Acqua minerale ritirata dal mercato: ecco marchio, rischi e lotti contaminati

Scatta l’allarme per un’acqua minerale ritirata dal mercato: scopriamo insieme perché, il marchio e quali sono i rischi per chi l’ha assunta. Anticipiamo subito che due lotti sono stati richiamati per rischio microbiologico a causa della possibile presenza di Stafilococchi. L’avviso di richiamo è stato pubblicato dal Ministero della salute sul sito ufficiale, nella sezione dedicata ai Richiami di prodotti alimentari da parte degli operatori. A darne notizia è Il Giornale d’Italia.

Acqua minerale ritirata dal mercato: marchio e lotti contaminati
Ad essere stata ritirata dal mercato è l’acqua minerale effervescente naturale Claudia. Il prodotto è imbottigliato dalla ditta Sorgenti Claudia s.r.l., nel proprio stabilimento di Angullara Sabazia, a Roma. Il lotto oggetto del richiamo sono due, si legge sul Giornale d’Italia, Il primo riguarda alcune confezioni di acqua da mezzo litro. Il secondo le confezioni da un litro e mezzo. Precisamente un lotto è il numero L21111 con termine minimo di conservazione fissato al 21 aprile 2022, che riguarda le bottiglie di plastica da un litro e mezzo di acqua Claudia. L’altro è il numero L21191 con termine minimo di conservazione fissato al 29 aprile 2023 che riguarda le bottiglie di plastica da mezzo litro.

Questa acqua minerale è stata ritirata dal mercato per una possibile presenza di batteri Staphylococcus aureus. Si tratta di comune batterio presente sulla cute e sulle membrane mucose nel 20-30% dei soggetti sani. Tuttavia, nonostante la maggior parte delle volte sia innocuo, talvolta potrebbe causare infezioni lievi. In alcuni casi anche infezioni sistemiche più gravi nell’intero organismo. Le bottiglie appartenenti a quelle a rischio sono già state ritirate dal mercato dal produttore. Se qualcuno avesse in casa bottiglie di uno di questi due lotti, non consumi quell’acqua. Online c’è chi suggerisce di consegnarla al negozio o al supermercato dove è stata acquistata.

Acqua minerale ritirata: i rischi per chi la beve
Il richiamo è stato pubblicato in data 11 maggio sul sito del Ministero della Salute per la presenza di Staphylococcus aureus. Questo batterio è in grado di sopravvivere nell’acqua potabile distribuita. Solitamente le concentrazioni di cloro al di sotto del livello raccomandato favoriscono la crescita del patogeno. La maggior parte delle volte lo stafilococco non causa alcun danno nelle persone sane. Talvolta però provoca infezioni che possono essere lievi, ma in alcuni casi gravi, soprattutto nei soggetti fragili. Tra le infezioni più gravi. conclude il Giornale d’Italia, vengono si segnalano anche polmoniti, meningiti, endocarditi e osteomieliti. Le infezioni leggere possono invece riguardare la cute.

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