Reggio Calabria, terapie domiciliari, una serata di scienza: «Curiamo i nostri pazienti dal Covid e dal panico»
Il Comitato Terapie Domiciliari Covid ha incontrato ieri pomeriggio in piazza Duomo, a Reggio Calabria, i cittadini calabresi che hanno preso parte all’evento “La sanità territoriale e le terapie domiciliari precoci” – scrive Meteoweb.eu – Il Comitato, creato dall’Avvocato Erich Grimaldi, è formato da diversi medici che in questi primi due anni di pandemia hanno sostenuto, preso in carico e curato numerosi pazienti in tutta Italia, con i quali si sono messi in contatto soprattutto a distanza, anche attraverso i social.
In particolare, i medici di riferimento sono stati il dott. Nino Pignataro, di Reggio Calabria, e il dott. Salvatore Totaro, di Messina, che hanno unito lo Stretto in un ponte virtuale di umanità e scienza. Totaro, in particolare, in un’intervista rilasciata al giornale locale StrettoWeb, ha sottolineato come “grazie ai reperti autoptici di colleghi che clandestinamente avevano fatto autopsie”, gli esperti del comitato siano riusciti a comprendere cosa effettivamente il virus causa nel corpo umano. “Abbiamo così potuto mettere in campo interventi ad hoc con farmaci di poco costo. Tachipirina, paracetamolo e vigile attesa (ovvero la terapia consigliata ufficialmente da due anni a chi si ammala di Covid, ndr) non fanno altro che far prendere vantaggio ad un virus che crea scompiglio. Noi andiamo a casa delle persone a curarle“. Il dottor Totaro, parlando di vaccini, ha poi spiegato che “i bambini non devono essere vaccinati, perché non hanno alcuna patologia o mortalità in caso di Covid“.
Sono persone pragmatiche, i medici del Comitato, e come ha sottolineato il dottor Pignataro “non diamo l’acqua di Lourdes, ma abbiamo il dovere morale di prendere in considerazione le terapie domiciliari“. I medici si rifanno al giuramento di Ippocrate, e lo invocano come un mantra: “Abbiamo giurato di curare i nostri pazienti“, si legge ancora su Meteoweb.eu.
Nel corso della serata sono intervenuti molti guariti con le terapie domiciliari, che hanno raccontato la loro esperienza con il Covid evidenziando l’empatia dei medici che li hanno curati con successo, non solo sotto il profilo medico, ma anche umano e psicologico, comprendendo a fondo le loro paure e le loro debolezze, e riuscendo a capire come trattare con ognuno di loro anche sotto l’aspetto umano. Si tratta perlopiù di persone letteralmente abbandonate da medici di famiglia, Asp e Usca.
Ma anche i medici di base hanno avuto voce durante l’incontro. La dott.ssa reggina Annunziata Stilo è intervenuta precisando che non tutti i medici di famiglia abbandonano i loro pazienti, ma c’è chi lavora nel modo più consono ad un medico di base. La dott.ssa Stilo ha portato la propria testimonianza di medico di base che anche in tempo di Covid cura di persona i pazienti. Da questa sera è stata invitata ad aderire al gruppo di terapie domiciliari, che allo stato attuale conta circa 130 professionisti.
Coloro che sono guariti, hanno spiegato, il primo scoglio contro cui hanno dovuto combattere è stato il panico, gli attacchi di ansia e la paura, e che i medici sono stati anche psicologi con loro. Per molti di loro questa paura è stata peggiore dei sintomi del Covid, che in molti casi sono stati semplici sintomi influenzali, più o meno intensi. Tra i guariti dai medici delle terapie domiciliari ci sono anche moltissimi vaccinati, che hanno comunque avuto bisogno della loro assistenza. Tra loro, hanno specificato, non c’è alcun no-vax, ma sono tutti testimoni del fatto che il vaccino non risolve il problema e che non immunizza completamente, comportando dunque la necessità di terapie in caso di infezione, rende noto Meteoweb.eu.
Molto interessante poi l’intervento del dott. Vincenzo Caminiti, noto anestesista reggino, che già il 7 marzo 2020 aveva scritto una pec al ministro Speranza spiegando l’importanza delle terapie domiciliari e ancora oggi si batte per queste terapie come prospettiva futura, non solo per il Covid ma per molte altre patologie che con le tecnologie di oggi possono essere curate a casa con maggior beneficio e comodità per medici e pazienti, evitando le infezioni ospedaliere, molto diffusissime in Italia. Mentre nel mondo tanti Paesi vanno in questa direzione – ha spiegato Caminiti -, l’Italia è ferma e persino sul Covid si ricorre all’ospedalizzazione indiscriminata.
Infine, a margine dell’incontro, una scena emozionante che racchiude tutto il senso delle terapie domiciliari. Una giovane donna, timidamente, si è avvicinata al dottor Pignataro dicendogli solo “Sono Francesca“. I due si sono abbracciati a lungo, piangendo. Francesca, che aveva conosciuto Pignataro solo a distanza quando l’ha guarita dal Covid, ha rivolto al medico parole bellissime. Perché questi medici non chiedono nulla, fanno tutto gratuitamente per la loro “missione” professionale. In scienza e coscienza, così conclude Meteoweb.eu.
Quella riportata è una testimonianza importante. Dobbiamo ringraziare tutti quei medici che hanno scelto la loro professione per curare, non per fare i «piazzisti» per Big Pharma, lucrando, terrorizzando il mondo.
Grazie!