Apartheid politico-sanitario: Bologna, il linciaggio subito dalla studentessa senza Green Pass
Silvia, 21 anni, frequenta il secondo anno di filosofia a Bologna. Il suo racconto, pronunciato in centro a Bologna, legato alle conseguenze che è stata costretta a subire per la scelta di dire no al Green Pass ha fatto il giro del web.
«Sono qui per raccontare un giorno di straordinaria follia che riguarda la mia entrata all’università – racconta spiegando la sua decisione di non avere il certificato verde -. Mi è stato detto da alcune professoresse informate del mio mancato atto di ubbidienza che mi sarei dovuta allontanare dalla struttura o in caso contrario prendermi la responsabilità dell’annullamento della lezione».
Di qui l’inaccettabile reazione subita. «I miei compagni di corso a seguito della scelta della professoressa di annullare la lezione, studenti che si suppone abbiano una coscienza critica, hanno inveito con urla, scherno e insulti nei miei confronti – ha detto la ragazza -. Addirittura con pretese, da parte dei pendolari, di essere rimborsati del costo del biglietto. Per non parlare del mancato tentativo della prof di sedare il linciaggio. Fuori dall’università un gruppo si è riunito per minacciarmi con frasi del tipo «se non fossi stata una donna le avresti già prese, insomma sarei stata menata». Dimostrazioni di disprezzo da parte di ragazze che si scansavano comunicandomi di non voler essere contagiate. Ecco l’infame ricatto che ci spinge all’odio di uno contro l’altro. Quanto ancora siamo disposti a rinunciare alla nostra umanità?».
Che vergogna…..
che vergogna per i professori che non l’hanno difesa, per i suoi colleghi universitari che l’hanno insultata.
Che vergogna in una facoltà come filosofia, dove si parla e insegna di libertà. Che vergogna per l’Italia….