Bollette e inflazione: «Ho dovuto smettere di comprare il pesce e rimando le spese mediche»
«Sono la mamma separata di due giovani studentesse (una frequenta il terzo anno della facoltà di lettere ed una il terzo del liceo scientifico)». Inizia così una delle tante lettere inviate a Il Fatto Quotidiano.
«Stiamo soccombendo di fronte all’aumento sconsiderato e senza controllo dei prezzi. Sono un’impiegata presso un’impresa privata. In 4 mesi ho pagato 2 bollette di energia elettrica spaventose: una da 380 euro ed una da 406. Quest’inverno ho dovuto spegnere la stufa a pellet per il costo lievitato del combustibile, peraltro introvabile», scrive la donna.
«Ho eliminato dalla spesa quotidiana tutti i cibi non necessari, compresa la carne ed il pesce. Eliminate uscite, passeggiate che prevedono l’uso dell’auto (non parliamo del costo del gasolio…) o mangiare semplicemente un gelato. Nessun acquisto di vestiario, nessuna spesa medica (dovrei andare dal dentista, ma non me lo posso permettere). Ho smesso di invitare a pranzo la domenica i miei genitori, perché aumentare i costi del cibo diventa complicato. Poiché abito al Sud e la mia casa è molto calda non so come faremo ad affrontare le temperature torride senza accendere i condizionatori, che certo non possiamo permetterci. Questa cosa mi terrorizza, perché supereremo certamente i 40 gradi per un’intera stagione e non riposando la notte non so come potrò lavorare».
«Ormai non leggo più dei vari bonus, che non sono per noi per via dell’Isee, che di poco supera i 12mila euro (dove devo riportare anche le borse di studio vinte dalle mie ragazze che sono bravissime a scuola). Non capisco quale vantaggio possa esserci nell’annientare il ceto “medio” o medio-basso. Come se la società debba dividersi in due fronti: i pochissimi super ricchissimi ed i poveri, giustamente (a volte meno) sostenuti dal welfare statale. E coloro che stanno in mezzo? Che producono? Pagano le tasse e mandano avanti questo sgangherato paese?»
«Scusate l’inutile sfogo, da convinta elettrice di sinistra sono schifata da questa politica ipocrita, incompetente e totalmente scollegata dai problemi della nostra povera, straziata e bellissima nazione.
Se continuate a definire questa ‘nazione’ (?) bellissima, (perché non siete mai usciti da questa cosiddetta bellissima nazione e non avete esperienza di cosa ci sia là fuori…), ne resterete sempre più intrappolati, e sarà lecito stritolarvi ancora di più come un ratto nelle spire di un serpente
E tu continua a votare a sinistra la quale si è resa famosa per aumentare i poveri ogni volta che governa.