Borgonovo: «La lobby delle chiusure che dà la linea a Speranza»

Il consulente del ministro che si oppone a Mario Draghi è in una rete internazionale che spinge nel mondo la strategia «zero Covid». Nomi, fondi e intrecci: tutto lecito, ma chi decide cosa si fa in Italia? Lui o governo e Parlamento?

Tutto il mondo si è incamminato sulla strada delle riaperture e del ritorno alla vita. In Italia persino alcuni tra i più strenui sostenitori del green pass ormai da qualche settimana chiedono di farla finita con le restrizioni più assurde e antiscientifiche. Addirittura il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha esplicitato – pur con cautela – il desiderio di lasciarsi alle spalle emergenza e lasciapassare. Eppure, ogni volta che qualcuno pensa a togliere le catene, ecco spuntare il ministro della Salute, Roberto Speranza, pronto a scuotere il capo e a tirare il freno a mano. Si comporta così da mesi, e va dichiarando a destra e a manca che vuole soltanto essere prudente. Ma le ragioni di tanta ostinazione sono difficilmente spiegabili. Piccolo esempio: quando abbiamo chiesto al consulente di Speranza, Walter Ricciardi, di spiegarci quali siano i fondamenti scientifici del green pass, si è arrampicato sugli specchi, fornendoci un impasto di menzogne e scuse poco credibili. La sensazione è che alla base della linea ultra chiusurista ci sia un grande non detto. È forte il sospetto che ministro e consulenti abbiano scelto un approccio ideologico chiaro, ma senza prendersi il disturbo di illustrarlo alla popolazione (e, forse, ai colleghi di governo). Ci siamo chiesti, dunque, quale sia la visione dei governanti e dei loro «esperti» di riferimento. Dopo un po’ di ricerche, una vaga idea ce la siamo fatta.

In parte, l’approccio segregazionista è esplicito. Il 3 gennaio scorso Walter Ricciardi scriveva che «chi sceglie la strada della convivenza con il virus condanna il proprio Paese a danneggiare sia la salute che l’economia», e aggiungeva che «l’unica strategia vincente è combattere il virus anche con misure impopolari». Questo orientamento è tipico dell’approccio conosciuto come «zero Covid», che, a quanto risulta, Ricciardi condivide con entusiasmo. Anche se non pubblicizza molto la cosa (sul suo profilo Twitter, ad esempio, elenca tanti incarichi ma di questo non fa menzione), il consigliere di Speranza fa parte della «squadra» del Covid action group. Si tratta di una «rete globale e multidisciplinare di esperti con la missione di consigliare i responsabili politici e le comunità sulle strategie pratiche per eliminare il Covid-19». Tra gli esperti che lo compongono ci sono l’economista Nassim Nicholas Taleb, quello del «Cigno nero». Ma anche Stephen Duckett, economista specializzato in amministrazione sanitaria con un robusto cv alle spalle, comprendente incarichi prestigiosi nelle istituzioni australiane e canadesi. L’obiettivo dichiarato di questo gruppo di pressione consiste nella «eliminazione» del Covid.

Capito? Non convivenza con la malattia, non adattamento: eliminazione. E infatti il gruppo propone «la strategia zero Covid». Il sito ufficiale spiega: «La strategia zero Covid è in fase di sperimentazione in Europa e ha già virtualmente eliminato il virus in Australia, Nuova Zelanda, Vietnam, Thailandia, Singapore, Cina, Taiwan, Mongolia e nelle province atlantiche del Canada». Carino no? Questi illustri studiosi sostengono l’approccio cinese, né più né meno. Walter Ricciardi non si è mai intrattenuto a lungo sull’argomento, ma in qualche occasione si è fatto sfuggire frasi eloquenti. Alla fine di gennaio, in occasione dell’uscita del suo libro Pandemonio (in cui magnifica i lockdown), ebbe a dichiarare quanto segue: «Oltre a vaccinare tutti, bisognerebbe fare i tamponi alla stragrande maggioranza degli italiani e isolare gli infetti. Se ne uscirebbe in otto giorni. È un’operazione che tutti dicono sia impossibile ma i cinesi per un caso testano 10 milioni di persone. Noi con 200.000 potremmo ben testare 60 milioni di italiani». Guarda caso, queste sono proprio le idee veicolate dal sito del Covid action group, dove leggiamo: «Città, province e Paesi possono eliminare il coronavirus in 5-6 settimane attraverso la strategia zero Covid. […] Restrizioni di viaggio, strutture di isolamento, sostegno finanziario e di altro tipo per le persone vulnerabili e blocchi brevi e severi sono elementi indispensabili di questo approccio». Ciò che ovviamente il sito non dice è che la strategia «zero Covid» ha fallito ovunque, limitandosi a procurare grave oppressione alla popolazione senza eliminare la circolazione della malattia, come avvenuto appunto in Cina o a Hong Kong.

