Covid come l’influenza? Il parere degli esperti: «Basta con l’eccessivo allarmismo»

Infettivologi, microbiologici e docenti universitari fanno il punto della situazione e annunciano: «Prepariamoci a una nuova normalità e a una convivenza col Covid». Come mai questo repentino cambio di direzione?

Oggi anche Il Giornale d’Italia pubblica un articolo contro tendenza: «Potrà il Covid-19 essere presto paragonato a una normale influenza? Il virus diventerà endemico? E se la risposta è sì, quanto tempo ancora ci vorrà? A rispondere alle numerose domande degli italiani sono gli esperti. Una cosa però per microbiologici ed infettivologi è certa: bisogna dire basta all’eccessivo all’allarmismo visto soprattutto negli ultimi mesi. “Questa sorta di isteria deve finire” secondo la microbiologa Maria Rita Gismondo. “Bisogna seguire il modello spagnolo”, spinge invece Matteo Bassetti».

Addirittura il virostar Bassetti, tra i più agguerriti sponsor del farmaco genico sperimentale, in video sembra improvvisamente diventare “no-vax”. Insomma dopo quasi due anni di martellamento mediatico, di terrorismo, d’istigazione all’odio nei confronti dei renitenti alla puntura, di restrizioni, di apartheid, di quarantene scriteriate, sta avvenendo un cambio di tendenza repentino: a cosa è dovuto? Stanno emergendo le porcate architettate sfruttando una pandemia creata nei laboratori? Qualche virostar teme di rimanere col cerino in mano? Si teme una rivola popolare? Una guerra civile? Oppure davvero l’ennesima mutazione di un virus, in eterna mutazione (coronavirus), si sta attenuando?  Sicuramente non per merito dei vaccini, altrimenti la pandemia si sarebbe arrestata tra gli inoculati.

«Anche l’Italiacontinua Bassetti è pronta a svoltare da pandemia a endemia. Ci sono però troppe leggi, leggine, lacci e lacciuoli, che ci stanno complicando la vita in maniera impressionate. L’Italia con un cambio di passo segua il modello spagnolo“. E ancora: “Dobbiamo finire di fare alcune cose che andavano bene un anno fa ma oggi non vanno bene più” come “il report giornaliero dei contagi che francamente non fa altro che mettere ansia a chi lo legge”».

Stupefacente! No? Colui che avrebbe voluto vedere i no vax (ossia chi non intende fare da cavia per un farmaco genico sperimentale) segregati in casa (o perché no? In un campo rieducativo) cambia improvvisamente versione. È pur vero che durante la pandemia ha detto tutto ed il suo contrario, ma che arrivasse a fare certe affermazioni, a distanza di pochi giorni, ha dell’incredibile.

Le parole di Pregliasco

«”C’è una voglia di normalità, ma siamo in una fase di transizione, perché dobbiamo far passare questa nottata che è un po’ lunga, una nottata che prevedrà un impegno diciamo fino a marzo. Però i vari governi vogliono lanciare un messaggio positivo, lo stesso che abbiamo lanciato noi con la scuola”. Così parla invece Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, scrive ancora Il Giornale d’Italia. “Vogliamo superare l’emergenza, prepariamoci a una nuova normalità e a una convivenza col virus“, continua il virologo». Notare che Pregliasco, pochi giorni fa, per Natale, aveva consigliato: «a tavola mascherina tra una portata e l’altra».

«Secondo il dottore i numeri che occorrono per iniziare a gestire il Coronavirus come un’endemia sarebbero “quelli della zona bianca“. “Se si va oltre – dice – comincia ad esserci ancora una condizione problematica. Ci sono ancora troppi morti, probabilmente perché abbiamo un mix di Omicron e Delta, per poterla gestire come un’influenza. Oggi siamo in questa fase di transizione”».

Covid, Gismondo: «Basta con l’isterismo»

«Nella gestione di Covid in Italia “purtroppo viviamo ancora in un isterismo che deve finire. – riporta sempre Il Giornale d’Italia. E soprattutto deve finire questo ‘tamponificio‘ che non serve a nulla e ci sta facendo sprecare tante risorse economiche e umane che potrebbero essere investite diversamente”. Lo afferma la microbiologa Maria Rita Gismondo mentre invita tutti a guardare alla Spagna, che “secondo quanto dichiarato dal suo premier sta preparando un bel piano di ritorno alla vita normale. Un modello di convivenza con il virus che, come dico da tempo, avremmo dovuto cominciare a pianificare anche noi”».

Ad onor del vero non stupiscono le affermazioni della microbiologa, la quale ripete da tempo che la “variante Omicron dà sintomi simili al banale raffreddore“.

«La direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano ne è sicura: “Abbiamo capito che questo virus resterà con noi per tanti anni o forse per sempre, e perché oggi abbiamo i mezzi per convivere con Sars-CoV-2 minimizzandone il più possibile i danni: armi come i vaccini, soprattutto, ma anche come i nuovi farmaci antivirali”. Certamente comunque – precisa infine – la malattia “non è da sottovalutare, specie per le persone fragili”», conclude così Il Giornale d’Italia.

Immagine LaPresse

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