“La Verità»: i vaccinati non sono invulnerabili, pure chi ha il booster finisce intubato

Gli studiosi della commissione Dupre: «Le iniezioni riducono infezioni e casi gravi, non li azzerano». I letti occupati da «immuni» sono oltre 4.500, 356 in terapia intensiva. Tra i malati, persino chi ha fatto il richiamo.

Stando al Corriere della Sera dovremmo gioire perché «guariti e vaccinati aumentano di pari passo» grazie al super green pass. Ma il vaccino non doveva impedire di ammalarsi? Se cresce il numero di quanti hanno superato la malattia significa che i contagi corrono, a dispetto del lasciapassare rinforzato.

I cittadini prendono il Covid dentro e fuori i cordoni sanitari green, pensati per imporre di fatto l’obbligo vaccinale in cambio della sopravvivenza. E i vaccinati con terza dose finiscono in rianimazione, come pubblica l’Istituto superiore di sanità: 160 quelli con ciclo concluso di recente, 188 gli immunizzati da più di cinque mesi, otto che avevano fatto il richiamo. Otto sono pochi? Anche i bimbi in terapia intensiva sono pochissimi eppure si è disposto il vaccino pure per loro. Incongruenze, o meglio verità silenziate nel furore di sostenere la bontà delle nuove restrizioni varate il 6 dicembre.

«I vaccini attualmente disponibili sono stati messi a punto per indurre una risposta immunitaria in grado di bloccare la proteina Spike e di impedire quindi al virus di infettare le cellule», recita il fogliettino dell’Agenzia italiana del farmaco. Salvo poi aggiungere: «Poiché è possibile che, nonostante l’immunità protettiva, in qualche caso il virus possa persistere nascosto nella mucosa nasale, le persone vaccinate e quelle che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti Covid-19». Precauzione che non viene seguita, nemmeno raccomandata, inducendo i possessori del super green pass a sentirsi protetti, quindi a contagiare e a contagiarsi.

«Contrariamente a quanto sostenuto per mesi, la vaccinazione non previene il contagio anche se ne riduce significativamente l’incidenza, di circa tre volte», scrive la Commissione Dupre (Dubbio e precauzione), nata dopo i due convegni scientifici promossi da Giorgio Agamben, Mariano Bizzarri, Massimo Cacciari e Ugo Mattei. Aggiunge il portavoce Carlo Freccero: «Questo dato da solo priva il green pass del suo significato sanitario: avere un green pass non significa essere “innocui” o “non contagiosi”».

L’informazione purtroppo rimane poco chiara, sembra mera propaganda dei vaccini anti coronavirus. Non si è trasparenti sui numeri e nemmeno su un dato preoccupante: i vaccinati finiscono in terapia intensiva. «Qui parlano tutti, anche chi non ha competenza. È come far parlare il terrorista in prima serata che ti spiega come far saltare per aria una stazione», si lamentava ieri l’infettivologo Matteo Bassetti, dichiarando che quando un no vax arriva in ospedale «è già tardi».

Il vaccino proteggerà dal prendere il Covid in maniera grave, ma quanto alla comunicazione errata in prima serata i difensori dei richiami a oltranza collezionano pessime figure. «La terza dose aumenta la protezione contro la semplice infezione per due motivi», discettava domenica sera la virostar Roberto Burioni, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. «Primo perché è meglio non infettarsi, anche se non si sta male magari bisogna rimanere in quarantena ed è un disagio, ma la cosa più importante è che chi non si infetta non trasmette il virus agli altri. Questo è fondamentale quando parliamo di un vaccino».

Prima di parlare degli effetti booster impartendo «lezioni» nel salotto di una tv di servizio pubblico, il divulgatore scientifico non è andato a leggersi l’ultimo bollettino dell’Iss? Quello che riporta i dati aggiornati sui numeri di casi Covid diagnosticati, ospedalizzati e ricoverati in terapia intensiva, così pure i deceduti «per stato vaccinale e classe di età». Tra il 5 novembre e il 5 dicembre 2021 l’Iss indica 93.220 positivi non vaccinati, 102.245 positivi nei vaccinati con doppia dose entro gli ultimi cinque mesi, 57.054 negli immunizzati da più di cinque mesi e 2.652 positivi che hanno fatto la terza dose.

IL RAPPORTO DELL'ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ

 

Già questo basterebbe a sconfessare le sparate di Burioni, imperterrito nell’affermare che «il vaccino protegge la persona che si vaccina, ma il vaccino ostacola la trasmissione dei virus».

Sono invece i dati sulle ospedalizzazioni che confermano come nemmeno il richiamo impedisca di finire in corsia o intubato. Dal 22 ottobre al 21 novembre, dei ricoverati con sintomi 4.402 erano non vaccinati, 1.616 con ciclo completato entro gli ultimi cinque mesi, 2.916 con doppia dose fatta da più di cinque mesi, 121 con terza dose. E se in terapia intensiva c’erano 618 non vaccinati, a far compagnia ai contrari al farmaco anti Covid (o a chi non può farsi il vaccino per motivi di salute) ce n’erano 160 con doppia dose di recente, 188 immunizzati da più di cinque mesi e otto che avevano fatto pure il richiamo.

Il bollettino di Epicentro non è una circolare no vax, fotografa la situazione Covid in Italia che però si preferisce alterare «a reti e testate pressoché unificate», come ricordava ieri Daniele Capezzone. D’altra parte, se a cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia si riduce dal 74% iniziale al 39%, è evidente che il virus circola, contagia, e il super green pass non lo ferma. Pensiamo a trattarlo con farmaci, a curare l’infezione subito senza confidare solo su infiniti richiami vaccinali.

di Patrizia Floder Reitter – La Verità

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