Navigando sul sito scopriamo altre cose. Covid action group è realizzato «sotto l’egida del New England complex system institute» (Necsi), un istituto di ricerca indipendente che gode di importanti sostegni. Tra gli sponsor annovera Bank of America charitable gift fund, Boeing, il Centers for disease control and prevention americano, Dell, Microsoft research, World Bank e The Mitre corporation, una società americana che opera a sostegno di progetti sanitari e si occupa di «sicurezza nazionale, difesa e intelligence».

Necsi gestisce, oltre al Covid action group di cui fa parte Ricciardi, altre realtà correlate. Cioè i «partner» Endcoronavirus e Zerocovid, che sono ancora più cristallini riguardo le strategie da adottare contro la malattia. Sui loro siti sostengono che «la convivenza con il virus ha fallito […], più di trenta Paesi hanno eliminato il virus» (affermazione smentita dai fatti) e propongono ai governi alcune misure molto simili a quelle adottate qui. Endcoronavirus, ad esempio, propone un meraviglioso sistema a semaforo e spiega: «Per una risposta efficace alle epidemie, le zone verde, gialla, arancione e rossa possono essere continuamente identificate e aggiornato per aiutare a monitorare la situazione, per aumentare lo sforzo di risposta dove necessario e per liberare le aree dai vincoli quando possibile». Ricorda qualcosa?

Sul sito del Covid action group, invece, è pubblicato con grande evidenza un testo chiamato John Snow memorandum. Tra gli addetti ai lavori è molto noto, ma il grande pubblico forse lo conosce meno, e non sa che Ricciardi ne è stato uno dei primi firmatari. In che cosa consista non è semplicissimo da spiegare: in pratica è una risposta alla nota Great Barrington declaration, cioè la dichiarazione firmata da tantissimi scienziati di tutto il mondo contro i lockdown e favore delle riaperture e del perseguimento dell’immunità di gregge. Sin da quando è stata pubblicata, nel 2020, la Great Barrington è stata dipinta come una iniziativa «di destra». Anthony Fauci la definì «ridicola», ma nel tempo il numero di adesioni ha continuato ad aumentare. Non solo: il professor John P Ioannidis, nel gennaio di quest’anno, ha pubblicato su Bmj Open un articolo che dimostra come il livello accademico dei sostenitori della Great Barrington sia in realtà superiore (anche se di poco) a quello dei firmatari del John Snow memorandum. Non importa: ciò che conta è comprendere che il memorandum è qualcosa di più di un appello di scienziati. Ha assunto i tratti del manifesto politico, ed è chiaramente a favore delle chiusure.

Riepiloghiamo. Walter Ricciardi è un firmatario del John Snow memorandum, e fa parte di un gruppo di pressione internazionale che si propone di diffondere la strategia «zero Covid» facendola applicare ai governi. Queste realtà sono attive da tempo, alcune hanno rallentato l’attività (anche perché sconfessate dai fatti), altre invece sono ancora operative, e tra queste c’è il Covid action group, che continua a pubblicare sui social articoli allarmanti su Omicron e le nuove varianti. Ora, non si tratta certo di un complotto o di una losca attività illegale. Si tratta di una lobby scientifico-politica che sostiene una visione precisa. Un approccio che non ha portato grandi risultati, ma che ancora viene propagandato con convinzione. Legittimo? Forse sì. C’è solo un problema: se il consulente del nostro ministro e dunque il ministro stesso hanno abbracciato la strategia «zero Covid», forse sarebbe il caso che lo dicessero agli italiani. Così almeno sarebbero chiare le ragioni del fine pandemia mai.

di Francesco Borgonovo – La Verità

3 pensieri riguardo “Borgonovo: «La lobby delle chiusure che dà la linea a Speranza»

  • 24 Febbraio 2022 in 0:51
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    Isolare gli infetti?? Sono milioni fortunatamente dato che l’omicron, come detto dalle stesso Bill Gates “trisitemente” immunizza molto meglio dei vaccini!! Perdipiu’ colpisce solo le alte vie aeree!

