Zelenksy: «Olocausto!». Israele grida allo scandalo, ma chiude gli occhi sui neonazisti ucraini
Rabbia di Israele per l’intervento alla Knesset di Zelensky che ha paragonato la situazione del popolo ucraino alla Shoah
Israele «apprezza il Presidente dell’Ucraina e sostiene il popolo ucraino nel cuore e nei fatti, ma è impossibile riscrivere la terribile storia dell’Olocausto. Genocidio commesso anche sul suolo ucraino. La guerra è terribile, ma il confronto con gli orrori dell’Olocausto e la soluzione finale è scandaloso». Così in un tweet il ministro israeliano delle comunicazioni, Yoaz Hendel, dopo le parole del presidente ucraino Zelensky alla Knesset.
Ci viene davvero difficile comprendere come possa Israele «apprezzare il Presidente dell’Ucraina» visti i legami che Zelensky ha con gli attuali neonazisti. Pare davvero strano che immagini, e varia documentazione, riguardo l’ammirazione del nazismo da parte di alcune autorità ucraine non vengano scoperte dalle nazioni che attualmente si stracciano le vesti per appoggiare un governo che strizza l’occhio ad Adolf Hitler, e permette agli Usa di espandersi in tutta Europa circondando con basi Nato l’attuale Russia: NON L’UNIONE SOVIETICA.
C’è da domandarsi come possano i radical chic digerire tutta questa vergognosa propaganda a favore di Kiev, i quali, per ogni peto emanato dal 1945 fino a prima delle restrizioni Covid, erano terrorizzati su una probabile resurrezione di Benito Mussolini. Basta dire che HuffingtonPost, e compagni, si è perfino spinto nel dichiarare che esistono anche i nazisti buoni.
Green pass, limitazioni delle libertà, Costituzione calpestata, neonazisti accettabili se la causa è «buona», questa è l’ipocrisia di una sinistra che governa, senza consenso popolare, da circa quindi anni: «Nulla di peggio del fascismo degli antifascisti» scriveva Pier Paolo Pasolini sulle pagine del Corriere della Sera, nell’ormai lontano 16 luglio 1974, in Scritti Corsari.