Governati da una cabina di regia. Tamponi anche per i Super green pass: lo dice la scienza
«Tamponi anche per i vaccinati per accedere ai locali al chiuso o ai grandi eventi. Mascherina obbligatoria all’aperto. E durata del green pass ridotta. Sono le ipotesi che verranno discusse il 23 dicembre dalla Cabina di regia con il premier Mario Draghi a palazzo Chigi», si legge su AdnKronos.
Ebbene sì, al governo abbiamo una cabina di regia. La politica è morta. L’opposizione, all’atto pratico, è inesistente, a parte Giorgia Meloni che ogni tanto vorrebbe far intendere di voler fare al contrario di ciò che fanno i suoi alleati del centrodestra al governo: Fi e Lega.
Democrazia? Costituzione? Un vecchio ricordo. Soltanto chi ha avuto la fortuna di nascere a cavallo degli anni ’40, ’50 e ’60 ne conosce il valore ed i significati. Le nuove generazioni dai jeans strappati, ma firmati, hanno come mentori “F&F”: Fedez e Ferragni, e come diceva Peppino De Filippo insieme a Totò interpretando uno dei fratelli Capone: «Ho detto tutto…».
Tamponi anche per i vaccinati
Ma il siero «divino» non doveva essere salvifico già dalla prima inoculazione? Ma il Super green pass non doveva dare la certezza di «non contagiare», di «non morire» facendo in modo che gli untori fossero soltanto coloro che non intendono sottoporsi alla sperimentazione del farmaco genico anti Covid?
Nonostante ciò, l’Italia anche oggi sta attendendo con ansia cosa deciderà «La Cabina di Regia», così come in Unione Sovietica attendevano i responsi del Politbjuro. In pratica siamo in mano a tecnocrati legati a Big Pharma che danno indicazioni ad un presidente del consiglio mai passato per una cabina elettorale, come ormai è consuetudine in Italia da qualche decennio. Questa è la verità per chi non ha il salame davanti agli occhi o non è un collaborazionista di questo regime vaccinale.
Inoltre, il super generalissimo piumato, ora più esperto in campagne vaccinali che militari, non ci ricorda quasi tutti i giorni che siamo vicini alla fatidica soglia del 90% dei vaccinati? E che pertanto dovremmo essere prossimi a sconfiggere il nemico invasore?
E il virostar Matteo Bassetti, tra le tante contraddizioni dette, ha dichiarato recentemente che l’Italia sta diventando un «tamponificio» e che solo le «punturine», ormai periodiche, sarebbero state la via della redenzione? Nonostante il luminare da talk show abbia affermato riguardo Omicron (che sta facendo scrivere fiumi d’inchiostro al mainstream e dà importanza alla politica delle lobby) che è come un raffreddore: «Probabilmente è più contagiosa ma meno aggressiva. Se anche fosse, quindi fa meno male e somiglia più ad un raffreddore e tutto sommato non è così negativa».
Insomma, chi non ha ancora capito che «Stato d’emergenza», «Super green pass», «tamponi» e «terrorismo mediatico» sono diventati «strumenti di governo», ha bisogno di un bravo psicologo, non di un virologo.
Antonio Ferrero
stanlio&ollio