«Se Casini al Quirinale Draghi darà l’addio al governo». Beh, i ‘casini’ al Quirinale non sono mai mancati
Mario Draghi mostra l’altolà sulla partita del Quirinale. «Perché dovrebbe restare al governo?» è la domanda che si fa qualcuno sull’ipotesi di una permanenza dell’ex banchiere centrale in caso di salita al Colle di Pier Ferdinando Casini, uno scenario che non gli piace per nulla e lo spingerebbe a dire addio all’esecutivo. «La vedo dura che rimanga. L’unica cosa per farlo restare è che resti anche Sergio Mattarella. O che arrivi Giuliano Amato, forse», la confessione con parole ritenute sicure di qualcuno spesso a contatto con il presidente del Consiglio. I retroscena, riferiti da Lapresse, sono un segnale di pressione verso la politica, scrive Il Tempo.
Comunque sia, da un po’ di anni a questa parte chi ha occupato il Quirinale è stato spesso oggetto di contestazioni. Senza dimenticare un certo Luigi Di Maio che con una telefonata a Fabio Fazio confermò che i vertici del M5s stavano ragionando della messa in stato d’accusa del presidente della Repubblica.
Ma come disse Paola Taverna, dopo aver fatto ‘pappa e ciccia’ con il Pd: «Era un momento differente, no?»