Green pass: cercasi giudice che abbia il coraggio di dire basta ai soprusi governativi
Le veline di palazzo battono la grancassa sull’allentamento delle restrizioni. Ma il capo del Cts e il consigliere di Roberto Speranza svelano i veri progetti: prolungare obblighi e green pass anche oltre la scadenza fissata. Possibile non ci sia un magistrato che dica basta?
Insieme con i colleghi della Verità e di Panorama mi sono occupato spesso delle innumerevoli balle che alcuni presunti esperti di coronavirus, in compagnia di politici e giornalisti, ci hanno raccontato negli ultimi due anni. L’elenco di stupidaggini, diffuso a testate e reti unificate, è stato anche materia di un paio di libri di successo che abbiamo diffuso con il quotidiano e il settimanale. Tuttavia non passa giorno che, con dichiarazioni e interviste, non ci venga fornito altro materiale per aggiornare la lista di fesserie propalate come oro colato. A incaricarsi di distribuire baggianate a volte è il portavoce del Comitato tecnico scientifico, ossia Franco Locatelli, già noto per aver negato che i vaccinati potessero finire in terapia intensiva; altre tocca al super consulente del ministro della Salute, vale a dire Walter Ricciardi, uno che è riuscito a farsi smentire perfino dall’Organizzazione mondiale della sanità, la quale ha dovuto negare che parlasse a nome suo.
Sì, le sciocchezze spacciate per dogmi scientifici sono davvero tante e spesso mi chiedo quando i propagandisti di bugie verranno chiamati a risponderne. Non di fronte all’autorità giudiziaria, perché non credo che le loro contraddizioni siano materia da tribunale, ma dinnanzi all’opinione pubblica. Per colpa di questi signori sono state adottate misure che hanno compresso e comprimono i diritti dei cittadini, senza che vi sia alcuna evidenza scientifica che giustifichi la predisposizione di obblighi e divieti. Il governo li ha scambiati per oracoli e ha creduto alle loro previsioni e ai loro suggerimenti. Ma il risultato è sotto gli occhi di tutti. Siamo il Paese che ha subito più chiusure e vittime, e nonostante l’alto numero di vaccinati (il generale Francesco Paolo Figliuolo, alto commissario anti Covid, si è vantato per i risultati raggiunti nella campagna vaccinale, che ci collocano in Europa fra i primi della classe), abbiamo un numero di decessi che non è molto diverso da quello di un anno fa, quando gli «immunizzati» erano 46 milioni in meno. Oggi, con il 91 per cento della popolazione con più di 12 anni che ha ricevuto una o più dosi di vaccino e il 60 per cento che si è già sottoposto al cosiddetto booster, ossia al richiamo anti Covid, chi ci aveva assicurato che con l’80 per cento di persone coperte dal siero avremmo raggiunto l’immunità di gregge chiede di prolungare l’emergenza e insiste, nonostante i fallimenti ottenuti in due anni, nel pretendere l’esclusione dalla vita sociale di quanti non si sono ancora vaccinati, proponendo come soluzione l’estensione a tempo illimitato del green pass e dei divieti.
Fosse per loro ci condannerebbero a uno stato d’allerta perenne. Del resto, proprio loro sono gli ispiratori del certificato verde eterno, un passaporto che non ha alcuna giustificazione sanitaria e che infatti altrove non viene tenuto in alcuna considerazione. Per Locatelli e compagni dovremmo vivere, accedere ai servizi, poter lavorare sempre mostrando un lasciapassare. Che il documento non certifichi di essere immuni, prova ne sia che anche chi è vaccinato contagia e si contagia (a differenza di ciò che la combriccola di esperti e politici sosteneva all’inizio), non li fa recedere dai propri errori, ma anzi li induce a insistere contro ogni logica e in conflitto con il buon senso. Tutta Europa ha ormai riaperto, scegliendo di convivere con il virus, cercando semmai di potenziare le cure e i servizi ospedalieri. Tutta, tranne l’Italia, che da un lato promette di allentare i divieti, ma dall’altro ne introduce di nuovi, limitando i diritti anche di chi sia vaccinato, ma non con la terza dose.
Già, perché mentre il New York Times, non l’eco dei virologi alla vaccinara, si interroga sull’utilità della terza dose, ritenendola necessaria solo per le persone anziane e fragili, da noi si considerano milioni di italiani già vaccinati alla stregua dei no vax e infatti si intende limitare la loro libertà e i loro diritti. Ci sono almeno 20 milioni di persone, tra coloro che hanno scelto di non immunizzarsi e quanti pur vaccinati non hanno ancora ricevuto il booster, che rischiano di veder limitata la loro vita sociale e lavorativa. Fino a quando potremo tollerare tutto ciò in funzione di giudizi sballati e affrettati? Fino a quando potremo credere che tutto ciò sia giustificato? Dicevo prima che le balle propalate da esperti e politici purtroppo non sono materia di tribunale. Ma la limitazione dei diritti costituzionali sì. Impedire alle persone di viaggiare e lavorare sulla base di presupposti sbagliati è un abuso. E, come nell’opera di Bertolt Brecht, in cui un mugnaio lotta contro i soprusi dell’imperatore, ci auguriamo che ci sia, prima o poi, un giudice che abbia il coraggio di dire basta.
di Maurizio Belpietro – La Verità