Italia: una repubblica basata sull’ipocrisia
Il titolo di questo articolo è preso in «prestito» dal libro dallo scrittore Oronzo Ingrosso: «Italia. Una repubblica fondata sull’ipocrisia», nel quale l’autore descrive la moda dei processi televisivi, tutti volti a solleticare gli istinti del pubblico alla ricerca dell’audience.
Ad ispirare il titolo per questo articolo è stata la giornata di ieri: 25 aprile festa della «Liberazione» dal nazi-fascismo, che avvenne nel 1945 grazie alla partecipazione dei russi e degli americani.
Pensare che coloro i quali ieri si sono riempiti la bocca dei termini «Libertà» e «Democrazia» sono gli stessi che mandano armi ai nazisti del battaglione Azov; gli stessi che fanno finta d’ignorare i laboratori biologici presenti sul suolo dell’ex comico Zelensky, galoppino degli Usa e quindi della Nato; gli stessi che ignorano l’espansione in Europa della Nato, sottovalutando la relativa minaccia per la Federazione Russa; gli stessi che però nel 1962 hanno (giustamente) voluto che i missili sovietici presenti a Cuba, quindi a pochi chilometri da Washington, fossero smantellati; gli stessi che hanno chiuso in casa 60 milioni di italiani con semplici atti amministrativi; gli stessi che hanno sospeso dal lavoro e dallo stipendio padri di famiglia (in buone condizioni di salute) perché privi di un’attestazione sanitaria; gli stessi che hanno ideato un pass per costringere la popolazione ad assumere un farmaco genico sperimentale impedendo, a chi si opponeva, di condurre una vita sociale; gli stessi che stanno multando gli over 50 (sempre in buona salute) per non essersi sottoposti alla terza dose del farmaco sperimentale, gli stessi che continuano a mantenere restrizioni quando il resto del mondo le ha abolite… Be’, non so a voi, ma a me viene il voltastomaco.
di Antonio Ferrero
Bravo Antonio… Faccio delle tue le mia parole💪💪💪💪
Sono pienamente d’accordo….è da vari anni che ho una nausea costante nei confronti di tutti questi ipocriti, finti buonisti, finti pacifisti. Gli Italiani, quelli veri, non sono più rappresentati da nessuno.