UN MESE DOPO LA PERFORMANCE MONEY DI MARILU’ MANZINI
Più di sette milioni d’italiani vivono ormai in condizioni irreversibili di povertà, e per varie motivazioni che vanno dal fiscale al giudiziario, dall’amministrativo al bancario e tributario a vario titolo. Gente che ha accumulato debiti, o che per disoccupazione e varie crisi ormai è entrata in quella dimensione di povertà dalla quale non si può sortire, una sorta di morte civile. Il problema di questa gente è nella mancanza di reddito, di risorse, di aiuti…di danaro. A questi cittadini Marilù Manzini ha dedicato la “performance Money”, che verrà ripetuta anche in altre capitali europee. Chi passava lo scorso 19 dicembre dalla Borsa di Milano, notava questa sorta di “flashmob” dell’artista, impegnata in “Piazza Affari” fin dalle prime luci dell’alba. “La mia è stata una iniziativa connessa a temi economici, civili, alla stretta attualità ormai indifferente alla vita di stenti del nostro prossimo”, ci racconta Marilù Manzini. “Piazza Affari è il cuore economico di Milano e dell’Italia, sede del Palazzo della Borsa, lo scorso 19 dicembre ho fatto la mia perfomance MONEY – racconta Marilù S. Manzini – perché fa parte di un mio percorso di ricerca, di denuncia, nella speranza che qualcuno abbia il coraggio d’invertire la rotta”.
Marilù S. Manzini è una pittrice, scultrice, fotografa, scrittrice e regista: segue molteplici filoni di ricerca artistica, muovendosi tra reale e immaginario, denuncia sociale e provocazione.
Un messaggio forse diretto anche al primo cittadino di Milano, anche se Marilù non vuole tingere di politico la performance. Non è un mistero che il Sindaco Sala, che già vieta la circolazione alle auto non di ultima classe euro, pare non veda l’ora di sanzionare le civili abitazioni non a norma Ue, casomai staccando la corrente a chi non può permettersi scaldabagni, frigo e lavatrici in ultima classe energetica ed euro. La performance della Manzini probabilmente ha rappresentato un atto di solidarietà verso chi rimane indietro per questione di soldi. Qualche baùscia di passo pare abbia pure bofonchiato con voce stizzita “maledetti poveri!”. E l’eco della performance ha così destato anche la Questura meneghina, che ha subito allertato la Digos, come per dire “questo è un messaggio politico… si parla di moneta e povertà… meglio monitorare, bloccare”.