Guerra d’Ucraina. Guai a chi prova a pensare con la propria testa!
Quando tutti pensano allo stesso modo, nessuno sta pensando. Per questo, a rigore, il «pensiero unico» non è pensiero: è un sistema preordinato di risposte irriflesse che dispensano dalla fatica del pensare e giustificano graniticamente l’ordine dominante. È l’automatismo della tecnica e del fare acefalo che si è impadronito anche del pensiero: per questo, oggi tutti calcolano e pochissimi pensano. In questa prospettiva di assenza di pensiero, il neoprogressismo liberista celebra come progresso tutto ciò che favorisca l’avanzata del tecnocapitale, delegittimando come regresso e oscurantismo tutto ciò che la intralci o la sottoponga a riflessione critica. Il pensiero stesso diviene regresso per il neoliberismo. Lo stiamo vedendo, tristemente, anche nel quadro dell’odierna guerra d’Ucraina, che è poi guerra tra USA e Russia, tra l’imperialismo della globalizzazione nichilista e ciò che, non ancora annesso, oppone resistenza. Ogni tentativo di pensare altrimenti e di problematizzare la realtà è delegittimato a priori, ostracizzato e demonizzato.
di Diego Fusaro – Il Giornale d’Italia