IGNORANZA E EGOISMO MADRI DI TUTTE LE GUERRE

Enrico Corti (esperto di storia del sindacato)

Da varie enciclopedie e studiosi apprendiamo che i difficili rapporti tra ucraini e russi si radicalizzano nel XII° Secolo. L’Ucraina veniva così chiamata per la sua storia di “piccolo popolo russo“: etnia nei secoli marginale, dominata da polacchi, svedesi, ottomani, ecc.
E’ da allora che gli ucraini subiscono il complesso d’inferiorità verso i russi, a prescindere dal sistema politico vigente in quel paese, si è così sviluppata l’esaltazione dell’odio verso l’etnia russa.
Con l’occupazione nazista del 1941, 250.000 ucraini si sono arruolati volontariamente nelle SS, a fronte dei 15.000 provenienti dalla Germania: a dimostrazione che l’Ucrania ha subito e non condiviso la rivoluzione del 1917. Ecco perché l’attuale conflitto tra Ucraina e Russia non può essere risolto con soli criteri di attualità, ma con la rimozione culturale delle prevalenti non ragioni anti-umanitarie.
E’ da questa distorta concezione antistorica che Volodymyr Zelensky ha promulgato la “Legge sui popoli autoctoni”, con la quale si riconosce il godimento dei “Diritti dell’Uomo” e delle “Libertà Fondamentali” ai soli cittadini ucraini di origine scandinava, o germanica (come durante il nazismo), ma non a quelli di origine russa, quindi escludendo gli slavi dai diritti. È la prima legge razziale approvata in Europa ottantaquattro anni dopo quella nazista del 1938.
Nel 1991 ai quadri del nuovo esercito ucraino, composto prevalentemente dal Battaglioni Azov, venne fatto sottoscrivere un contratto di arruolamento in cui si afferma che “la Russia è e sarà sempre il nostro nemico”. È l’applicazione del modello dettato da Zbigniew Brzezinski nel 1977 relativo alla “giusta superiorità” verso gli altri.
Il rappresentante del partito democratico americano lo ha scritto; “l’Ucraina è un nuovo e importante spazio dello ‘scacchiere euroasiatico’ senza il quale la Russia cessa di essere un impero euroasiatico per limitarsi forzatamente alle sue prospettive asiatiche”. In ottemperanza a tale principio, nel l 2014 il Governo Ucraino ha aperto le ostilità nel Donbass in risposta al referendum popolare svoltosi a maggio (ovviamente vilipeso dai “democratici atlantici” che citava Huxley).
Anziché studiare la storia, comprenderla e gestirla con onestà intellettuale, gli attuari politicanti nemici della polis (di Governo ma in gran parte anche d’opposizione) con settaria ignoranza persistono nell’inviare armi a chi spregiudicatamente afferma che non vuole la pace, ma che deve vincere la guerra. Non sono solo complici della guerra, ma anche coprotagonisti di potenziali crimini.