    Chi parla di zero covid sono psicopatici asociali in profonda malafede che vogliono dominarci e schiacciarci.E’ noto che virus e batteri non scompariranno mai.Esistono da quando esiste il mondo.La funzione dei batteri ad esempio è fondamentale per la decomposione.

    Questa è gente che và subito indagata per strage e messa in galera dato che hanno reso obbligatorio una terapia genica sperimentale ad elevata tossicità e mortalita che ha gia’ causato in Italia decine di migliai di morti ed invalidi.

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  • 23 Febbraio 2022 in 13:48
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    Quello che non dici, ma che è la cosa più importante, è chi c’è dietro alle lobby chiusuriste. Perché le lobby sono un mezzo di condizionamento di Stati e popolazione, ma il fine è molto altro, ed è la conseguenza di paura e chiusure.
    Prova a indagare sulla Lobby Finanziaria Ebrea.

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    • 24 Febbraio 2022 in 16:49
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      Antonello, ti invio uno scritto postato qualche settimana fa’;

      Chi c’è dietro alla covid truffa a parte i burattini locali?

      Il sito della massoneria democratica d’Italia del Gran Maestro Magaldi spiega che la massoneria sin dalla rivoluzione francese è dietro ai poteri che vediamo.Ci informa che fortunatamente esiste una massoneria democratica o “roosveltiana” che è per lo sviluppo dei popoli e contro la globalizzazione(Roosvelt,Trump, Musk,Bob Dylan,Kennedy,etc).Questa si oppone alla massoneria oligarchica fino ad oggi vincente che invece ci vuole rendere tutti schiavi e poveri e sotto controllo digitale e biologico, e che è composta dai Rothschild,altri banchieri, Soros,Karl Schwab teorico del grande reset,Obama,Biden,Clinton,etc.
      La massoneria crede in un “grande architetto” astratto che non è il nostro Dio e alla fine del 1700 seguivano le teorie dell’ universo di Newton(da un testo del 1945).Sono nemici del cristianesimo tanto che nel vaticano in passato era proibito essere massoni mentre oggi el pampero è stato lodato dalla massoneria spagnola e ha invitato in vaticano l’ amico Soros!

      Anche gli ebrei sono divisi tra ebrei tolleranti detti sefarditi,che risiedevano principalmente nei paesi europei come Spagna,etc e che seguono la bibbia tollerante torah e i sionisti, di origine kazara che seguono la bibbia satanica talmud.
      Nel talmud per la vittoria finale della “razza eletta” viene raccomandato di generare la guerra tra le altre religioni e cio’ puo’ spiegare la immigrazione che Soros promuove anche in Italia di musulmani .Nel talmud i non ebrei vengono detti gentili e i gentili possono essere uccisi sin da piccoli se non sono utili all’ ebreo talmudico; cio’ puo’ spiegare perchè vengono uccisi senza scrupoli anche bambini palestinesi.I gentili sono nel talmud considerati come animali in quanto senza anima ed è permesso anche di ingannarli edi mentirgli, come è il motto stesso del mossad “Per mezzo dell’inganno faremo la Guerra”.
      L’esoterismo è molto presente nel talmud cosi come nella massoneria.

      Oggi le oligarchie occulte vogliono instaurare un controllo biologico con iniezioni continue e un controllo digitale con qr code ,come negli allevamenti animali.E’ molto probabile che alcune oligarchie anticristiane sataniste della grande finanza, che si sono appropriate delle monete dei popoli e le producono privatamente ed a costo zero depredando ed affamando cosi’ intere nazioni , hanno intenzione di ridurci nella condizione di animali senza alcun pensiero critico.Gia’ hanno avuto successo nel controllo totale del linguaggio per cui alcuni termini che prima si potevano usare tranquillamente sono proibiti e tra un po’ vogliono proibire anche di dire padre e madre!

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