Guerra Ucraina-Russia, concordata tregua per corridoi umanitari in due città

Guerra Ucraina, «la Russia dichiara un corridoio umanitario e un cessate il fuoco dalle 10 ora di Mosca (le 8 in Italia) per l’uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha. Corridoi umanitari e vie di uscita sono stati concordati con la parte ucraina». Lo rende noto il ministero della Difesa russo. La notizia è riportata da AdnKronos.

L’intelligence britannica, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa di Londra, ritiene che nelle ultime 24 i raid aerei e le operazioni militari russi si siano ridotti di intensità, fa sapere AdnKronos. Restano nelle mani delle forze russe le città di Kharkiv, Chernihiv e Mariupol, che, insieme a Sumy, «sono tutte circondate dalle forze russe». E ancora, secondo il ministero della Difesa di Londra, le forze di Mosca «stanno probabilmente avanzando verso la città portuale meridionale di Mykolaiv: c’è la possibilità che queste forze cerchino di aggirare la città per dare priorità all’avanzata verso Odessa».

Un terzo round di colloqui tra Ucraina e Russia è previsto in Bielorussia questo fine settimana. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak ha detto che mentre gli ultimi colloqui erano stati sorprendentemente costruttivi, l’Ucraina non avrebbe soddisfatto le dure richieste della Russia. E che il presidente Volodymyr Zelensky «non farà alcuna concessione che in un modo o nell’altro degradi la nostra lotta che si sta conducendo oggi in Ucraina per la sua integrità territoriale e la sua libertà», scrive ancora AdnKronos.

A rendere nota la notizia di un nuovo round di colloqui tra Kiev e Mosca è stato ieri il presidente russo Putin durante una telefonata con il cancelliere tedesco Scholz in cui ha manifestato la sua disponibilità al dialogo «a condizione che tutte le richieste russe siano soddisfatte». Putin, sottolinea AdnKronos, ha quindi elencato durante la telefonata le sue condizioni, dalla «smilitarizzazione» e «denazificazione» dell’Ucraina, allo status neutrale e non nucleare del paese. Mosca chiede anche che la Crimea, annessa all’Ucraina nel 2014, sia riconosciuta come territorio russo e che sia esercitata la sovranità entro i confini amministrativi delle regioni separatiste di Luhansk e Donetsk.

 

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