva potrebbe riuscire a perfezionare il progetto Colin Chapman (patron Lotus) di mezzo secolo fa. La Eclat è una versione fastback della Elite: Identiche nella meccanica, negli interni e nella parte anteriore della carrozzeria; due coupé che si distinguevano esclusivamente nella coda, nella parte posteriore della carrozzeria.
Come nella tradizione del marchio Lotus, il telaio è il solito trave centrale con sospensioni indipendenti sulle quattro ruote equipaggiate di freni a disco: un classico delle carrozzerie gran turismo in vetroresina per le competizioni. Come ricetta ormai classica è il suo quattro cilindri in linea bialbero: un sedici valvole di 1973 centimetri cubi equipaggiato da cambio manuale.
Insomma, meccanica semplice ed efficace abbinata al contenimento dei pesi: suggerimenti italiani di Giorgetto Giugiaro.
Oggi a raccogliere in Italia la sfida della Lotus è il manager lucano Nicola Cippone: da sempre estimatore del marchio britannico, e dopo il “test race” di Silva e Bardelli sarà lo stesso Cippone a condurre da pilota la Eclat sulle piste italiane ed europee. Probabilmente la vedremo presto negli impegnativi circuiti austriaci e nei rodati britannici. Del resto la Lotus Eclat ha girato da metà anni ’70 a Silverstone, Brands Hatch, Oulton Park, Cadwell Park, Donington e un po’ ovunque nel Commonwealth.
La Lotus Eclat Racing del team Cippone è nata in Gran Bretagna, e lì ha subito la prima preparazione per le competizioni. “Seguiremo ovunque Nicola – aggiunge Gianluca Bardelli – sia io che Pietro Silva apprezziamo la sua passione e dedizione al progetto. Ci ricorda lo spirito e l’entusiasmo che animava le scuderie degli anni ’70: allora i piloti socializzavano e non avevano certo la faccia concentrata ed asociale di chi vive solo al computer… si sporcavano le mani in officina e conoscevano la meccanica. Oddio, dimentico spesso che oggi si parla solo d’elettronica, algoritmi e centraline…”. Bardelli scherza e noi di rincalzo, “ma è vero che dopo una certa età i piloti iniziano a perdere secondi? Ci ha fatto caso?”. “Forse chili? – ribatte Bardelli – Ecco perché i fissati si pesano più volte prima delle gare. Io non credo d’aver perso né peso né secondi: forse qualche decimo di secondo lo perdo quando devo calarmi in un nuovo progetto…per esempio passando dalla Jaguar all’Alfa ed oggi alla Lotus: però mi adatto velocemente”.