A Cartabianca scontro Scanzi-Contri: «Cercopiteco», «Cretino» [VIDEO]

Covid: talk show sempre più incandescenti 

«Per guardare l’emergenza basta guardare te, fenomeno», incalza Scanzi e la situazione degenera tra insulti reciproci: «Mascalzone, imbecille», dice Contri. «Hai i neuroni di un cercopiteco», replica Scanzi, che viene apostrofato come «cretino».
Contri va via infuriato anche con il «servizio pubblico» che «si permette di far parlare un giornalistucolo come questo», riferendosi a Scanzi. Già prima c’erano state scintille tra i due, con Contri che rivendicava i suoi anni di lavoro in case farmaceutiche e Scanzi che gli dava del «bollito» e dello «zappatore», sentendosi rispondere «nano».
Dopo l’addio di Contri, è intervenuto il giornalista de La Verità Fabio Dragoni: «Eravate in 6 contro uno, avete insultato una persona che merita rispetto. È andata in scena un dileggio del dissenso che mi mette a disagio», scrive Nextquotidiano.it.

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Un pensiero su “A Cartabianca scontro Scanzi-Contri: «Cercopiteco», «Cretino» [VIDEO]

  • 15 Dicembre 2021 in 10:27
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    1. Scanzi specializzato in vini, formaggi e Gaber = il nulla mischiato con niente.

    2. Covid, Alberto Contri: “Basta chiamarli vaccini. Sono terapie sperimentali”, Affaritaliani, 31 agosto 2021

    Il docente di comunicazione sociale: “E’ in atto il tentativo di delegittimare o ridicolizzare le poche voci dissonanti”

    Virus, Contri: “Basta chiamarli vaccini. Sono terapie sperimentali”

    Sui social network, il caso del momento è costituito da un post di solo testo. Niente Tik-Tok, niente video acchiappa-like, solo testo. Per di più su un network frequentato da professionisti come Linkedin, sul quale 20.000 visualizzazioni in tre giorni e centinaia di commenti per un post di testo costituiscono una eccezione davvero rilevante. C’è di mezzo il tema dei temi, i vaccini, e un professionista della comunicazione come Alberto Contri, da mezzo secolo ai vertici di multinazionali e di associazioni del settore (per 20 anni è stato anche presidente di Pubblicità Progresso), da tempo docente di comunicazione sociale in diverse università.

    Prof. Contri, ma cosa ci combina? Si è messo alla testa dei No-Vax, adesso?

    Questo è quello che dicono alcuni detrattori, ma non è affatto vero. Ho sempre creduto nei vaccini ben sperimentati e ne conosco la storia. Ma è successo che ho cominciato ad osservare tutti gli accadimenti legati al SARS-CoV-2 partendo proprio dalla comunicazione, rilevando una serie di elementi che mi hanno fatto riflettere.

    Quali?

    Sono rimasto colpito da una narrazione insistente intorno ad un termine usato in maniera non corretta. Alludo ai vaccini, che tali non sono, in quanto si tratta di terapie geniche sperimentali. Mentre il termine “vaccini” riporta alla mente di ognuno quelli fatti nell’infanzia e in altre occasioni, tutti a base di germi attenuati, uccisi, o loro componenti, con i quali vengono fatti paragoni del tutto impropri. Mentre quelli anti-Covid seguono un procedimento del tutto diverso, interessante ma ancora sperimentale. Ho rilevato poi sui mass media una informazione del tutto univoca, troppo simile ad una campana talmente chioccia e petulante da risultare stonata, e quindi sempre più sospetta. Palese il tentativo di delegittimare o ridicolizzare le poche voci dissonanti, mentre ad un gruppetto di virologi, di membri del Cts e del Ministro della Salute sono sempre state fatte delle classiche interviste “in ginocchio”, anche da giornalisti specializzati nell’informazione medica. Ulteriore interesse hanno destato i cosiddetti siti “anti-bufale”, gestiti anche da incompetenti in medicina, sempre pronti a controbattere usando i comunicati stampa dei produttori dei vaccini ora in uso, e a smentire dati di criticità con ragionamenti fantasiosi. Se ci fosse ancora uno straccio di giornalismo di inchiesta, sarebbe interessante indagasse su chi li finanzia. Anche perché non è cosí difficile scoprirlo. Infine mi hanno profondamente stupito le affermazioni invero apodittiche come quelle del Presidente Mattarella e soprattutto del Premier Draghi, perché tutto quello che sta succedendo nei paesi con il più alto numero di vaccinati dimostra che sono scientificamente improponibili. E ora si stanno esponendo ad una figura perlomeno imbarazzante. Questo per quanto riguarda la comunicazione.

    I suoi detrattori la sfottono proprio in quanto docente di comunicazione, e non di materie scientifiche…

    Dovrebbe vedere il loro disappunto quando rivelo che per venti anni sono stato ai vertici del più grande network multinazionale specializzato nella comunicazione alla classe medica, lavorando gomito a gomito con tutte, ma proprio tutte, le aziende farmaceutiche internazionali e nazionali. Conoscendo a fondo le loro attività di ricerca e le loro modalità di lobby nei confronti della classe medica, dei media e della società. Ma quello che più conta è che, dovendo approfondire tematiche di ogni genere per spiegarle ai medici, ho sviluppato un approccio interdisciplinare ed olistico alle varie branche della medicina, ben diversamente da quello dei virologi televisivi e degli esperti di statistica.

    Ci parla del caso-Linkedin?

    Ho postato un fondo di Sallusti, ora condirettore di Libero, che dopo l’approvazione definitiva da parte dell’FDA americana al vaccino Comirnaty della Pizer (senza attendere la conclusione del follow up pianificato per il 2023), si è letteralmente scatenato contro i preoccupati o renitenti verso questo tipo di vaccini, sostenendo che finalmente “la Scienza” aveva posto la parola fine a tutti i dubbi su efficacia e sicurezza, e che i non vaccinati sono degli sciagurati che mettono a rischio la salute della comunità. Ho rilevato che i suoi toni mi parevano eccessivi, proprio a fronte della crescita dei contagi nei paesi con il maggior numero di vaccinati, e ho notato che anche Libero si era aggiunto ad un coro praticamente unanime di stampa e tv che non ammette discussioni sulle criticità di farmaci che non sono affatto vaccini tradizionali, giova ripeterlo.

    E cosa è successo?

    Che in tre giorni questo post ha totalizzato 20.000 visualizzazioni, oltre un centinaio di commenti e, sorpresa delle sorprese, al 95% d’accordo con la mia posizione. Smentendo la vulgata che i critici di questa modalità di affrontare il Covid 19 appartengano ad una classe medio-bassa e ignorante, dato che su Linkedin si ritrovano soprattutto laureati, manager, professionisti, operatori assai qualificati. Molti dei quali in grado di leggere un lavoro o una tabella di dati pur non avendo un background medico-scientifico.

    Proseguimento:

    https://www.affaritaliani.it/coronavirus/virus-professor-contri-basta-chiamarli-vaccini-sono-terapie-sperimentali-755390.html

    Breve commento.

    Gente che ha un minimo di professionalità concreta e un minimo di logica e razionalità non può che dar ragione al Prof . Alberto Contri, invece uno come Scanzi che è solo un venditore di fumo ripete a pappagallo le vulgate propagandistiche sul Covid dei suoi capi al Falso Quotidiano, that’s it!

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