Report, perquisizione della Dia a casa dell’inviato. A chi fa paura il giornalismo d’inchiesta?
Uomini della Direzione investigativa antimafia, su mandato della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, hanno perquisito l’abitazione dell’inviato di Report Paolo Mondani e la redazione del programma di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci, scrive Il Fatto Quotidiano. A darne notizia sui social è lo stesso conduttore: «Lo scopo è quello di sequestrare atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera (lunedì 23 maggio, ndr) sulla strage di Capaci, nella quale si evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia nazionale, sul luogo dell’attentato. Gli investigatori cercano atti e testimonianze su telefonini e pc», dice.
«Questo è….e non va bene», è il commento del presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra, che pubblica uno screenshot del post di Ranucci. Duro anche il commento del presidente dell’Usigrai (il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico) Vittorio Di Trapani: Sentenze della Cassazione e della Cedu hanno già acclarato che sequestrare pc e telefonini dei giornalisti, ancor di più con copie «indiscriminate» dei contenuti, è illegittimo. L’unico risultato che resterà della perquisizione a Report è il timore delle fonti di essere «svelate», scrive su Twitter.