Italiani: popolo superficiale, tendenzialmente mafioso, tra i più ignoranti d’Europa
E così, spiace dirlo, siamo un popolo, o meglio una popolazione, superficiale, profondamente ignorante e tendenzialmente mafiosa.
Pare che il fiorentino Francesco Guicciardini, ambasciatore presso la corte di Spagna, diplomatico e condottiero al servizio del Papato, infine grande storico, abbia detto: «O Franza o Spagna, purché se magna», facendo intendere l’opportunismo innato del popolo italico. Non si ha certezza che la storica frase sia stata coniata da Guicciardini. Tuttavia questa affermazione ha sempre contraddistinto gli italiani nei secoli, attraverso tutte le invasioni straniere.
Ma tornando ai tempi nostri, il quotidiano Il Mattino, nel luglio del 2020 (circa un anno fa) scriveva che «dopo i dati sul coronavirus e l’aumento delle disuguaglianze, un’altra ricerca mette in cattiva luce il sistema istruzione del Belpaese. L’Italia presenta livelli di scolarizzazione tra i più bassi dell’Unione europea, purtroppo anche con riferimento alle classi d’età più giovani nonostante negli anni la diffusione dell’istruzione sia considerevolmente cresciuta. Lo rileva il Rapporto annuale Istat».
Carlo Cottarelli, in una intervista pubblicata il 30 novembre 2020 da Repubblica, faceva sapere che «Siamo uno dei Paesi in Europa che legge meno. Non è un buon segnale, bisogna cercare di cambiare». Il dato circa la scarsa dimestichezza degli italiani con la lettura emerge da un report stilato da Eurostat (l’ufficio statistico dell’Unione europea) in occasione della Giornata mondiale del libro patrocinata dall’Unesco nel 2018. Dal rapporto emerge che gli italiani leggono in media per 5 minuti al giorno: in questa statistica – che prende in esame 14 Paesi dell’Ue più Norvegia, Turchia, Regno Unito e Serbia – facciamo meglio solo di Austria, Romania e Francia. Inoltre, il nostro Paese ha la percentuale di lettori abituali, ovvero di persone che citano la lettura tra le loro principali attività giornaliere, pari all’8,5 per cento (sest’ultimi, davanti a Serbia, Belgio, Austria, Romania e Francia). Quelli pubblicati da Eurostat sono gli ultimi dati ufficiali disponibili sul tema e sono frutto di rilevazioni avvenute tra il 2008 e il 2015.
Riguardo alla mentalità mafiosa e incline alla corruzione cosa si può aggiungere nei confronti della Nazione patria di Cosa nostra, ‘ndrangheta, Camorra e Sacra corona unita. Solo l’altro giorno abbiamo fatto presente su La Pekora Nera: «Elezioni amministrative, 18 candidati “impresentabili”: ecco chi sono».
«Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio» questa frase, oggi più che mai attualissima, la pronunciò Winston Churchill.
di Antonio Ferrero