120 basi Nato in Italia, ma ci raccontano che viviamo in un paese «libero» e «sovrano»

«Se una nazione straniera ha 120 basi militari sul tuo territorio (senza che tu ne abbia una sul suo), allora non siete “alleati”: siete nel rapporto Servo-Signore, per cui uno comanda e l’altro obbedisce». Lo fa notare Diego Fusaro tramite un tweet.

Basi Nato: l’Italia ne ha 120, più una ventina “segrete”. Dove sono e quali hanno testate nucleari. In Sicilia i droni-killer

Oltre a Sigonella vi sono: Camp Darby (situato tra Pisa e Livorno) vi è un deposito di munizioni e bombe. Gaeta (provincia di Latina) il porto ospita la nave ammiraglia e il comando della VI flotta; Ghedi (provincia di Brescia), vi è un deposito di bombe nucleari; Aviano (provincia di Pordenone), la più grande base aerea americana del Mediterraneo, quella dove sono state riunite quasi tutte le testate nucleari (le stime indicano dai 40 ai 70 ordigni) che possono essere portate in volo anche dai cacciabombardieri italiani, le altre sono a Ghedi, prima ce ne erano anche a Rimini. E poi Vicenza: dove si trova il comando US Army per l’Europa del sud; Il Deployable air command and control centre della Nato si trova nella base aerea dell’aeronautica militare italiana di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara. A Motta di Livenza, in provincia di Treviso, nella caserma Mario Fiore, è di stanza il Multinational Cimic group, reparto multinazionale interforze. Camp Ederle, a Vicenza, è invece proprio una base militare degli Stati Uniti dove sono di stanza migliaia di militari americani. Il Corpo d’armata italiano di reazione rapida della Nato, che può essere inviato velocemente ovunque in scenari di crisi, è nella caserma Ugo Mara a Solbiate Olona, in provincia di Varese. A Napoli ha sede uno dei due comandi operativi della Nato, l’Allied joint force command. Sempre a Napoli si trovano anche il comando del Security force dei Marines americani, la base dei sommergibili statunitensi e il Comando delle forze aeree statunitensi per il Mediterraneo. A Mondragone, in provincia di Caserta, c’è invece il sotterraneo antiatomico per il comando americano e Nato da utilizzare in caso di guerra.

Le testate nucleari

In totale in Italia sono custodite 70 testate nucleari, che sono dislocate in due basi: Aviano e Ghedi. Ad Aviano sono ospitate alcune bombe atomiche B61-4.  Altre bombe nucleari di tipo B61-3, B61-4 e B61-7 sono all’aeroporto militare di Ghedi.

I droni in Sicilia

Nel complesso la Sicilia ha un ruolo fondamentale come “stazione” per il decollo dei droni spia, si tratta dei Global Hawk. Questi mezzi vengono impiegati per pattugliare il confine russo-ucraino. Da qui la Nato monitora il movimento dell’armata russa. Sempre Sigonella è la base di un’altra tipologia di droni, i droni killer: i “Triton” e i “Reaper”. Inoltre, Sigonella funge da base di trasmissione dei dati necessari ai piani di volo e di attacco dei droni. Omologhe di Sigonella sono: la base di Ramstein, in Germania, e quella di Creech, in Nevada, si legge su Il Messaggero.

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