L’OCCIDENTE CE LA RACCONTA, MA NESSUNO CI CREDE
di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)
Noto quotidiano, allineato con altre testate al pensiero buonista-globalista-green-genderista, continua a promuovere la campagna globalista oktosex obbedendo al copione tracciato dal noto gruppetto di mentori: Harari, Soros, esponenti della dottrina straussiana, Schwab, Gates ed altri centri di potere di prevalente matrice angloamericana.
Il ben noto quotidiano ci informa con zelo e con acribia che quindici Paesi europei hanno firmato una censura contro Orbán per le sue normative anti lgbtquia+. Ovviamente tale quotidiano non ha nessun primato. Sul tema buonista globalista si aggiunge il coro di altri fogli e periodici “allineati”. Niente è dato al caso, contrariamente a quanto si crede.
Forse per il nostro Paese ci sarebbero altre priorità da trattare, e da risolvere, che questo quotidiano non vede e di cui evita di parlare o lo fa il meno possibile: 1) il lavoro, con 182 milioni di disoccupati in Europa; 2) eliminazione della sanità pubblica in favore di quella commerciale più redditizia e selettiva; 3) il vassallaggio brutale agli angloamericani, alla Ue, ai francesi, ai germanici, agli olandesi, ecc.; 4) la crisi economica che massacra le popolazioni europee e mondiali da oltre 12 anni; 5) la condizione dei minori mai risolta e insabbiata di FORTETO e BIBBIANO. Sono scomparsi in Europa decine di migliaia di minori di cui pochi parlano:https://www.lastampa.it/cronaca/2021/05/25/news/l-oblio-dei-250mila-minori-scomparsi-in-europa-sparisce-un-bambino-ogni-2-minuti-1.40312856/ ; 6) focolai di guerra civile in Europa; 7) lo strapotere della Nato che doveva sparire con la fine del Patto di Varsavia. Una Nato che riceve ordini ed è pagata da Blackrock, Vanguard, McDonald, Amazon, Microsoft, Mellon, Apple, Rothschild, Facebook, ecc. Una Nato che è usata da costoro per seminare morte e genocidi contro popoli, Paesi, lingue, filiere commerciali, culture, solidarietà sociali familiari. Una Nato che da un decennio agisce anche contro gli Usa in guerra civile da 12 anni.
Ebbene, il noto quotidiano allineato di via Cristoforo Colombo parla della parità di genere che ritiene prioritaria rispetto ai problemi appena elencati, purtroppo per difetto, continuando a martellare sui temi ecologici, confondendo il clima con l’inquinamento, per colpevolizzare comunque ed ininterrottamente la razza bianca.
L’elenco dei periodici, dei quotidiani e delle stazioni radio e delle televisioni del colossale Gruppo GEDI di Torino proprietario del ridetto quotidiano è impressionante. Il sito Wikipedia, fonte americana non complottista, non fascista, non disallineata ne ha redatto un elenco dettagliato. Qui è possibile visionare la lista: https://it.wikipedia.org/wiki/GEDI_Gruppo_Editoriale. È forse un caso che di questa concentrazione e di altri gruppi editoriali minori ma allineati al pensiero dominante, da considerare tutti un pericolo per la democrazia del nostro Paese, nessuno parli con chiarezza? È forse un caso che questi gruppi continuino a perdere ogni mese circa 50.000 lettori? Nessuno, tranne qualche eccezione relegata alla quasi irrilevanza, si pone delle domande sulla richiesta di democrazia informativa che sussiste – inascoltata – dal nostro martirizzato Paese. I costituzionalisti tacciono, ma sono ossessivamente presenti sui temi genderisti, ecologici, ecc. Il Garante delle telecomunicazioni non se ne occupa attivamente e concretamente in ordine ai danni provocati dalla concentrazione proprietaria di decine di testate. La Presidenza del Consiglio non ne parla affatto. La Polizia Postale non menziona. I sacerdoti della sicurezza informatica tacciono, ma mitragliano sulle azioni dei cinesi e dei russi, senza accorgersi (forse) che i nemici più pericolosi sono in casa e dietro le nostre spalle. Molto interessante il Rapporto sull’industria dei quotidiani in Italia redatto da Ediland disponibile qui: http://www.ediland.it/wp content/uploads/Rapporto_2021.pdf. Merita una lettura attenta.
Alcune statistiche collocano la ex-italia ai posti più bassi della classifica sulla libertà di stampa nel mondo. Non se ne parla abbastanza. Non se ne deve parlare perché vanno rispettati i copioni del martellamento mediatico ad una-sola-direzione irrogato dagli Alti Comandi mondiali. E non venissero a dire che questo ragionamento è complottista. Gli interessi in gioco, l’entità delle somme investite non consente di agire a casaccio. Da ex responsabile bancario, confermo senza esitazioni che ogni azione è pianificata al minimo dettaglio, per rendere possibile una attenta rendicontazione ex post agli investitori. Il non-complottista-globalista Milano-Finanza ne parla qui: https://www.milanofinanza.it/news/l-italia-al-58esimo-posto-per-liberta-di-stampa-202205031530564140 .
Abbiamo un Paese totalmente asservito ad un gruppo editoriale preponderante che traina altri gruppi minori e satelliti. La loro copertura è pari a quella del Gruppo Springer in Germania, dove sono nati casi come quelli narrati dal premio Nobel per la letteratura del 1972 Heinrich Böll nel suo romanzo breve “L’onore perduto di Katarina Blum”, mai più ristampato da una famosa casa editrice torinese. L’oscuramento di questo romanzo di sconcertante attualità è un caso? Anche qui, invocare il complottismo è una magra consolazione, è una pezza a colori per continuare a fingere che tutto sia casuale e “democratico”.
Per questi ed altri motivi altrettanto gravi, gli italiani e la gran parte del resto del mondo, credono sempre meno alle narrazioni di questa e delle altre testate di regime italiane e di matrice angloamericana. Come ha detto lo scienziato astrofisico Carlo Rovelli al giornalista globalista allineato Corrado Formigli, “una piccola parte del mondo SE LA RACCONTA MA IL 90% DEL PIANETA NON CI CREDE”. Il dialogo è riportato integralmente su questo filmato:https://youtu.be/0Db0PBemzUk , con particolare riferimento al minuto 14,01 del video dove il professore fa un disegnino. Aspettiamoci a breve che qualcuno dei “soliti noti di regime” e le grandi firme che circolano nelle ventuno rubriche politiche comincino a dire che Rovelli è un pezzo di merda, attuando il solito e collaudato linciaggio scientifico e metodico e l’oscuramento susseguente.
Il massacro mediatico del pensiero unico è una strategia che funziona sempre meno. Un cambio di passo veramente democratico sarà necessario in Italia e nel mondo. Niente è come sembra!