AUSCHWITZ DIMENTICA I SOLDATI RUSSI: QUANDO IL GENOCIDIO DIVENTA PROPAGANDA
di Manlio Lo Presti (scrittore esperto di sistemi finanziari)
I soldati russi liberano Auschwitz (Fonte: https://www.adhocnews.it/il-giorno-della-memoria-fa-dimenticare-la-storia/).
I dati storici ci raccontano che la Russia ha liberato gli internati di Auschwitz prima degli americani, e non il contrario. Sappiamo che la Russia ha dato il maggiore tributo in vite umane all’ultimo conflitto mondiale. Sappiamo anche che oggi tutto questo non conta più. Tutto cancellato perché la Russia è stata esclusa dalle celebrazioni della Shoah, come riportato dall’Agenzia Ansa: https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/01/25/russia-esclusa-dalla-cerimonia-per-liberazione-auschwitz_7cb8ed68-430a-4ecc-9253-af080e8d26ea.html . Lo riporta il sito Openonline apertamente a fianco degli angloamericani: https://www.open.online/2023/01/25/russia-esclusa-cerimonia-liberazione-auschwitz/ . Lo riporta il sito della Svizzera italiana:https://www.cdt.ch/news/mondo/la-russia-esclusa-dalla-cerimonia-per-la-liberazione-di-auschwitz-306226 . Anche un sito dissidente: https://www.adhocnews.it/il-giorno-della-memoria-fa-dimenticare-la-storia/
Credo questo sia un atto gravissimo! A quale titolo qualcuno si è arrogato il potere di attuare questa eliminazione? Da chi hanno ricevuto la prerogativa di stabilire chi può o meno partecipare al lutto di Auschwitz, considerato che tale estromissione riguarda una potenza di primo piano vincitrice della Seconda guerra mondiale. Una potenza che per prima ha aperto i cancelli dei lager e non gli Usa, come qualcuno disonestamente ha tentato di fare cercando di cambiare le carte in tavola?
L’immenso dolore causato da questo genocidio è patrimonio dell’umanità assieme al popolo ebraico. Questo evento ci impone di pensare che nella memoria collettiva vanno ricordati altri numerosi stermini, spesso di entità numerica maggiore, per il fatto che non ci sono morti di prima e di seconda scelta. La morte non ha colore politico. Arriva e fa terra bruciata spesso fra civili incolpevoli e sotto lo stesso cielo.
Una narrazione che invece crea genocidi di prima classe è ipocrita e malvagia. Si tratta di una laida speculazione del dolore trasformandolo in uno strumento di potere e di ricatto morale. 60 milioni di russi sono morti nei Gulag, ricevendo sofferenze pari o anche peggiori di quelle dei lager. Ne parlò lo storico Giordano Bruno Guerri nel 2007 (https://www.ilgiornale.it/news/lolocausto-sovietico-60-milioni-morti.html ). Ma non si trova un russo che fa lamentazioni rumorose e martellanti su una perdita di dimensioni immani: morì il 35% della popolazione totale, come in Cambogia.
Sarebbe un atto di pulizia morale e di onestà intellettuale stabilire un giorno dedicato a pari merito a tutti i genocidi del mondo senza creare eventi di prima e di seconda riga. Pol Pot uccise 1.700.000 umani su un totale di 4 milioni di cambogiani cioè il 35% della popolazione, ma nessuno ne parla. Sono stati uccisi oltre un milione di persone in Congo dai belgi, e nessuno ne parla. La macelleria del Vietnam e della guerra di Corea sono dimenticate ma non sono state da meno per ferocia, umiliazione e sofferenze inflitte alle popolazioni civili. Sono morti 1,5 milioni di civili in Iraq ma stanno tutti zitti. L’elenco purtroppo, è indicativo ma non esaustivo poiché la lista di stermini è lunghissima.
Rimane il fatto che un piccolo direttore del museo di Auschwitz ha il potere abusivo di eliminare una nazione fra le prime tre del pianeta, un atto che doveva essere deciso dalle cancellerie dell’UE e da nessun altro. Un’altra macchia indelebile è l’attuale imbarazzante e sgradevole inerzia e silenzio delle comunità ebraiche. Aspramente criticabile sarà il silenzio del Vaticano e del nostro governo che, in un sano momento di resipiscenza, riuscirà a rigettare questa esclusione recuperando una dignità persa da tempo.
Morirono anche ebrei russi, ma quelle morti sono oggi spazzatura da eliminare dalla memoria collettiva. Da oggi non siamo più liberi. Nessuno lo è finché qualcuno non decide di cancellare questa speculazione propagandistica sui civili morti ingiustamente.
La storia si ripete solo per chi non la conosce o non la vuole sapere!