La firma di Putin è un bluff? Il giallo dell’orologio sull’ora: guerra di informazioni
Tra i venti di guerra al confine tra Russia e Ucraina soffia anche quello della guerra comunicativa. Nelle ultime ore sono sempre di più gli analisti che si interrogano su un dettaglio emerso durante la firma da parte di Vladimir Putin del «trattato di amicizia» con le repubbliche separatiste del Donbass che per molti osservatori è una vera e propria annessione.
L’orologio al polso del presidente russo al momento della firma mandata in onda dalle televisioni di tutto il mondo, infatti, segna le 12.15. Per molti analisti, spiega la giornalista Francesca Mannocchi a Enrico Mentana nello speciale La7 sulla crisi ucraina la firma sarebbe avvenuta «prima del suo lungo discorso ma anche prima del suo incontro con il consiglio di sicurezza», scrive Il Tempo. Cosa vuol dire? «Il video potrebbe essere stato un video staged», ossia messo in scena per ragioni di opportunità comunicativa, «come molte altre dichiarazioni di questi giorni».
Insomma, la mossa a sorpresa fatta in diretta tv potrebbe essere un bluff da vedere all’interno dei una strategia comunicativa, di una guerra di informazioni che rischia di degenerare in un conflitto fatto di missili e carri armati, con le prima truppe russe che sarebbero entrate nel Donbass.
Ma l’orologio di Putin fa discutere anche per altri motivi, soprattutto in Russia. Putin è da tempo nel mirino degli oppositori anche per la sua passione per gli orologi di lusso. Il partito di opposizione Solidarnost ha calcolato che il valore della collezione di orologi di Putin supera di 6 volte il reddito del presidente nel 2011 e comprende modelli di Patek Philippe, Leman Aqua Lung Grande Date, A. Lange & Sohne Tourbograph, conclude Il Tempo.
Sig. Marco, è un onore ricevere il riscontro di chi ancora ha occhi per vedere la realtà.
Nonostante la Russia abbia sbagliato nella Storia, alla fine dobbiamo riconoscere che il suo Leader è stato capace di proteggere la componente umana più importante, cioè l’orgoglio di un popolo che non dimentica sè stesso per vendersi alle turpi ideologie della putrefazione globale, sentendosi fiero ed estraneo al mondo dell’ultimo secolo, benchè da Gorbacev a Heltsin abbiano tentato di corromperla in ogni modo.
Purtroppo, come accade in questi casi, si resta soli in mezzo ad un mare liquaminoso di popoli snaturati e senza scupoli, questo è il momento che sta affrontando la Russia, non ha veri amici nei Cinesi, rischia di farsi travolgere dalla valanga mediatica e quindi bellica del male, con somma soddisfazione delle potenze dell’Est e dell’Ovest, che in tal caso spianerebbero l’intero continente.
L’Europa poteva essere l’unico ago della bilancia per decretare finalmente la fine dell’impero angloamericano attraverso la sua condanna perentoria, eliminando tutte le società segrete e le mafie per strappare la maschera al demone sionista, invece si è ridotta ad una colonia di svaporati zombie, arrichiti dal silenzio comprato, che hanno per simbolo un curioso parlamento fatto a somiglianza della torre di Babele, la beffa blasfema di coloro che la distruggeranno.
C’è qualcosa in Europa che gli da tanto fastidio e non riescono a spazzare via? Sicuramente questo odio viscerale non è casuale, progettare la sua fine dal 1492 sarebbe surreale se chi c’è dietro non ha motivi molto profondi che lo ostacolano.
In questo momento mi auguro che Putin sorprenda tutti ritirandosi e dichiarando terminate le esercitazioni, rimandando il confronto al tempo in cui l’Occidente sarà purgato e la Cina sarà in pace con l’India.
Ma forse è solo una mia illusione.
Sig. Robert la sua analisi è (purtroppo) perfetta. L’obiettivo della cupola mafiosa genocida khazaro-sionista britannico-americana è l’europa. Sarebbe da approfondire un po’ ma la sua sintesi è comunque ottima.
Puntuale inoltre il suo intervento a proposito dei “dementi”, che sarebbe ancor più opportuno definire come “ritardati mentali”.
Si l’europa è pressochè morta
E’ ovvio che detti attacchi contro i filorussi, avvenuti appena dopo la firma di Putin e non smentiti affatto da Kiev, sono la tattica per costringere Mosca a presidiare il Donbass con le truppe a protezione dei Russi, dando così fiato alle trombe mediatiche occidentali, oro colato per tutti i dementi, che tuonano “All’invasione!”, ciò nonostante gli strepiti “pseudo-nazionalisti” del comico Zelensky, che Ucraino purosangue certo non è, i quali dimostrano invece il dolo flagrante di non non rispettare gli accordi, facendo anzi di tutto per innescare la scintilla del disatro europeo, come agognano per procura gli USA e i loro sciacalli britannici, i quali non caso hanno già mollato l’Euro con la Brexit in vista del programmato incendio dell’intera Europa, entrambi con il lordo scopo di risollevarsi economicamente e di ridurre il potenziale russo scaricandolo in una guerra fratricida.
Poveri Ucraini, incoscienti e fans degli USA, hanno eletto un turpe fantoccio rischiando il genocidio, e ciò mentre i capi della torre di Babele osannano gl’invasori angloamericani stringendosi alla NATO. L’Europa è morta.