«La vittoria dei guerrafondai: clandestini già aumentati del 30%». Polizia: turni massacranti
Di Maurizio Belpietro – La Verità – La crisi del grano spinge ancora più gente a fuggire dall’Africa e a riversarsi sulle nostre coste. Se non si fermano i combattimenti, la situazione peggiorerà. E la polizia avverte: «Il foglio di via è un lasciapassare».
Per rendersi conto di quale sia la situazione, sono sufficienti tre dati del ministero dell’Interno: nel 2020, dal primo gennaio al 17 giugno, i migranti sbarcati sulle nostre coste sono stati 5.696, nel 2021 a pari data erano 18.359, mentre quest’anno siamo già a quota 23.582. Di questo passo, considerando i mesi estivi, che sono quelli in cui si registra il maggior numero di arrivi, è facile prevedere che a dicembre i clandestini giunti via mare non saranno molti meno di 100.000. Due anni fa, a fine anno si superarono i 34.000, mentre nel 2021 si sfiorarono i 70.000. Dunque, se tanto mi dà tanto, nel 2022 batteremo il record. Del resto, che la situazione sia critica lo dimostra un comunicato del Coisp, uno dei sindacati che rappresentano gli agenti, in cui si denuncia che 30 poliziotti in servizio presso il reparto mobile di Palermo l’altro ieri hanno cominciato il loro turno alle 5 del mattino e dopo 18 ore erano ancora al lavoro. Vi chiedete che cosa c’entrino i turni massacranti a cui sono costretti gli uomini delle forze dell’ordine con i migranti? Basta leggere la nota del Coisp per comprenderlo: «Le condizioni cui sono costretti ad operare gli agenti addetti al controllo dei flussi migratori sono a dir poco disumane». Anche perché dopo 18 ore di turno, agli uomini in divisa assegnati al trasferimento degli immigrati presso i centri di accoglienza sono state concesse solo sei ore di riposo, a causa della carenza di personale.
Ora, che polizia e carabinieri siano sotto organico e per questo costretti a fare gli straordinari è cosa nota. È dai tempi dell’esecutivo Amato, cioè dalla preistoria, che i governi quando c’è da risparmiare lo fanno sulla pelle di coloro che dovrebbero garantire la sicurezza degli italiani.
Certo, in passato le ore in più si limitavano a un paio, non a dieci o più e in genere erano garantiti almeno i giorni di riposo. Tuttavia, non è questo il fatto più grave denunciato dal Coisp. Nel comunicato c’è di peggio, in quanto oltre a mettere nero su bianco lo stress a cui sono costretti gli agenti, si segnala l’assoluta inefficacia del viaggio. I poliziotti fanno turni massacranti per trasferire i migranti, ma una volta accompagnati al centro di accoglienza, a questi viene consegnato un foglio di via che in pratica si trasforma in un permesso di soggiorno per andare a spasso per la Penisola. Su 130 migranti trasferiti l’altro ieri a Trapani, a 90 è stata notificata l’espulsione, ma siccome nessuno poi si è preoccupato di eseguirla e, men che meno, di controllare che fosse attuata, di fatto il turno a cui sono stati condannati i poliziotti si è rivelato totalmente inutile. Tanto valeva mandare a casa le forze dell’ordine e dare la libera uscita ai clandestini: avremmo speso meno, con uomini in divisa non così provati dal carico di ore straordinario.
Vi state chiedendo perché me la prenda tanto per l’andazzo che quotidianamente si registra sulle nostre coste? Perché sono convinto che, a causa della guerra in Ucraina, le cose siano destinate a peggiorare. E non solo perché alle frontiere premono i profughi che fuggono dalle bombe. Finora sono arrivati in 135.000, e se i missili russi continueranno a piovere dal cielo è facile immaginare che arriveremo presto a 150 o 200.000. No, non sono i profughi ucraini a preoccuparmi, ma i migranti in arrivo dall’Africa. A causa della crisi alimentare provocata dal blocco dei porti ucraini, su di noi rischia di abbattersi una marea di persone affamate, che scappano da Paesi che non hanno più nemmeno il pane da offrire al proprio popolo.
La guerra infatti non si combatte solo con i carrarmati e con il gas, ma anche con il grano. Senza le esportazioni dell’Ucraina, si rischia un’ondata migratoria che ci può travolgere. Del resto, Putin ha già dimostrato di non avere molti scrupoli e dunque, per vincere un conflitto che per lui e per la Russia è diventato decisivo, continuerà a usare anche l’arma del ricatto alimentare. Perché sa che se non può colpirci con le bombe, in quanto scatenerebbe la terza guerra mondiale e l’inevitabile uso di armi nucleari, ci può colpire con i migranti, facendo collassare il nostro sistema di accoglienza. Insieme all’inflazione e a una crisi energetica che corre facendo schizzare i prezzi di gas e petrolio, per noi sarebbe una mazzata esiziale.
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